Schistosomiasi

(bilharziosi)

DiChelsea Marie, PhD, University of Virginia;
William A. Petri, Jr, MD, PhD, University of Virginia School of Medicine
Revisionato/Rivisto dic 2021
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I fatti in Breve

La schistosomiasi è un’infezione causata da alcuni platelminti (trematodi) denominati schistosomi.

  • L’infestazione si contrae nuotando o bagnandosi in acqua dolce contaminata dai trematodi.

  • L’infezione può causare un’eruzione cutanea pruriginosa; quindi, dopo diverse settimane, si possono manifestare febbre, brividi, dolori muscolari, affaticamento, nausea, dolore addominale e, in seguito, altri sintomi in rapporto all’organo colpito.

  • Il medico conferma la diagnosi di schistosomiasi identificando le uova in un campione di feci o di urina.

  • L’infezione si cura con praziquantel.

I trematodi sono una classe di vermi parassiti di forma piatta (platelminti). Esistono molte specie di trematodi. Specie diverse tendono a infettare parti differenti del corpo. La schistosomiasi è il tipo più comune di infezione da trematodi. La schistosomiasi interessa oltre 230 milioni di persone nelle regioni tropicali e subtropicali del Sud America, dell’Africa e dell’Asia. (Vedere anche Panoramica sulle infezioni parassitarie.)

Nell’uomo si sviluppano in trematodi adulti e sono responsabili della maggior parte dei casi di schistosomiasi cinque specie di Schistosoma:

  • Schistosoma hematobium causa infezione delle vie urinarie (inclusa la vescica). Questa specie è ampiamente distribuita nel continente africano ed è presente in alcune parti del Medio Oriente, della Turchia e dell’India.

  • Schistosoma mansoni, Schistosoma japonicum, Schistosoma mekongi e Schistosoma intercalatum infettano l’intestino e il fegato. Schistosoma mansoni è diffuso su vasta scala in Africa ed è l’unico schistosoma presente nell’emisfero occidentale (in parti del Sud America e nei Caraibi). Schistosoma japonicum e Schistosoma mekongi sono presenti in Asia e nel Sud-est asiatico. Schistosoma intercalatum è presente nell’Africa centrale e occidentale.

Nessuna di queste cinque specie di Schistosoma causa schistosomiasi nelle persone residenti in Canada o negli Stati Uniti, compresa l’isola di Porto Rico, luoghi in cui in passato la schistosomiasi era endemica.

La schistosomiasi si contrae nuotando, bagnandosi o facendo il bagno in corsi di acqua dolce contaminata dai parassiti durante la cosiddetta fase a nuoto libero.

Le persone infestate eliminano le uova di schistosoma con le feci o le urine. In acqua, le uova liberano larve immature (chiamate miracidi), che penetrano in particolari tipi di lumache d’acqua, si moltiplicano e maturano in una forma denominata cercaria, che è in grado di nuotare. Quindi le cercarie vengono rilasciate nell’acqua, in cui nuotano liberamente. Se si imbattono nella cute di un essere umano, penetrano al suo interno e attraverso il sangue migrano fino al fegato, dove maturano in trematodi adulti. Gli adulti si spostano quindi nella loro sede finale, le vene di piccolo calibro della vescica o dell’intestino (a seconda della specie), nelle quali possono vivere mediamente per 3-10 anni. Le larve adulte depositano moltissime uova nelle pareti dell’intestino o della vescica. Le uova causano danni e infiammazione al tessuto locale, con conseguenti ulcere, sanguinamento e formazione di tessuto cicatriziale. Alcune uova penetrano nelle feci o nell’urina. Se l’urina o le feci dei soggetti infestati raggiungono bacini d’acqua dolce, le uova si schiudono rilasciando le larve immature, che penetrano nelle lumache per dare nuovamente inizio al ciclo.

Ciclo vitale dei trematodi del genere Schistosoma

  1. 1. Le uova di schistosoma eliminate con le feci o le urine dall’uomo raggiungono l’acqua.

  2. 2. Nell’acqua, le uova si schiudono e rilasciano una larva di schistosoma immatura (chiamata miracidio).

  3. 3. Il miracidio nuota e penetra in una lumaca.

  4. 4-5. All’interno della lumaca, il miracidio si sviluppa in sporocisti e quindi in una forma (chiamata cercaria) che presenta una coda biforcuta ed è in grado di nuotare. La lumaca rilascia le cercarie nell’acqua e queste penetrano nella cute delle persone che entrano in acqua.

  5. 6. Quando la cercaria penetra nella pelle, perde la coda mutando in schistosomula. Quindi la schistosomula migra nel fegato, dove matura nella forma adulta.

