Leptospirosis

DiLarry M. Bush, MD, FACP, Charles E. Schmidt College of Medicine, Florida Atlantic University
Revisionato/Rivisto nov 2022 | Modificata set 2023
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La leptospirosi è un’infezione potenzialmente grave causata da batteri del genere Leptospira, che sono batteri a forma di spirale chiamati spirochete.

  • La maggior parte degli individui contrae l’infezione attraverso il contatto con l’acqua o il terreno contaminato durante attività all’aperto.

  • Febbre, cefalea e altri sintomi compaiono in due fasi, ad alcuni giorni di distanza.

  • Esiste una forma grave e potenzialmente letale che danneggia molti organi, tra cui il fegato e i reni.

  • La diagnosi è confermata rilevando nel sangue gli anticorpi contro i batteri o identificando questi ultimi in un campione prelevato dal tessuto infetto.

  • Le infezioni vengono trattate con antibiotici e, se gravi, talora con liquidi somministrati per via endovenosa e dialisi.

(Vedere anche Panoramica sui batteri.)

La leptospirosi colpisce molti animali selvatici e domestici, tra cui ratti, topi e cani, nonché animali da allevamento, come bovini, equini, ovini, caprini e suini. Alcuni animali sono portatori ed eliminano i batteri con le urine. Altri contraggono la malattia e muoiono. Gli esseri umani acquisiscono queste infezioni direttamente, attraverso il contatto con animali infetti, oppure indirettamente, attraverso acqua o terreno contaminati dalle urine di un animale infetto.

La leptospirosi è una malattia professionale degli agricoltori e degli operai che lavorano nei mattatoi e nelle fognature. Comunque, negli Stati Uniti la maggior parte dei soggetti contrae l’infezione durante attività all’aperto a causa del contatto con acqua dolce o terreno contaminati, in particolare nuotando o guadando un corso d’acqua. Fuori dagli Stati Uniti, si sono verificate epidemie in seguito a forti piogge o inondazioni d’acqua dolce. I batteri del genere Leptospira possono sopravvivere per diverse settimane o per mesi nelle raccolte d’acqua dolce (come laghi e stagni), ma solo poche ore nell’acqua marina.

I 100-200 casi di infezione segnalati ogni anno negli Stati Uniti si verificano soprattutto alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno. Una forma lieve di leptospirosi causa, generalmente, una vaga sintomatologia simil-influenzale che scompare spontaneamente; pertanto, molte infezioni probabilmente rimangono misconosciute.

Sintomi della leptospirosi

In circa il 90% delle persone infette, la sintomatologia della leptospirosi non è grave. Negli altri casi, la patologia si estende a molti organi. Questa forma potenzialmente fatale di leptospirosi si chiama sindrome di Weil.

La leptospirosi di solito si presenta in due fasi:

  • Prima fase (fase setticemica): circa 5-14 giorni dopo aver contratto l’infezione, all’improvviso si presentano febbre, cefalea, mal di gola, forti dolori muscolari ai polpacci e alla schiena, e brividi. In genere, gli occhi diventano molto arrossati nel terzo o quarto giorno. Alcuni soggetti sviluppano tosse, occasionalmente emorragica, e lamentano dolore toracico. La maggior parte dei pazienti si riprende in circa una settimana.

  • Seconda fase (fase immune): in alcuni soggetti, i sintomi si ripresentano alcuni giorni dopo. Ciò è dovuto all’infiammazione causata dal sistema immunitario che elimina i batteri dall’organismo. Si ripresenta la febbre e può svilupparsi infiammazione dei tessuti che rivestono il cervello e il midollo spinale (meningi). Questa infiammazione (meningite) causa rigidità del collo e cefalea. I polmoni possono essere gravemente danneggiati.

Se la leptospirosi si sviluppa durante la gravidanza, aumentano i rischi di aborto spontaneo.

Sindrome di Weil

Durante la seconda fase può manifestarsi la sindrome di Weil, che causa febbre, ittero (colorazione giallastra della cute e delle sclere provocata da un danno epatico), insufficienza renale e tendenza al sanguinamento. I pazienti possono presentare epistassi o tossire sangue, oppure il sanguinamento può verificarsi all’interno dei tessuti della pelle, dei polmoni e, meno comunemente, del tratto digerente. Può svilupparsi anemia. Sebbene gli organi più comunemente interessati siano il fegato e i reni, la malattia può colpire gravemente anche i polmoni e il cuore.

La maggior parte delle persone che non sviluppano ittero guarisce. La morte si verifica in circa il 5-10% dei soggetti con ittero e in una percentuale maggiore in quelli di età superiore a 60 anni. Il rischio di decesso è maggiore se si manifestano alterazioni della funzione mentale, insufficienza renale, insufficienza respiratoria ed emorragie interne.

Diagnosi della leptospirosi

  • Coltura di campioni di sangue e di urine o, talvolta, di un campione di liquido cerebrospinale (ottenuto mediante puntura lombare)

  • Esami del sangue per rilevare gli anticorpi contro le leptospire o il loro materiale genetico

La leptospirosi si sospetta quando i sintomi caratteristici si manifestano in persone che si sono recate nelle aree in cui è presente un focolaio epidemico.

Per confermare la diagnosi di leptospirosi, il medico preleva un campione di sangue e di urine, che vengono analizzati.

Nelle persone che presentano sintomi di meningite, i medici eseguono una puntura lombare (rachicentesi) per ottenere un campione del liquido che circonda il cervello e il midollo spinale (liquido cerebrospinale).

Di solito, si prelevano diversi campioni nell’arco di alcune settimane. Questi campioni vengono inviati in laboratorio per far crescere (in coltura) i batteri.

L’identificazione dei batteri nelle colture o, più comunemente, il rilevamento nel sangue di anticorpi contro i batteri conferma la diagnosi. Può essere utilizzata la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR) che, producendo molte copie di un gene, aiuta il medico a diagnosticare rapidamente la leptospirosi.

Prevenzione della leptospirosi

L’antibiotico doxiciclina è in grado di prevenire la leptospirosi. Viene somministrato per bocca una volta alla settimana a chi potrebbe essere esposto ai batteri, per esempio alle persone che risiedono o si recano in una zona dove è in corso un’epidemia di leptospirosi.

Trattamento della leptospirosi

  • Antibiotici

  • Per la sindrome di Weil, eventuali trasfusioni di sangue ed emodialisi

Le infezioni lievi vengono trattate con antibiotici come amoxicillina, ampicillina e doxiciclina per via orale.

Per le infezioni gravi si somministrano in vena (per via endovenosa) antibiotici come penicillina, ampicillina o ceftriaxone. Può anche essere necessaria la somministrazione di liquidi con contenuto di sali.

I pazienti con infezione grave (sindrome di Weil) possono necessitare di trasfusioni di sangue e, se presentano insufficienza renale, dell’emodialisi.

I soggetti che hanno contratto l’infezione non devono essere isolati, ma è necessario prestare attenzione alla manipolazione e allo smaltimento delle urine.

Ulteriori informazioni

La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.

  1. Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Leptospirosis: informazioni complete sulla leptospirosi, compresi link sul rischio, la prevenzione nella popolazione e la prevenzione negli animali domestici