Sviluppata in Germania nel tardo Settecento, l'omeopatia è un sistema di medicina che si basa sul principio che il simile guarisce il simile (legge dei simili). Una sostanza che, se somministrata a dosi elevate, porta una certa serie di sintomi si pensa possa guarire gli stessi sintomi quando viene somministrata in dosi minime o quasi inesistenti. La minima dose si pensa possa stimolare i meccanismi di guarigione del corpo.
I trattamenti si basano sulle caratteristiche uniche del paziente, tra cui lo stile di vita, i sintomi e la salute generale. L'omeopatia ha lo scopo di ripristinare il flusso di energia del corpo; non si basa sui principi di chimica o fisiologia.
I rimedi usati nell'omeopatia derivano da sostanze presenti in natura, sotto forma di estratti vegetali e minerali. Le concentrazioni estremamente basse sono preparate in un modo specifico. Più il rimedio omeopatico è diluito, più viene considerato forte. Molte soluzioni sono così diluite che non contengono molecole misurabili del principio attivo. Per esempio, la diluizione 30C viene diluita 1 a 100 in 30 diluizioni seriali, causando una diluizione finale di 1 x 1060.
I prodotti omeopatici sono disponibili al banco o da un fornitore omeopatico.
Regolamentazione dell'omeopatia
Negli Stati Uniti, i rimedi omeopatici sono regolamentati dalla Food and Drug Administration (FDA), a differenza degli integratori botanici e nutrizionali. Possono essere realizzati solo rimedi omeopatici che sono stati approvati dall'FDA (Food and Drug Administration). Poiché così poco principio attivo è rimasto dopo la diluizione, i principi attivi vengono testati prima della diluizione.
L'FDA (Food and Drug Administration) esenta i rimedi omeopatici dai numerosi requisiti che esistono per gli altri farmaci:
L'identità e la forza di ciascun principio attivo non devono essere confermate da un laboratorio prima della distribuzione del prodotto.
Le aziende di prodotti omeopatici non sono tenute a fornire le prove di efficacia.
I rimedi omeopatici sono stati esentati dai limiti sulla quantità di alcol (il diluente comune) che possono contenere.
Tuttavia, l'etichetta deve elencare i seguenti:
Fabbricante
Il termine "omeopatico"
Almeno un'indicazione
Istruzioni per l'uso sicuro
Salvo specifiche deroghe, il principio attivo e il grado di diluizione
Prove a favore dell'omeopatia
I due principi fondamentali dell'omeopatia sono "il simile cura il simile" e la diluizione che rende i preparati più potenti. Un preparato diluito così tanto da non avere più alcun principio attivo che possa produrre effetti fisiologici (diversi da quelli di un placebo) è biologicamente e chimicamente implausibile. Tuttavia, alcuni farmaci considerati omeopatici contengono ingredienti attivi in concentrazione sufficiente a produrre effetti fisiologici.
È stata ampiamente studiata l'efficacia dei rimedi omeopatici per vari disturbi. Molteplici revisioni sistematiche e meta-analisi, condotte in diversi paesi, non hanno riscontrato evidenze o hanno riscontrato una mancanza di evidenze di alta qualità a supporto dell'efficacia dei rimedi omeopatici per oltre 60 diverse indicazioni (1–4).
Tuttavia, per alcune condizioni cliniche per le quali le terapie mediche convenzionali sono limitate, come la fibromialgia, l'omeopatia potrebbe essere considerata sulla base dei dati derivanti da piccoli studi che suggeriscono un potenziale sollievo dei sintomi e l'assenza di danni (5, 6).
Riferimenti sulle prove
1. Ernst E. Homeopathy: what does the "best" evidence tell us? Med J Aust.192(8):458–60, 2010. doi:10.5694/j.1326-5377.2010.tb03585.x
2. United Kingdom's House of Commons Science and Technology Committee. Homeopathy, 2010. Accessed October 5, 2025.
3. National Health and Medical Research Council. Effectiveness of homeopathy for clinical conditions: evaluation of the evidence. Accessed October 2023.
4. Mathie RT, Fok YYY, Viksveen P, et al.Systematic review and meta-analysis of randomised, other-than-placebo controlled, trials of non-individualised homeopathic treatment. Homeopathy. 108(2):88-101, 2019. doi: 10.1055/s-0038-1677481
5. Boehm K, Raak C, Cramer H, et al. Homeopathy in the treatment of fibromyalgia—a comprehensive literature-review and meta-analysis. Complement Ther Med. 22(4):731-42, 2014. doi: 10.1016/j.ctim.2014.06.005
6. Bell IR, Lewis DA 2nd, Brooks AJ, et al. Improved clinical status in fibromyalgia patients treated with individualized homeopathic remedies versus placebo.Rheumatology (Oxford). 43(5):577–582, 2004. doi: 10.1093/rheumatology/keh111
Impieghi dell'omeopatia
L'omeopatia è comunemente usata in Europa e in India, in gran parte a causa di una lunga storia di utilizzo; di conseguenza, la pratica è diventata parte della cultura.
L'omeopatia è stata utilizzata per il trattamento di vari disturbi, come allergie, riniti e sintomi respiratori, problemi digestivi, dolore muscolo-scheletrico e vertigini.
Possibili effetti avversi
L'omeopatia è generalmente ben tollerata e presenta pochi rischi; di rado, si verifica una reazione allergica o tossica.
Studi hanno tentato di confrontare gli effetti avversi dell'omeopatia e della medicina convenzionale, ma sono necessarie ulteriori ricerche di alta qualità per standardizzare la segnalazione e la valutazione del rischio (1). I medici non devono presumere che un rimedio omeopatico preso da un paziente sia biologicamente inattivo e pertanto non possa provocare effetti avversi. Alcuni rimedi omeopatici contengono altri principi attivi che possono avere effetti fisiologici. Inoltre, l'identificazione di un prodotto come omeopatico potrebbe essere errata perché i pazienti spesso usano il termine quando si riferiscono a un integratore alimentare che stanno assumendo. Inoltre, l'FDA (Food and Drug Administration) permette di registrare alcune medicine botaniche come omeopatiche se subiscono un particolare processo farmaceutico.
Consigli ed errori da evitare
|
Riferimento relativo ai possibili effetti avversi
1. Stub T, Kristoffersen AE, Overvåg G, et al. Adverse effects in homeopathy. A systematic review and meta-analysis of observational studies. Explore (NY). 18(1):114-128, 2022. doi:10.1016/j.explore.2020.11.008
