Cheratite amebica

DiChelsea Marie, PhD, University of Virginia;
William A. Petri, Jr, MD, PhD, University of Virginia School of Medicine
Revisionato/Rivisto dic 2022
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La cheratite amebica è una rara infezione corneale causata da Acanthamoeba spp, che si verifica tipicamente in chi utilizza lenti a contatto.

Vari Acanthamoeba spp possono causare una cheratite cronica progressivamente distruttiva in soggetti sani. Il principale fattore di rischio (85% dei casi) è l'uso delle lenti a contatto, in particolare se le lenti sono indossate durante il nuoto o se per la pulizia viene usata una soluzione non sterile. Alcune infezioni sono conseguenti ad abrasione corneale.

L'Acanthamoeba è universalmente presente nelle acque, nel suolo, nelle fognature e nella polvere. Possono anche essere presenti in acqua corrente, docce, vasche idromassaggio e unità di aria condizionata. Il ciclo vitale dell'Acanthamoeba consta solo di 2 fasi: cisti e trofozoiti (la forma infettiva). I trofozoiti formano cisti a doppia parete, che resistono all'eradicazione. Entrambe le forme possono entrare nel corpo attraverso vari mezzi (p. es., occhi, mucose nasali, ferite cutanee). Quando l'Acanthamoeba penetra negli occhi, può causare gravi cheratiti. Nei pazienti infetti, si possono trovare sia cisti sia trofozoiti nella cornea.

Sintomatologia della cheratite amebica

Le lesioni nei pazienti con cheratite amebica sono in genere molto dolorose e producono una sensazione di corpo estraneo, rossore, fotosensibilità, lacrimazione eccessiva, e visione ridotta, ma di solito non sintomi sistemici. Inizialmente, le lesioni possono avere un aspetto dendriforme simile alla cheratite da herpes simplex. Successivamente compaiono infiltrati stromali irregolari e talvolta caratteristiche lesioni ad anello. Solitamente è presente anche uveite anteriore.

Diagnosi della cheratite amebica

  • Esame e coltura degli strisci corneali

La valutazione da parte di un oftalmologo è importante per la diagnosi e il trattamento della cheratite amebica.

La diagnosi della cheratite amebica è confermata da strisci corneali colorati con Giemsa o colorazione tricromica e da colture su terreni di coltura speciali. La coltura virale viene eseguita se si prende in considerazione l'herpes simplex.

Trattamento della cheratite amebica

  • Pulizia chirurgica corneale

  • Clorexidina topica, poliesametilene biguanide o entrambi

La cheratite amebica superficiale precoce risponde meglio alle terapie.

Le lesioni epiteliali vengono escisse e viene attuata una terapia farmacologica intensiva. La scelta iniziale è

  • Clorexidina topica 0,02%

  • Poliesametilene biguanide topico 0,02%

  • Entrambe le sostanze

Per i primi 3 giorni, il trattamento viene somministrato ogni 1 o 2 h. Altri farmaci topici usati come terapia adiuvante comprendono le diamidine propamidina (0,1%) o esamidina (0,1%).

Il riconoscimento e il trattamento precoce hanno eliminato la necessità della cheratoplastica nella maggior parte dei casi, ma la cherotoplastica rimane un'opzione qualora la terapia farmacologica non produca risultati. È necessario un trattamento intensivo per il primo mese; questo viene progressivamente scalato in base alla risposta clinica, ma continua per 6-12 mesi. Le recidive sono frequenti se la terapia è stata interrotta prematuramente.

Prevenzione della cheratite amebica

Per prevenire la cheratite amebica, le lenti a contatto devono essere pulite e conservate seguendo le raccomandazioni degli operatori sanitari e dei produttori. Le mani devono essere lavate accuratamente prima di manipolarle. La soluzione deve essere mantenuta fresca, non riutilizzata e non rabboccata; l'acqua del rubinetto non deve mai essere usata. Non devono essere usate soluzioni per lenti a contatto non sterili "fai da te". Bisogna evitare di utilizzare le lenti a contatto durante il nuoto o la doccia.

Punti chiave

  • Vari Acanthamoeba spp possono causare una cheratite cronica e progressivamente distruttiva in ospiti altrimenti sani, soprattutto negli utilizzatori di lenti a contatto.

  • Consultare un oculista riguardo alla gestione.

  • Diagnosticare esaminando strisci corneali colorati con Giemsa o colorazione tricromica o tramite colture del campione usando terreni di coltura speciali.

  • La cheratite da herpes simplex può causare lesioni simili; se sembra una possibile diagnosi, va fatta una coltura virale.

  • Sbrigliare le lesioni corneali, e trattare con clorexidina topica, poliesametilene biguanide o entrambi, più possibilmente diamidina per 6-12 mesi.

Per ulteriori informazioni

Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di questa risorsa.

  1. Centers for Disease Control and Prevention: Amebic keratitis

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