Disturbo voyeuristico

(voyeurismo)

DiGeorge R. Brown, MD, East Tennessee State University
Revisionato/Rivisto lug 2023
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Il voyeurismo comporta il raggiungimento dell’orgasmo guardando un’altra persona ignara, nuda, in procinto di spogliarsi o impegnata in un rapporto sessuale. Per disturbo voyeuristico si intende il comportamento mosso da pulsioni o fantasie voyeuristiche o la sofferenza o l’incapacità di svolgere le proprie attività a causa di tali pulsioni e fantasie.

  • La maggior parte dei voyeur non ha un disturbo voyeuristico.

  • I medici diagnosticano il disturbo voyeuristico quando il soggetto si sente molto angosciato o diventa meno capace di svolgere le normali attività a causa del suo comportamento, oppure se agisce in base ai suoi impulsi con una persona non consenziente.

  • Il trattamento, che di solito ha inizio dopo l’arresto dei voyeur, include psicoterapia, gruppi di supporto e alcuni antidepressivi.

Il voyeurismo è una forma di parafilia. La maggior parte dei soggetti con tendenze voyeuristiche non soffre di disturbo voyeuristico.

Nel voyeurismo, è l’atto di osservare (sbirciare) che provoca eccitazione, non l’attività sessuale con la persona osservata. Il voyeur non ricerca il contatto sessuale con la persona osservata. Un voyeur che osserva una persona ignara può avere problemi con la legge.

Di solito, il voyeurismo compare nella tarda adolescenza o nella prima età adulta. Un certo grado di voyeurismo è frequente soprattutto tra i ragazzi e gli uomini, ma è in aumento nelle donne. La società spesso considera normali le forme lievi di tale comportamento, se coinvolgono adulti consenzienti. Visionare in privato immagini e spettacoli sessualmente espliciti disponibili in rete non è considerata voyeurismo, perché è assente la componente dell’osservazione furtiva, che è l’elemento caratteristico del voyeurismo. Tuttavia, la miniaturizzazione delle telecamere di sorveglianza e l’uso diffuso delle telecamere per telefoni cellulari hanno dato origine al video voyeurismo, che comporta la ripresa di persone non consenzienti che si spogliano o compiono attività sessuali. Questa attività è sempre più comune ed è generalmente considerata un reato nella maggior parte dei Paesi.

Il disturbo voyeuristico è una delle parafilie più comuni ed è molto più frequente tra gli uomini. Il rapporto tra voyeur maschili e femminili è compreso tra 2:1 e 3:1. Il poco che si sa sul voyeurismo è in gran parte derivato da persone che sono state arrestate per tale comportamento. Molti trasgressori possono anche essere ipersessuali e presentare uno o più altri problemi di salute mentale, tra cui esibizionismo, depressione, disturbo della condotta o disturbo di personalità antisociale.

Quando il voyeurismo è un disturbo, il voyeur passa moltissimo tempo a cercare opportunità di osservazione. Ne consegue che può trascurare importanti aspetti della propria vita e non adempiere alle proprie responsabilità. Il voyeurismo può diventare il metodo preferito di attività sessuale e trascorrere innumerevoli ore di osservazione.

Diagnosi del disturbo voyeuristico

  • Valutazione di un medico basata su criteri diagnostici psichiatrici standard

I medici diagnosticano il disturbo voyeuristico quando

  • Il soggetto si eccita ripetutamente e intensamente guardando un’altra persona ignara, nuda, in procinto di spogliarsi o impegnata in un rapporto sessuale e l’eccitazione è stata espressa in fantasie, pulsioni intense, o comportamenti.

  • Di conseguenza, il soggetto si sente molto angosciato o diventa meno capace di svolgere le normali attività (sul lavoro, in famiglia, o nell’interazione con gli amici), oppure ha agito in base ai propri impulsi con una persona non consenziente.

  • Il soggetto è affetto dalla condizione da almeno 6 mesi.

Trattamento del disturbo voyeuristico

  • Psicoterapia e gruppi di supporto

  • Alcuni antidepressivi

  • Talvolta altri farmaci

Il trattamento di solito inizia dopo l’arresto del voyeur e comprende psicoterapia, gruppi di supporto e antidepressivi chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors, SSRI).

Se tali farmaci non risultano efficaci e il disturbo è grave, si può ricorrere a farmaci che riducono i livelli di testosterone, riducendo pertanto l’impulso sessuale. Questi farmaci includono la leuprolide e il medrossiprogesterone acetato. Il soggetto deve fornire il proprio consenso informato all’uso di questi farmaci e il medico esegue periodicamente degli esami del sangue per controllare gli effetti dei farmaci sulla funzione epatica, oltre ad altre analisi (tra cui l’esame della densità ossea e le analisi del sangue per misurare i livelli di testosterone).