HealthDay
MALATTIA

Panoramica sui disturbi del comportamento alimentare

DiEvelyn Attia, MD, Columbia University Medical Center;
B. Timothy Walsh, MD, College of Physicians and Surgeons, Columbia University
Revisionato/Rivisto lug 2022 | Modificata dic 2022
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I disturbi del comportamento alimentare comprendono i disturbi dell’alimentazione o del comportamento relativo all’alimentazione, e di solito comprendono

  • le variazioni di ciò o di quanto si mangia

  • le misure intraprese per impedire al cibo di essere assorbito (ad esempio, procurarsi il vomito o prendere un lassativo)

Per essere considerato un disturbo, un comportamento alimentare insolito deve continuare per un certo periodo e causare danni significativi alla salute fisica del soggetto e/o alle sue funzionalità a livello scolastico o lavorativo, oppure influenzare negativamente le sue interazioni con le altre persone.

I disturbi del comportamento alimentare includono

L’anoressia nervosa è caratterizzata da incessante ricerca di magrezza, immagine distorta del corpo, paura estrema dell’obesità e limitazione del consumo di cibo, che portano a un peso corporeo significativamente basso. I soggetti con anoressia nervosa limitano il consumo di cibo, ma possono anche sovralimentarsi e in seguito compensare mediante l’eliminazione (ad esempio procurandosi il vomito o usando lassativi). Un soggetto che ne soffre può limitare il consumo di cibo fino al punto di danneggiare la propria salute. Anche se anoressia significa perdita dell’appetito, molte persone con anoressia nervosa non perdono l’appetito finché non sono estremamente emaciate.

Il disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo si caratterizza per la scarsa assunzione di cibo e/o per il rifiuto di consumare determinati alimenti senza alcuna preoccupazione, da parte del soggetto, per l’aspetto o il peso corporeo; atteggiamento, questo, tipico di chi soffre di anoressia o bulimia nervose. Di solito, chi soffre di questo disturbo può non avere interesse per il cibo, nonché essere estremamente schizzinoso riguardo agli alimenti ed evitarne alcuni tipi. Ad esempio, possono evitare gli alimenti che hanno un certo colore, consistenza o odore. Alcuni soggetti temono possibili conseguenze avverse del consumo di cibo, quali il soffocamento o il vomito.

Il disturbo da alimentazione incontrollata si caratterizza per il consumo di quantità di cibo eccezionalmente grandi, molto superiori a quelle che la maggior parte della gente mangerebbe in situazioni e tempo analoghi. Durante e dopo il consumo smodato di cibo, le persone hanno una sensazione di perdita di controllo e ne sono angosciate. L’alimentazione incontrollata non è seguita dal comportamento eliminatorio o da tentativi diversi di compensare l’eccesso di cibo.

La bulimia nervosa è caratterizzata da episodi ripetuti in cui in poco tempo si mangiano grandi quantità di cibo, seguiti dal tentativo di rimediare all’eccesso di cibo consumato. Per esempio, i soggetti possono rprovocarsi il vomito o assumere lassativi.

Il picacismo consiste nel mangiare regolarmente cose non commestibili.

Il disturbo di ruminazione è caratterizzato dal rigurgito del cibo dopo il consumo.

I disturbi del comportamento alimentare sono molto più comuni nelle donne, soprattutto tra le più giovani, che negli uomini.

Ulteriori informazioni

Le seguenti sono alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.

  1. National Eating Disorders Association (NEDA): Grande organizzazione senza fini di lucro che offre l’accesso a strumenti di screening online, assistenza telefonica, forum e una serie di gruppi di supporto (alcuni virtuali)

  2. National Association of Anorexia Nervosa and Associated Disorders (ANAD): accesso ai curricula e alla formazione dei professionisti medici e sanitari, nonché gruppi di supporto tra pari e di autoaiuto, ed altri servizi

  3. National Institutes of Mental Health (NIMH), Eating Disorders: Un portale di informazioni sui disturbi alimentari, tra cui statistiche sulla prevalenza, opuscoli e schede informative (disponibili anche in spagnolo), campagne didattiche e di sensibilizzazione, e informazioni sulle sperimentazioni cliniche pertinenti