Commenti: Nirsevimab previene la bronchiolite nei neonati prematuri
Commenti22/06/22 Arcangela Lattari Balest, MD, University of Pittsburgh, School of Medicine

Nel luglio 2020, Griffin et al. (1) hanno riportato sul New England Journal of Medicine l’uso di nirsevimab, un anticorpo monoclonale con un’emivita prolungata, contro il virus respiratorio sinciziale (respiratory syncytial virus, RSV) per prevenire l’infezione da RSV. Dopo una dose singola, i pazienti hanno avuto meno infezioni del tratto respiratorio inferiore (lower respiratory tract infections, LRTI) da RSV che hanno richiesto assistenza medica e meno ricoveri per RSV nei successivi 150 giorni rispetto al placebo. Lo studio ha incluso neonati sani di <1 anno di età, nati tra 29 settimane e 0 giorni e 34 settimane e 6 giorni all’inizio della loro prima stagione RSV e che non soddisfacevano le linee guida dell’American Academy of Pediatrics (AAP) per ricevere la profilassi del RSV (2). L’incidenza di LRTI da RSV nosocomiale era inferiore del 70,1% nei soggetti trattati con nirsevimab rispetto al placebo; l’incidenza di ricovero ospedaliero era inferiore del 78,4%. Nirsevimab aveva un profilo di sicurezza favorevole.

Più recentemente, Hammitt et al. hanno pubblicato i risultati di una sperimentazione clinica randomizzata di fase 3 su nirsevimab. Questo studio ha esaminato gli stessi endpoint della sperimentazione di Griffin, ma è stato condotto in neonati con > 35 settimane di gestazione (3). I risultati sono stati coerenti con la sperimentazione di Griffin in relazione a LRTI meno nosocomiale nel gruppo nirsevimab e al mantenimento dei livelli di nirsevimab per 150 giorni. Nessun evento avverso significativo o decesso segnalato è stato attribuito a nirsevimab o al placebo. Questa sperimentazione ha riscontrato un’efficacia relativamente inferiore di nirsevimab nei neonati di età <3 mesi o che pesavano < 5 kg al momento dell’iniezione.

Ogni inverno, gli ambulatori di assistenza primaria e gli ospedali sono sopraffatti dai neonati che tossiscono e sibilano con l’RSV, la principale causa di LRTI nei neonati di < 1 anno di età, con i più malati che sono quelli con < 35 settimane di gestazione, quelli con malattia polmonare cronica dei neonati prematuri (chronic lung disease of prematurity, CLDP) e quelli con cardiopatia congenita (congenital heart disease, CHD).

Negli Stati Uniti, palivizumab, un anticorpo monoclonale somministrato mensilmente durante la stagione RSV, è l’unica immunoprofilassi approvata dall’ente statunitense preposto alla tutela di alimenti e medicinali (Food and Drug Administration, FDA) per LRTI da RSV grave nei neonati nati con < 35 settimane di gestazione e in quelli con CLDP o CHD emodinamicamente significativa. Nel 2014, l’AAP ha aggiornato le proprie raccomandazioni sull’uso di palivizumab, limitando la popolazione target ai neonati nati a < 29 settimane e ai bambini con CHD o CLDP dati i costi elevati, i benefici limitati dalla profilassi con palivizumab e il minor carico di malattia nella comunità (2).

Dalla pubblicazione delle linee guida AAP riviste, le segnalazioni si sono moltiplicate per gli aumenti di ricoveri ospedalieri e la gravità della malattia nei neonati con RSV e riduzione dell’uso di palivizumab anche nelle popolazioni per le quali l’AAP ne raccomanda ancora l’uso (4,5). Dato questo aumento del carico della malattia da RSV, nel 2018 la National Perinatal Association ha pubblicato linee guida separate per l’uso di palivizumab, che sono più vicine alle indicazioni per l’uso originali della FDA (6).

La prima revisione da parte dell’ente normativo di nirsevimab è attualmente in corso presso l’Agenzia europea per i medicinali, con ulteriori proposte normative globali previste nel 2022. La disponibilità di un’alternativa sicura, efficace ed economica a palivizumab che possa essere somministrata come dose singola e che fornisce protezione per un’intera stagione RSV sarebbe un intervento gradito per i neonati vulnerabili e coloro che si prendono cura di loro. Attendiamo con impazienza i risultati di queste revisioni.

 

Bibliografia

  1. Griffin MP, Yuan Y, Takas T, et al: Single-Dose Nirsevimab for Prevention of RSV in Preterm Infants. N Engl J Med 383(5):415-425, 2020. doi: 10.1056/NEJMoa1913556. Errata corrige in: N Engl J Med 383(7):698, 2020.
  2. American Academy of Pediatrics Committee on Infectious Diseases; American Academy of Pediatrics Bronchiolitis Guidelines Committee: Updated guidance for palivizumab prophylaxis among infants and young children at increased risk of hospitalization for respiratory syncytial virus infection. Pediatrics 134(2):415-420, 2014. doi: 10.1542/peds.2014-1665. Errata corrige in: Pediatrics 134(6):1221, 2014.
  3. Hammitt LL, Dagan R, Yuan Y et al: Nirsevimab for prevention of RSV in healthy late-preterm and term infants. N Engl J Med 386: 837–846, 2022.
  4. Domachowske JB, Anderson EJ, Goldstein, M: The Future of Respiratory Syncytial Virus Disease Prevention and Treatment. Infect Dis Ther 10: 47–60, 2021. https://doi.org/10.1007/s40121-020-00383-6
  5. Krilov LR, Anderson EJ: Respiratory syncytial virus hospitalizations in US preterm infants after the 2014 change in immunoprophylaxis guidance by the American Academy of Pediatrics. J Perinatol 40(8):1135-1144, 2020. doi:10.1038/s41372-020-0689-y
  6. Goldstein M, Phillips R, DeVincenzo JP, et al: National Perinatal Association 2018 respiratory syncytial virus (RSV) prevention clinical practice guideline: an evidence-based interdisciplinary collaboration. Neonatol Today12(10):1–14, 2017.