Rinite non allergica

DiMarvin P. Fried, MD, Montefiore Medical Center, The University Hospital of Albert Einstein College of Medicine
Reviewed ByLawrence R. Lustig, MD, Columbia University Medical Center and New York Presbyterian Hospital
Revisionato/Rivisto Modificata giu 2025
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Visualizzazione l’educazione dei pazienti

La rinite è un'infiammazione della mucosa nasale, con conseguente congestione nasale, rinorrea e sintomi associati variabili a seconda dell'eziologia (p. es., prurito, starnuti, rinorrea acquosa o purulenta, scolo retronasale, anosmia). La rinite è classificata come allergica o non allergica. La causa della rinite non allergica è di solito virale, sebbene possa essere causata da agenti irritanti. La diagnosi è generalmente clinica. Il trattamento comprende umidificazione dell'aria ambiente, ammine simpaticomimetiche e antistaminici. Una superinfezione batterica richiede un appropriato trattamento antibiotico.

Esistono diverse forme di rinite non allergica. (Vedi anche Rinite allergica.)

Rinite acuta

La rinite acuta, che si manifesta con edema e vasodilatazione della mucosa nasale, rinorrea e ostruzione, è solitamente la conseguenza di un raffreddore comune (che è virale); altre cause comprendono infezioni streptococciche, pneumococciche e stafilococciche.

Rinite cronica

La rinite cronica è generalmente un prolungamento di una rinite subacuta infiammatoria o infettiva risolta in 30-90 giorni. Può insorgere anche raramente in caso di sifilide, tubercolosi, leishmaniosi, blastomicosi, istoplasmosi e lebbra, tutte infezioni caratterizzate dalla formazione di granulomi e dalla distruzione dei tessuti molli, della cartilagine e dell'osso. Il rinoscleroma è un'infezione causata da Klebsiella rhinoscleromatis che può causare un'ostruzione nasale progressiva da parte del tessuto infiammatorio indurito nella lamina propria. La rinosporidiosi è un'infezione fungina causata da Rhinosporidium seeberi e può portare a rinite cronica caratterizzata da polipi sanguinanti. Scarsa umidità e irritanti aerei possono anche entrambi determinare una rinite cronica.

I pazienti con rinite cronica spesso sviluppano ostruzione nasale, rinorrea purulenta e sanguinamento frequente.

Rinite atrofica

La rinite atrofica, una forma di rinite cronica, porta ad atrofia e sclerosi della mucosa; quest'ultima si trasforma da epitelio cilindrico pseudostratificato ciliato in epitelio squamoso stratificato e la lamina propria si riduce in spessore e vascolarizzazione. La rinite atrofica è associata a età avanzata, granulomatosi con poliangioite, ed eccessiva asportazione di tessuto nasale indotta iatrogenicamente, solitamente durante un intervento di chirurgia sinusale. Sebbene l'eziologia esatta sia sconosciuta, spesso le infezioni batteriche croniche svolgono un ruolo. L'atrofia della mucosa nasale spesso si verifica nei pazienti anziani.

Rinite vasomotoria

La rinite vasomotoria è il sottotipo più comune di rinite non allergica. Essa rappresenta circa l'80% dei casi di rinite allergica (1). La rinite vasomotoria è una patologia cronica in cui una congestione vascolare intermittente della mucosa nasale porta a rinorrea acquosa e starnuti. L'eziologia è tipicamente l'iperresponsività mucosale a fattori ambientali come temperatura, pressione e umidità; di solito non può essere identificata alcuna allergia. L'aria fredda e un'atmosfera secca sono fattori scatenanti particolari.

Riferimento

  1. 1. Baroody FM, Gevaert P, Smith PK, et al. Nonallergic Rhinopathy: A Comprehensive Review of Classification, Diagnosis, and Treatment. J Allergy Clin Immunol Pract. 2024;12(6):1436-1447. doi:10.1016/j.jaip.2024.03.009

Patofisiologia della rinite non allergica

Le terminazioni nervose sensoriali nella mucosa nasale dei pazienti con rinite non allergica rispondono a vari stimoli, inclusi antigeni virali, irritanti chimici, cambiamenti di temperatura e odori forti, attraverso i canali del potenziale recettore transitorio (TRP), in particolare i canali transient receptor potential vanilloid 1 (TRPV1), storicamente noti come recettore della capsaicina. L'attivazione di questi canali porta al rilascio di neuropeptidi come la sostanza P e il peptide correlato al gene della calcitonina (calcitonin gene-related peptide, CGRP), che causano vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare, con conseguente congestione nasale e rinorrea (1).

Si osserva spesso disfunzione autonomica con aumentata attività parasimpatica.

Riferimenti relativi alla fisiopatologia

  1. 1. Baroody FM, Gevaert P, Smith PK, et al. Nonallergic Rhinopathy: A Comprehensive Review of Classification, Diagnosis, and Treatment. J Allergy Clin Immunol Pract. 2024;12(6):1436-1447. doi:10.1016/j.jaip.2024.03.009

Sintomatologia della rinite non allergica

La rinite acuta porta a tosse; febbre di lieve entità; congestione nasale e prurito; rinorrea con gocciolamento post-nasale; e starnuti.

Le manifestazioni della rinite cronica sono simili a quelle della rinite acuta, ma in casi prolungati o gravi, i pazienti possono anche presentare rinorrea densa, maleodorante e mucopurulenta, muco rappreso in croste e/o sanguinamento. Starnuti e prurito nasale sono meno comuni.

