(Vedere anche Panoramica sulle fratture.)
Fratture distali dell’omero
(Supracondylar Fractures)
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Esse sono generalmente dovute a una caduta su un braccio teso o una forza lesiva diretta.
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Le fratture distali dell’omero possono danneggiare un’arteria del braccio, causare un sanguinamento nell’articolazione o danneggiare i nervi che attraversano il gomito, causando intorpidimento e problemi del movimento della mano e delle dita.
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Il medico basa la diagnosi sui riscontri dell’esame obiettivo e delle radiografie.
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Il trattamento prevede il consulto con un chirurgo ortopedico e l’applicazione di un tutore (quando le ossa restano allineate) o l’intervento chirurgico (quando i frammento dell’osso fratturato sono separati e/o non allineati).
Le fratture distali dell’omero si verificano spesso nei bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni. Esse sono generalmente dovute a una caduta su un braccio teso o una forza lesiva diretta.
Di solito, la frattura si estende all’articolazione e può causare sanguinamento al suo interno.
Può essere presente un danno all’arteria principale del braccio (arteria brachiale), soprattutto se le ossa fratturate si presentano separate (frattura scomposta) o non allineate. Quando questa arteria è danneggiata, può svilupparsi la sindrome compartimentale. Di conseguenza, si può manifestare una rigidità permanente del gomito e del polso (contrattura).
Talvolta è presente un danno ai nervi che decorrono lungo il gomito (nervo radiale o nervo mediano). Quando è danneggiato il nervo radiale, non è possibile piegare la mano verso l’alto. Quando è danneggiato il nervo mediano (il nervo che viene compresso nella sindrome del tunnel carpale), si può avere difficoltà ad avvicinare il pollice e il mignolo.
Sintomi
L’area del gomito è dolente e gonfia. La capacità di piegare il gomito può essere limitata.
La parte inferiore dell’avambraccio può presentare ecchimosi, che suggeriscono una lesione a carico di un vaso sanguigno.
L’avambraccio e la mano possono essere insensibili e può essere impossibile muovere normalmente la mano e le dita. Questi sintomi suggeriscono la lesione di un nervo.
Diagnosi
(Vedere anche Diagnosi delle fratture.)
Se si ritiene che un adulto o un bambino abbia subito una frattura del gomito, è necessario consultare immediatamente un medico.
Il medico chiede al soggetto di descrivere ciò che è accaduto e quali sintomi sono presenti. Inoltre, esamina il gomito.
Per determinare se è presente una frattura, il medico esegue una radiografia dell’articolazione del gomito in diverse proiezioni.
Qualora si sospetti una frattura distale dell’omero, ma le radiografie non la evidenziano, viene applicato un tutore al gomito della stecca e si ripete l’esame radiografico, di solito dopo 7-10 giorni.
Se il medico sospetta una frattura, esegue anche un controllo per eventuali danni ai vasi sanguigni e ai nervi del braccio. Ad esempio, controlla il polso radiale per determinare se il flusso ematico verso la mano è normale. Per verificare se vi sia un danno a carico di un nervo, chiede al soggetto di muovere le dita e la mano e domanda se la sensibilità delle dita della mano è conservata.
Trattamento
Generalmente viene consultato un chirurgo ortopedico perché queste fratture spesso coinvolgono i nervi o i vasi sanguigni e possono causare problemi a lungo termine.
Se le ossa non si sono disallineate, per immobilizzare l’osso fratturato può essere utilizzato un tutore. Nella maggior parte dei casi, viene richiesto il ricovero in ospedale, in modo che i medici possono determinare se si sono verificati danni a carico dei vasi sanguigni o dei nervi. Tuttavia, il paziente può tornare a casa se acconsente a ripresentarsi il giorno successivo per un altro esame.
In genere, se le parti fratturate sono separate e/o non allineate, viene eseguito un intervento chirurgico (riduzione a cielo aperto con fissazione interna, o ORIF). Poiché il riallineamento delle parti fratturate (riduzione) può danneggiare i nervi e i vasi sanguigni vicini, l’intervento chirurgico viene solitamente eseguito da uno specialista.
Fratture della parte superiore dell’avambraccio
(Radial Head Fractures)
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Le fratture della parte superiore dell’avambraccio (fratture del capitello radiale) sono solitamente conseguenti a una caduta su un braccio teso.
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Il gomito è gonfio e dolente.
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I medici acquisiscono radiografie in diverse proiezioni, tuttavia, queste fratture sono spesso difficili da visualizzare, quindi la diagnosi si basa in larga misura sui risultati dell’esame fisico.
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La maggior parte di queste fratture può essere trattata con un bendaggio, ma alcune richiedono un intervento chirurgico.
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Gli esercizi di mobilità articolare si iniziano appena possibile.
Le fratture del capitello radiale sono generalmente conseguenti a una caduta su un braccio teso. Esse si verificano spesso negli adulti attivi. Sono più comuni negli adulti che nei bambini.
Le fratture della parte inferiore dell’avambraccio sono le fratture del polso.
Sintomi
Diagnosi
(Vedere anche Diagnosi delle fratture.)
Il medico chiede al soggetto di descrivere ciò che è accaduto e quali sintomi sono presenti. Inoltre, esamina il gomito.
Per diagnosticare questa frattura, il medico esegue radiografie in diverse proiezioni. Tuttavia, le fratture del capitello radiale sono spesso difficili da visualizzare, quindi la diagnosi si basa in larga misura sui risultati dell’esame fisico. Peraltro, in caso di frattura, di solito alla radiografia si nota del liquido all’interno dell’articolazione del gomito.
Il medico può inserire un ago nello spazio intorno all’articolazione del gomito e rimuovere il liquido (aspirazione articolare o artrocentesi). La rimozione del liquido talvolta consente di determinare se il movimento del gomito è limitato a causa di una frattura o a causa del dolore e degli spasmi muscolari.
Il medico tenta anche di mobilizzare delicatamente il gomito, per determinare se vi è un interessamento dei legamenti.
Trattamento
La maggior parte delle fratture del capitello radiale possono essere trattate con un reggibraccio. Se la frattura è grave, viene eseguito un intervento chirurgico.
Non appena il paziente è in grado di tollerarli, si iniziano esercizi per mobilizzare l’articolazione del gomito in tutta la sua ampiezza di movimento (spesso dopo qualche giorno). Questi esercizi possono prevenire una rigidità permanente.