L'angina microvascolare (precedentemente nota come sindrome X) è una disfunzione o costrizione microvascolare cardiaca che causa angina in pazienti con arterie coronarie epicardiche normali all'angiografia.
(Vedi anche Panoramica sulle coronaropatie.)
I pazienti con angina microvascolare hanno
Angina tipica che è alleviata dal riposo o da nitroglicerina
Angiografia coronario normale (p. es., non aterosclerosi, emboli o spasmo arterioso inducibile)
In alcuni di questi pazienti durante i test da sforzo viene rilevata un'ischemia; in altri no. In alcuni pazienti la causa dell'ischemia sembra essere una costrizione coronarica intramiocardica riflessa e una ridotta riserva di flusso coronarico. Altri pazienti hanno una disfunzione microvascolare intramiocardica: i vasi anomali non si dilatano in risposta all'esercizio o ad altri eventi stressanti il sistema cardiovascolare; può esservi anche un'aumentata sensibilità al dolore cardiaco.
Questa malattia non deve essere confusa con l'angina vasospastica dovuta allo spasmo delle coronarie epicardiche.
La prognosi è migliore che per i pazienti con coronaropatia arteriosa dimostrabile, sebbene i sintomi di ischemia possano ricorrere per anni. Inoltre, i pazienti con angina microvascolare sembrano essere a più alto rischio di eventi cardiovascolari maggiori rispetto alla popolazione generale (1).
Il cardine del trattamento si basa sul controllo dei fattori di rischio associati alla terapia ipolipemizzante e al controllo glicemico. In molti pazienti, il tradizionale trattamento anti-ischemico, compresi i beta-bloccanti e i bloccanti dei canali del calcio, aiuta ad alleviare i sintomi (2).
Riferimenti
1. Shimokawa H, Suda A, Takahashi J, et al: Clinical characteristics and prognosis of patients with microvascular angina: an international and prospective cohort study by the Coronary Vasomotor Disorders International Study (COVADIS) Group. Eur Heart J 42(44):4592–4600, 2021. doi:10.1093/eurheartj/ehab282
2. Crea F, Camici PG, Bairey Merz CN: Coronary microvascular dysfunction: an update. Eur Heart J 35:1101–1111, 2014. doi: 10.1093/eurheartj/eht513