(Vedere anche Panoramica sui disturbi da immunodeficienza)
Esistono numerose classi di immunoglobuline, come l’immunoglobulina A (IgA), IgD, IgE, IgG e IgM. Ciascuna classe contribuisce a proteggere l’organismo dalle infezioni in modo diverso (vedere anche Anticorpi).
Il livello di qualsiasi classe di immunoglobuline può essere basso, ma la classe più colpita è quella delle IgA.
Deficit selettivo di IgA
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La maggior parte delle persone con deficit selettivo di IgA manifesta pochi o nessun sintomo, mentre alcune presentano infezioni polmonari croniche, sinusite e altri disturbi.
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La diagnosi della malattia viene effettuata misurando i livelli delle immunoglobuline presenti nel sangue.
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Per trattare o, talvolta, prevenire le infezioni si ricorre agli antibiotici.
Questo deficit è il più diffuso fra le anomalie immunoglobuliniche. Può essere causato dalla mutazione di un gene specifico o da un farmaco, come la fenitoina (utilizzata per trattare le sindromi convulsive) o la sulfasalazina (utilizzata per trattare l’artrite reumatoide). Le modalità che caratterizzano l’ereditarietà della mutazione genica non sono note, ma la presenza di un familiare con deficit selettivo di IgA aumenta il rischio di circa 50 volte
Sintomi
La maggior parte dei soggetti con deficit selettivo di IgA presenta pochi sintomi o non ne presenta affatto. Altri sviluppano infezioni polmonari croniche, sinusite, allergie, asma, polipi nasali, diarrea cronica o, raramente, malattie autoimmuni, come lupus eritematoso sistemico (lupus) o malattie infiammatorie intestinali (che generalmente causano sintomi gastrointestinali che spesso si ripresentano o possono essere seri). Alcuni soggetti presentano un’immunodeficienza comune variabile nel corso degli anni.
Alcune persone con deficit selettivo di IgA producono anticorpi contro le IgA se sono esposte alle IgA durante le trasfusioni di sangue o di immunoglobuline (anticorpi ottenuti dal sangue di persone con un sistema immunitario sano). Raramente, anticorpi contro le IgA possono scatenare una reazione allergica grave (anafilassi) durante la successiva trasfusione di sangue o di immunoglobuline.
Alcune persone migliorano spontaneamente. Normalmente la sopravvivenza rimane immutata. In caso di insorgenza di una malattia autoimmune o di un altro disturbo del sistema immunitario (come l’immunodeficienza comune variabile) l’aspettativa di vita può ridursi.
Diagnosi
I medici sospettano un deficit selettivo di IgA in presenza di:
Vengono effettuati esami del sangue per misurare i livelli di immunoglobulina e confermare la diagnosi.
Normalmente, il sistema immunitario del corpo umano risponde a un vaccino producendo sostanze (come gli anticorpi) e mobilizzando i globuli bianchi che riconoscono e/o attaccano i batteri o i virus specifici contenuti nel vaccino stesso. Quindi, ogni volta che il soggetto vaccinato è esposto a batteri o virus specifici, il sistema immunitario produce automaticamente questi anticorpi e intraprende altre azioni per prevenire l’insorgenza della malattia o attenuarne gli effetti. Le persone con deficit selettivo di IgA non producono anticorpi in risposta ad alcuni tipi di vaccini. I medici misurano i livelli degli anticorpi IgA (immunoglobuline) prima e dopo le vaccinazioni. Il mancato aumento delle IgA dopo la vaccinazione contribuisce alla formulazione della diagnosi.
Trattamento
Spesso non è necessario alcun trattamento del deficit selettivo di IgA.
Ai soggetti con infezioni ricorrenti si somministrano antibiotici. Se la malattia è grave, per evitare la comparsa di infezioni vengono somministrati preventivamente antibiotici.
Coloro che hanno manifestato una reazione anafilattica ad una trasfusione di sangue o di immunoglobuline devono indossare un braccialetto o una medaglietta di identificazione medica per allertare i medici sull’adozione di precauzioni contro tali reazioni.
Il deficit selettivo di IgA derivante dall’assunzione di un farmaco si risolve generalmente all’interruzione del farmaco.