  6. 7. I maschi e le femmine del verme si accoppiano e migrano nelle vene dell’intestino o della vescica (a seconda della specie). In questa sede, dove restano, le femmine iniziano a deporre le uova.

Generalmente, Schistosoma mansoni e Schistosoma japonicum dimorano nelle piccole vene dell’intestino. Alcune uova partono da lì, entrano in circolo e raggiungono il fegato. L’infiammazione che ne consegue può determinare la formazione di tessuto cicatriziale e aumento della pressione nella vena che trasporta il sangue dall’intestino al fegato (vena porta). L’elevata pressione del sangue nella vena porta (ipertensione portale) può causare un ingrossamento della milza ed emorragia dalle vene dell’esofago.

Le uova di Schistosoma hematobium solitamente risiedono nella vescica e talvolta causano ulcere, sangue nelle urine e formazione di tessuto cicatriziale. L’infezione da Schistosoma hematobium aumenta il rischio di tumore della vescica.

Tutti i tipi di schistosomiasi possono colpire altri organi (come polmoni, midollo spinale e cervello). Le uova che raggiungono i polmoni possono provocare infiammazione e aumento della pressione sanguigna nelle arterie dei polmoni (ipertensione polmonare), che può produrre un tipo di insufficienza cardiaca denominata cuore polmonare.

Gli schistosomi adulti vivono in media da 3 a 10 anni, ma a volte più a lungo. Le femmine hanno una lunghezza variabile da 6 a 18 mm circa, i maschi sono leggermente più piccoli.

Prurito del nuotatore

Alcune specie di Schistosoma normalmente infettano gli uccelli e i mammiferi, anziché l’uomo. Tuttavia, a volte le cercarie di tali specie penetrano nella cute degli esseri umani. Poiché questi schistosomi normalmente non risiedono né si sviluppano negli esseri umani, non sono in grado di migrare dalla pelle ad altri organi e maturare in trematodi adulti. Pertanto, queste specie colpiscono solo la cute, causando un intenso prurito (prurito del nuotatore). A differenza delle cinque specie che causano la schistosomiasi, alcune di queste specie del genere Schistosoma sono presenti negli Stati Uniti e in Canada.

Sintomi della schistosomiasi

La maggior parte delle persone con schistosomiasi è asintomatica. Tuttavia, in seguito all’iniziale penetrazione degli schistosomi nella cute, nella sede di penetrazione può svilupparsi un’eruzione cutanea pruriginosa.

Dopo un periodo variabile da 2 a 4 settimane, ma che può arrivare fino a 12 settimane (quando i trematodi adulti iniziano a depositare le uova), in alcuni casi si sviluppa la schistosomiasi acuta, con eruzione cutanea, febbre, brividi, tosse, dolori muscolari, affaticamento, un vago malessere, nausea e dolore addominale. I linfonodi possono ingrossarsi temporaneamente, per poi tornare normali. Questo gruppo di sintomi tardivi è denominato febbre di Katayama.

Se l’infestazione dura a lungo (schistosomiasi cronica), l’organismo produce una risposta infiammatoria alle uova che provoca altri sintomi e cicatrici. La sintomatologia varia in rapporto agli organi interessati:

  • In caso di infestazione cronica dei vasi sanguigni dell’intestino: disagio addominale, dolore e sanguinamento (nelle feci), che può esitare in anemia

  • In caso di interessamento del fegato, con aumento della pressione della vena porta (ipertensione portale): Ingrossamento di fegato e milza

  • In caso di infestazione cronica della vescica: minzione dolorosa frequente, sangue nelle urine e maggior rischio di tumore della vescica

  • In caso di infestazione cronica delle vie urinarie: infiammazione ed eventuale cicatrizzazione che può causare l’occlusione del condotto che collega il rene alla vescica (uretere); l’occlusione può talora determinare la risalita delle urine nei reni, provocando danni renali

  • In caso di infestazione cronica del cervello o del midollo spinale (rara): convulsioni, debolezza muscolare o paralisi

  • In caso di infestazione cronica dei polmoni: ipertensione arteriosa nelle arterie polmonari (chiamata ipertensione polmonare) e respiro affannoso, stordimento e dolore toracico dovuto a un tipo di insufficienza cardiaca definita cuore polmonare

  • In caso di infestazione degli organi genitali (negli uomini e nelle donne): Infertilità

Diagnosi della schistosomiasi

  • Esame di campioni di feci, urina o talvolta di tessuto prelevato dall’intestino o dalla vescica

  • A volte esami del sangue

Il medico sospetta la schistosomiasi nelle persone residenti o provenienti (viaggiatori o emigranti) da aree endemiche della schistosomiasi che riferiscono i sintomi tipici e hanno nuotato o camminato in acque dolci.