La rinite atrofica porta ad allargamento delle cavità nasali e a epistassi che può essere recidivante e grave. Si differenzia dagli altri tipi di rinite per la presenza di formazione di croste, colonizzazione batterica maleodorante, congestione nasale e anosmia.

La rinite vasomotoria provoca rinorrea acquosa e gocciolamento postnasale. La mucosa nasale turgescente (altamente vascolarizzata) varia dal rosso vivo al viola. La patologia è caratterizzata da periodi di remissione e di esacerbazione. Starnuti e prurito nasale possono verificarsi ma sono meno comuni rispetto ad altri sintomi nasali.

Diagnosi della rinite non allergica

Le diverse forme di rinite sono diagnosticate clinicamente. In genere non sono necessari esami. Si differenzia dalla rinite allergica per l'assenza di un allergene identificabile, una caratteristica distintiva della rinite allergica.

La rinite vasomotoria si differenzia dalle infezioni specifiche virali o batteriche del naso per la mancanza di essudato purulento e croste.

Trattamento della rinite non allergica

  • Per la rinite acuta (virale), analgesici, antistaminici e/o decongestionanti

  • Per la rinite atrofica, trattamento topico con antibiotici, estrogeni e vitamina A e D

  • Per la rinite vasomotoria è utile l'umidificazione dell'ambiente e, talvolta, i glucocorticoidi topici e la pseudoefedrina orale

La rinite acuta (virale) è spesso autolimitata e il trattamento è generalmente sintomatico (1). La terapia sintomatica consiste in analgesici (p. es., acetaminofene (paracetamolo) e farmaci antinfiammatori non steroidei), antistaminici e/o decongestionanti. Gli analgesici possono essere utilizzati per alleviare il dolore e/o la febbre. Gli antistaminici di seconda generazione (p. es., cetirizina, fexofenadina) sono preferiti rispetto agli antistaminici di prima generazione perché gli agenti di prima generazione hanno maggiore attività anticolinergica, il che può causare eccessiva secchezza delle membrane mucose e aumentata irritazione. Gli antistaminici di prima generazione possono anche aumentare il rischio di sedazione e cadute negli anziani, e l'uso cronico è stato sempre più associato alla demenza. I decongestionanti topici possono fornire un certo sollievo, ma non devono essere utilizzati per più di 3 giorni per evitare il rimbalzo della congestione della mucosa nasale. (Vedi anche Raffreddore comune). Gli stabilizzatori intranasali dei mastociti (p. es., il cromoglicato) o gli stabilizzatori a doppio effetto dei mastociti/antistaminici (p. es., azelastina, olopatadina) sono opzioni alternative (vedi tabella Stabilizzatori intranasali dei mastociti). Se i sintomi persistono, la biopsia può essere necessaria per escludere il cancro.

La terapia della rinite atrofica è diretta alla riduzione delle croste e all'eliminazione del cattivo odore con irrigazione nasale, antibiotici topici (p. es., mupirocina), estrogeni topici o sistemici e vitamine A e D. L'occlusione o la riduzione chirurgica della pervietà delle cavità nasali riduce la formazione di croste causata dall'effetto essiccante del flusso d'aria sulla mucosa atrofica. Gli interventi chirurgici, come l'occlusione o la riduzione della pervietà delle cavità nasali, possono essere eseguiti per diminuire la formazione di croste (riducendo l'effetto essiccante dell'aria che scorre sulla mucosa atrofica), aumentare la lubrificazione e possibilmente migliorare la vascolarizzazione (2).

Il trattamento della rinite vasomotoria avviene per prove ed errori e può non essere sempre soddisfacente. I pazienti traggono beneficio dall'umidificazione dell'aria che può essere fornita da un sistema di riscaldamento centralizzato umidificante o da un vaporizzatore nella stanza di lavoro o da letto. Gli anticolinergici topici (p. es., ipratropio) possono essere utili nell'asciugare le secrezioni eccessive e ridurre la rinorrea e il gocciolamento retronasale. Anche i glucocorticoidi topici (p. es., il mometasone 2 spray 2 volte/die) e gli antistaminici nasali (p. es., olopatadina e azelastina 1 spray 2 volte/die) possono essere di qualche beneficio.

I decongestionanti topici (p. es., ossimetazolina intranasale) devono essere evitati nel trattamento della rinite in generale perché fanno sì che la vascolarizzazione della mucosa nasale perda la sua sensibilità ad altri stimoli vasocostrittivi, p. es., l'umidità e la temperatura dell'aria inspirata. Una congestione di rimbalzo può verificarsi dopo 3 giorni di uso continuo; l'uso cronico e la dipendenza sono noti come rinite medicamentosa (1). Gli antagonisti dei recettori dei leucotrieni (Leukotriene receptor antagonists, LTRA, p. es., il montelukast) non devono essere utilizzati nel trattamento della rinite non allergica a causa della mancanza di dati che supportano la sua efficacia e di effetti avversi psichiatrici deleteri.

Riferimenti relativi al trattamento

  1. 1. Dykewicz MS, Wallace DV, Amrol DJ, et al. Rhinitis 2020: A practice parameter update. J Allergy Clin Immunol. 2020;146(4):721-767. doi:10.1016/j.jaci.2020.07.007

  2. 2. Mishra A, Kawatra R, Gola M. Interventions for atrophic rhinitis. Cochrane Database Syst Rev. 2012;2012(2):CD008280. Published 2012 Feb 15. doi:10.1002/14651858.CD008280.pub2

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