Protesi dentarie

DiBernard J. Hennessy, DDS, Texas A&M University, College of Dentistry
Revisionato/Rivisto gen 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

    I denti possono essere persi per carie, malattia parodontale, traumi o possono essere rimossi quando un trattamento fallisce. I denti mancanti possono causare problemi estetici, di fonazione e occlusali e possono favorire le fluttuazioni motorie dei denti residui.

    Tipi di apparecchio dentale

    Le protesi dentarie comprendono

    • Ponti fissi

    • Protesi parziali rimovibili

    • Protesi totali rimovibili

    • Impianti ossei integrati

    Un ponte (protesi parziale fissa) è composto da denti finti fusi o saldati l'uno all'altro e, a ogni estremo, a una capsula che viene cementata sui denti naturali (pilastri), che sopportano tutte le sollecitazioni della masticazione. I ponti possono ora essere realizzati mediante fresatura utilizzando la progettazione assistita da computer e la tecnologia di produzione. Una volta cementato in posizione, un ponte non è rimovibile. Un ponte è più piccolo di una dentiera rimovibile parziale, ma si possono realizzare uno o più ponti per sostituire molti dei denti in un'arcata dentaria.

    Una protesi parziale rimovibile è tipicamente un apparecchio mobile che si aggancia sui denti di sostegno e che può essere rimosso per pulirlo e durante il sonno. Parte del carico occlusale può essere sostenuto dai tessuti molli sottostanti la dentiera, spesso su entrambi i lati della mascella. Questa protesi è comunemente usata quando si devono sostituire molti denti e ponti o impianti non sono realizzabili o il paziente non può permetterseli.

    Le protesi totali sono apparecchi rimovibili utilizzati quando non ci sono più denti. Esse aiutano il paziente a masticare e migliorano il linguaggio e l'aspetto, ma non forniscono l'efficienza o la sensazione della dentatura naturale. Quando i denti sono assenti, la mandibola si riassorbe lentamente, risultando in protesi poco calzanti, che richiedono una loro revisione (detta riallineamento o ribasatura) o sostituzione. Le alternative sono costituite da interventi chirurgici orali che ingrandiscono la cresta alveolare o da impianti dentari che sostituiscono i denti mancanti.

    Un impianto è tipicamente un cilindro o una vite di titanio che sostituisce la radice di un dente. Si posizionano uno o più impianti nell'osso alveolare, dove si integrano nell'osso circostante. Immediatamente o fino a 6 mesi dopo, i denti artificiali (che vanno da un singolo dente fino a protesi ad arco completo) sono collegati agli impianti. Gli impianti non sono facilmente rimovibili, benché lo possano essere le protesi che essi sostengono. L'infezione potenziale di questi siti rende necessaria una scrupolosa attenzione all'igiene orale.

    Protesi dentarie e chirurgia

    Generalmente, tutte le protesi dentarie mobili vanno rimosse prima di un'anestesia generale quali un intervento alla gola o la terapia convulsivante, per prevenire la loro rottura o l'aspirazione. Sono conservate in acqua per impedire alterazioni della forma. Tuttavia, alcuni anestesisti ritengono che lasciare una protesi dentaria in sede favorisca l'introduzione di un tubo nelle vie aree, mantenga il volto in una forma più normale in modo che la maschera anestetica si fissi meglio, impedisca che i denti naturali danneggino la gengiva adiacente di una mascella completamente priva di denti e che non interferiscano con la laringoscopia.

    Problemi protesici

    Di tanto in tanto, la mucosa sotto una protesi si infiamma (bocca dolente da protesi, iperplasia papillare infiammatoria). I fattori che contribuiscono spesso a questo problema di solito indolore comprendono infezioni da candida, scarso adattamento della dentiera, scarsa igiene, eccessiva mobilità della dentiera, e il più delle volte il fatto di indossare una dentiera 24 h/die. La mucosa appare arrossata e vellutata. La crescita eccessiva della candida può essere indicata da chiazze cotonose aderenti o, in genere, da lesioni erosive sulla mucosa. La presenza di Candida può essere confermata dall'aspetto microscopico delle tipiche ife ramificate. C'è ancora incertezza sul possibile ruolo della Candida come causa di iperplasia papillare infiammatoria.

    Una nuova protesi meglio conformata migliora quasi sempre la situazione. Altri trattamenti consistono nel migliorare l'igiene orale e della protesi, nel riadattare la protesi esistente, nel rimuoverla per periodi più lunghi e intraprendere una terapia antifungina (collutori a base di nistatina per la bocca e immersione della protesi per tutta la notte in soluzioni di nistatina). Talvolta è utile immergere la protesi in un detergente commerciale. Altre opzioni per la crescita candidosica eccessiva sono l'applicazione di sospensioni di nistatina sulle superfici della protesi e piazzare compresse subliguali di clotrimazolo 10 mg 5 volte/die. Se l'infezione da Candida non si risolve con misure locali per via orale, si può somministrare fluconazolo 100 mg (all'inizio 2 compresse, poi 1 compressa/die fino alla risoluzione). Se l'infiammazione persiste, è indicato eseguire la biopsia e la diagnosi differenziale con patologie sistemiche.

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