Il medico può confermare la diagnosi di schistosomiasi esaminando i campioni di feci o urina alla ricerca delle uova. Di solito, sono necessari diversi campioni. Se nelle feci o nell’urina non vengono riscontrate uova, ma la sintomatologia e le circostanze suggeriscono la schistosomiasi, il medico talora preleva un campione di tessuto dall’intestino o dalla vescica per esaminarlo al microscopio alla ricerca delle uova. Nelle fasi iniziali dell’infestazione, ovvero subito dopo la penetrazione dei parassiti nella cute o nel corso della schistosomiasi acuta (febbre di Katayama), non è possibile osservare le uova nelle feci o nell’urina.

Per stabilire se una persona ha contratto un’infestazione da Schistosoma mansoni o da altra specie, si possono eseguire analisi del sangue; tuttavia, questi test non indicano la gravità dell’infestazione, da quanto tempo è stata contratta né se siano o meno presenti vermi adulti vivi. Per le persone non residenti in aree endemiche, si devono eseguire esami del sangue da 6 a 8 settimane dopo l’ultima esposizione all’acqua dolce in zone in cui la schistosomiasi è presente. Nella febbre di Katayama, il numero di eosinofili, un tipo di globuli bianchi, nel sangue è spesso aumentato.

Dopo la diagnosi, per valutare la gravità della schistosomiasi nelle vie urinarie o nel fegato viene frequentemente utilizzata l’ecografia. In alternativa, si può effettuare la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica per immagini (RMI).

Prevenzione della schistosomiasi

La migliore prevenzione della schistosomiasi consiste in

  • Evitare di nuotare, di bagnarsi o di camminare in acque dolci nelle quali è nota la presenza di schistosomi

  • Utilizzare i servizi igienici per la minzione e la defecazione

  • Usare sostanze chimiche che uccidono le lumache (molluschicidi) nei bacini d’acqua dolce in cui è nota la presenza di schistosomi

L’acqua dolce utilizzata per lavarsi dovrebbe essere bollita per almeno 1 minuto e quindi lasciata raffreddare prima di usarla. Tuttavia, l’acqua conservata in un serbatoio di stoccaggio per almeno 1-2 giorni dovrebbe essere sicura senza bollitura.

Le persone esposte accidentalmente ad acqua eventualmente contaminata (per esempio cadendo in un fiume) devono asciugarsi vigorosamente con un asciugamano per tentare di rimuovere tutti i parassiti prima che penetrino nella cute.

L’uso di molluschicidi nei bacini d’acqua dolce in cui sono presenti gli schistosomi può essere efficace nel prevenire la schistosomiasi; tuttavia, può essere un’operazione di difficile esecuzione, nonché costosa, e presenta problematiche ambientali. Per controllare la schistosomiasi nelle aree endemiche ci si avvale di trattamenti di massa a livello comunitario o scolastico con praziquantel (un farmaco antiparassitario) e programmi educativi.

Trattamento della schistosomiasi

  • Praziquantel (un farmaco antiparassitario)

Per il trattamento della schistosomiasi, 2 o 3 dosi di praziquantel assunte per bocca nell’arco di 1 giorno, a seconda della specie di Schistosoma coinvolta. Se le feci o le urine inizialmente contenevano uova vitali, il medico può controllare nuovamente dei campioni dopo 1 o 2 mesi per determinare se il trattamento ha avuto buon esito. Se sono ancora presenti uova vitali, il trattamento con praziquantel viene ripetuto.

Il praziquantel è efficace contro gli schistosomi adulti, ma non contro le forme immature, che sono presenti nelle fasi iniziali dell’infestazione. Pertanto, nei viaggiatori il trattamento con praziquantel viene rimandato a 6-8 settimane dopo l’ultima esposizione al parassita, in modo da dare alle forme immature tempo sufficiente per trasformarsi in adulti.

Se i sintomi della schistosomiasi acuta (febbre di Katayama) sono gravi, possono essere utili i corticosteroidi. Una volta che la sintomatologia della schistosomiasi acuta si risolve, cosa che generalmente richiede circa 5 giorni, per uccidere gli schistosomi adulti viene somministrato il praziquantel, che viene ripetuto 4-6 settimane più tardi, quando le restanti forme immature di schistosoma sono maturate in adulti.

Non è necessario che le persone affette da prurito del nuotatore assumano farmaci per uccidere gli schistosomi. Per contribuire ad alleviare l’intenso prurito possono essere utilizzati impacchi freddi, bicarbonato di sodio, lozioni antiprurito e/o creme o pomate a base di corticosteroidi.