La kava deriva dalla radice di un arbusto (Piper methysticum) che cresce nel Sud del Pacifico. È ingerita sotto forma di infuso o capsule. Si ritiene che gli ingredienti attivi siano i kavalattoni.
(Vedi anche Panoramica sugli integratori alimentari.)
Presunti effetti
Evidenze
Una revisione Cochrane del 2003 ha valutato 11 studi (per un totale di 645 partecipanti) per valutare l'efficacia e la sicurezza di estratto di kava in studi clinici per il trattamento dell'ansia. La meta-analisi ha concluso che l'estratto di kava sembra essere un'opzione efficace per alleviare l'ansia rispetto al placebo (1). Questo studio ha anche concluso che il consumo di integratori kava da 1 a 24 settimane è apparso sicuro, ma ha suggerito la necessità di valutare la sicurezza a lungo termine. Non è chiaro come gli integratori utilizzati nella meta-analisi sopracitati siano stati standardizzati. Nei futuri studi clinici, si dovrà eseguire la standardizzazione degli integratori kava in base ai principi attivi, detti kavalattoni (dal 3 al 20%).
Uno studio controllato randomizzato del 2013 ha confrontato un estratto di kava acquoso con placebo per il disturbo d'ansia generalizzata. Dopo 8 settimane, il 26% degli utilizzatori di kava ha avuto una remissione rispetto al 6% del gruppo placebo. Nel gruppo kava, alcuni tratti genetici (polimorfismi del trasportatore GABA) erano associati alla riduzione dell'ansia (2).
Effetti avversi
Sebbene un recente studio non abbia rilevato alcuna evidenza di tossicità epatica (2), un certo numero di casi di tossicità epatica (incluso insufficienza epatica) sia in Europa che negli Stati Uniti dopo aver assunto kava hanno spinto l'FDA (Food and Drug Administration) a richiedere un'etichetta di avvertenza sui prodotti kava (3). L'epatotossicità può essere correlata a metodi di preparazione o a materie prime di scarsa qualità contaminate da muffe contenenti epatotossine (4). La sicurezza è sotto continua sorveglianza.
Quando la kava è preparata tradizionalmente (p. es., il tè) e utilizzata ad alte dosi (> 6-12 g/die di radice essiccata) oppure per lunghi periodi (fino a 6 settimane), sono stati descritti casi di eruzione squamosa cutanea (dermopatia da kava), di modificazioni ematiche (macrocitosi, leucopenia) e di alterazioni neurologiche (torcicollo, crisi oculogire, peggioramento del morbo di Parkinson, disturbi del movimento).
Interazioni farmacologiche
Riferimenti bibliografici riguardanti la kava
-
Pittler MH, Ernst E: Kava extract for treating anxiety. Cochrane Database Syst Rev (1):CD003383, 2003. doi: 10.1002/14651858.CD003383.
-
Sarris J, Stough C, Bousman CA, et al: Kava in the treatment of generalized anxiety disorder: a double-blind, randomized placebo-controlled study. J Clin Psychopharmacol 33(5):643-648, 2013. doi: 10.1097/JCP.0b013e318291be67.
-
NIH LiverTox: Kava Kava Drug Reference. Consultato il 20/8/2018.
-
Teschke R, Sarris J, Schweitzer I: Kava hepatotoxicity in traditional and modern use: the presumed Pacific kava paradox hypothesis revisited. Br J Clin Pharmacol 73(2):170-174, 2012. doi: 10.1111/j.1365-2125.2011.04070.x.
Per ulteriori informazioni
-
NIH National Center for Complementary and Integrative Health: Kava