Pneumopatia indotta da farmaci

DiJoyce Lee, MD, MAS, University of Colorado School of Medicine
Revisionato/Rivisto giu 2021
CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI

    La pneumopatia indotta da farmaci non è una singola patologia. Sono molti i farmaci che possono indurre disturbi polmonari in persone che non presentano altre patologie a carico dell’apparato respiratorio. Il tipo di disturbo dipende dal farmaco coinvolto, ma, in numerosi casi, si ritiene che il farmaco determini una reazione di tipo allergico. La malattia, spesso, è più grave nei soggetti anziani. Quando non è dovuta a una reazione di tipo allergico, l’entità e la gravità della malattia sono talvolta correlate alla quantità di farmaco assunto e alla durata dell’assunzione.

    In base all’agente, i sintomi possono essere tosse, respiro sibilante, respiro affannoso o altri sintomi polmonari. Possono svilupparsi sintomi

    • Lentamente, nell’arco di settimane o mesi

    • Improvvisamente, e diventare gravi

    La diagnosi e il trattamento sono i medesimi, ovvero l’interruzione della terapia con il farmaco e l’osservazione del paziente nell’ottica di una riduzione della sintomatologia.

    Prima che un paziente inizi ad assumere farmaci noti per causare problemi polmonari i medici possono eseguire test di funzionalità polmonare, tuttavia, non è noto se lo screening per la previsione o l’individuazione tempestiva della malattia polmonare indotta da farmaci sia utile.

    (Vedere anche Panoramica sulla malattia polmonare interstiziale.)