Un sanguinamento nell’apparato digerente può avere una causa poco grave come una lieve irritazione oppure molto grave come un cancro. Quantità di sangue nelle feci eccessivamente piccole per essere visibili o per modificare l’aspetto delle feci possono essere rilevate mediante sostanze chimiche. La rilevazione di tali piccole quantità di sangue può fornire un primo indizio della presenza di ulcere, tumori o altre anomalie. Per individuare il cancro si può anche utilizzare materiale genetico delle cellule cancerose.
Esame delle feci con guaiaco
In questo esame si usa una sostanza chimica chiamata guaiaco per individuare la presenza di sangue nelle feci. Per questo test si preleva un campione di feci durante un’esplorazione rettale digitale. Il campione viene depositato su un pezzo di carta filtro impregnato di guaiaco. a cui viene aggiunta una seconda sostanza chimica liquida (perossidasi) e, se è presente sangue, il campione cambia colore.
Come opzione preferenziale, si può portare a casa il kit contenente i fogli di carta filtro. I campioni di tre diverse evacuazioni vanno disposti sui fogli di carta filtro, che vengono poi inviati al medico in contenitori specifici per l’esecuzione del test.
Se si rileva la presenza di sangue, sono necessari ulteriori esami per determinarne l’origine.
Prima di questo esame si può invitare il paziente a evitare alcuni alimenti (come la carne rossa) e a limitare l’assunzione di vitamina C a meno di 250 milligrammi al giorno per i 3 giorni precedenti il test.
Test immunochimico fecale (FIT)
Il test immunochimico fecale (FIT) consiste nell’individuare sangue nelle feci mediante anticorpi diretti contro l’emoglobina umana (una proteina nei globuli rossi che conferisce il colore rosso al sangue). In questo esame il paziente raccoglie campioni mediante un kit domestico simile a quello dell’esame a base di guaiaco.
Se si rileva la presenza di sangue, sono necessari ulteriori esami per determinarne l’origine.
L’esame non prevede restrizioni alimentari, farmacologiche o di vitamine.
I test immunochimici più recenti sono più accurati rispetto ai predecessori a base di guaiaco e sono preferiti dalla maggior parte delle linee guida per lo screening del tumore del colon-retto Test di screening L’anamnesi familiare e alcuni fattori alimentari (dieta a basso contenuto di fibre e/o alto contenuto di grassi) aumentano il rischio di tumore del colon-retto. I sintomi tipici comprendono... Common.TooltipReadMore delle società mediche. Il test immunochimico fecale è raccomandato ogni anno per lo screening del tumore del colon-retto.
Esame genetico delle feci (test FIT-DNA)
Questo approccio fa uso di una combinazione di un test del materiale genetico (DNA) associato al tumore del colon-retto e il test immunologico fecale (FIT, anticorpi diretti contro l’emoglobina umana utilizzati per individuare sangue nelle feci). Il paziente raccoglie campioni per questo esame utilizzando un kit domestico e spedendoli al laboratorio.
Se il test risulta anomalo, sono necessari ulteriori esami per determinare l’origine.
L’esame non prevede restrizioni alimentari, farmacologiche o di vitamine.
Questo esame è più preciso del solo test immunologico fecale e deve essere eseguito ogni 3 anni. Tuttavia, il test FIT-DNA è molto costoso.