La ciclosporiasi è l'infezione determinata dal protozoo Cyclospora cayetanensis. I sintomi comprendono diarrea acquosa in associazione a sintomi gastrointestinali e sistemici. La diagnosi si basa sull'identificazione delle caratteristiche oocisti nelle feci o nei campioni bioptici intestinali. Il trattamento consiste in trimetoprim/sulfametossazolo.
(Vedi anche Panoramica sulle infezioni da protozoi intestinali e microsporidi.)
La ciclosporiasi è causata da un obbligatorio protozoo coccido intracellulare. La trasmissione avviene per via oro-fecale tramite cibi o acqua contaminati. Questa infezione è più frequente nei climi tropicali e subtropicali in cui l'igiene è scarsa. Sono a rischio residenti e viaggiatori verso aree endemiche. Le prime notizie di focolai di Cyclospora cayetanensis negli Stati Uniti sono stati attribuite a lamponi importati dal Guatemala. Successivamente, i focolai di infezione da C. cayetanensis si sono riscontrati in seguito all'ingestione di vegetali freschi contaminati tra cui basilico, piselli, lattuga e coriandolo. Nell'estate del 2013, vi è stata un'epidemia che ha coinvolto centinaia di persone in diversi stati degli Stati Uniti, la causa è stata attribuita all'ingestione di insalate miste prelavate (1). Un'epidemia che ha interessato vari stati nel 2018 è stata attribuita a vassoi di verdure fresche contaminati (2, 3).
Immagine fornita dalla Global Health, Division of Parasitic Diseases and Malaria dei Centers for Disease Control and Prevention.
Il ciclo della C. cayetanensis è simile a quello del Cryptosporidium, fatta eccezione per il fatto che le oocisti passate dalle feci che non hanno sporulato. Pertanto, quando sono appena passati nelle feci, le oocisti non sono infettive e la trasmissione oro-fecale diretta non può avvenire. Le oocisti richiedono giorni o settimane nell'ambiente per sporulare e, quindi, la trasmissione diretta da persona a persona è improbabile. Le oocisti sporulate vengono ingerite in cibo o acqua contaminata e vengono liberate nel tratto gastrointestinale, rilasciando sporozoiti. Gli sporozoiti invadono le cellule epiteliali dell'intestino tenue, si replicano e maturano in oocisti, che vengono versati nelle feci.
Riferimenti generali
1. Abanyie F, Harvey RR, Harris JR, et al: 2013 multistate outbreaks of Cyclospora cayetanensis infections associated with fresh produce: Focus on the Texas investigations. Epidemiol Infect 143(16):3451–3458, 2015. doi: 10.1017/S0950268815000370
3. Casillas SM, Hall RL, Herwaldt BL: Cyclosporiasis Surveillance—United States, 2011-2015. MMWR Surveill Summ 68(3):1-16, 2019. doi:10.15585/mmwr.ss6803a1
Sintomatologia della ciclosporiasi
L'esordio è improvviso, il sintomo principale della ciclosporia è la diarrea acuta, non ematica, acquosa, con febbre, crampi addominali, nausea, inappetenza, malessere e perdita di peso. Nei pazienti immunocompetenti, la malattia di solito si risolve spontaneamente ma può anche durare settimane. Le recidive possono far seguito a un miglioramento dei sintomi.
Nei soggetti con immunità cellulo-mediata depressa come nell'AIDS, la ciclosporiasi può causare gravi e imponenti diarree, intrattabili, che ricordano la criptosporidiosi. Le forme extraintestinali nei pazienti con AIDS possono comprendere colecistiti e infezioni disseminate.
Diagnosi della ciclosporiasi
Esame microscopico delle feci per oocisti
Ricerca di DNA del parassita nelle feci
La diagnosi di ciclosporiasi si basa sugli esami delle feci, sia sui test molecolari per il DNA del parassita che sull'esame microscopico per le oocisti. Una tecnica di colorazione la Ziehl-Neelsen modificata o la Kinyoun acido-rapido può aiutare a identificare le oocisti di Cyclospora. Le oocisti di Cyclospora sono autofluorescenti. Le oocisti di Cyclospora sono sferiche e simili nella morfologia ma più grandi delle oocisti di Cryptosporidium.
Più campioni di feci (≥ 3) possono essere necessari affinché l'eliminazione delle oocisti può essere intermittente.
Talvolta la diagnosi viene fatta quando gli stadi intracellulari del parassita vengono rinvenuti nelle biopsie del tessuto intestinale.
Trattamento della ciclosporiasi
Trimetoprim/sulfametossazolo
In alternativa, ciprofloxacina o nitazoxanide
Il trattamento di scelta per la ciclosporiasi è il trimetoprim/sulfametossazolo a doppio dosaggio: trimetoprim 160 mg e 800 mg di sulfametossazolo per via orale 2 volte/die per 7-10 giorni. Nei bambini si somministrano 5 mg/kg di trimetoprim e 25 mg/kg di sulfametossazolo per via orale 2 volte/die per lo stesso numero di giorni.
Nei pazienti con AIDS, possono essere necessarie dosi più elevate e maggiore durata, e il trattamento dell'infezione acuta è in genere seguito da una terapia soppressiva a lungo termine. È importante l'istituzione o l'ottimizzazione della terapia antiretrovirale.
La ciprofloxacina (500 mg per via orale 2 volte/die per 7 giorni) è un'alternativa al trimetoprim/sulfametossazolo.
La nitazoxanide (100 mg 2 volte/die per 3 giorni) è un'alternativa al trimetoprim/sulfametossazolo in pazienti con intolleranza ai sulfamidici e infezioni resistenti alla ciprofloxacina. L'efficacia della nitazoxanide per la ciclosporiasi è riportata tra il 71 e l'87%.
La prevenzione si basa su precauzioni alimentari e idriche durante i viaggi in aree endemiche ed evitando cibi potenzialmente contaminati durante le epidemie. Nelle regioni endemiche l'acqua da bere deve essere bollita o clorata, la frutta non pelata deve essere evitata e le verdure cotte adeguatamente. Raccomandazioni dettagliate per i viaggiatori internazionali sono disponibili nel Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Yellow Book.