Subito dopo il parto, l’utero e le zone circostanti possono essere infettati da batteri.
Queste infezioni di solito provocano dolore nel basso addome, febbre e secrezioni maleodoranti.
La diagnosi si basa solitamente sui sintomi e sui risultati di un esame obiettivo.
Normalmente, per curare l’infezione si ricorre agli antibiotici.
Dopo il parto, l’utero può infettarsi se le membrane che contengono il feto (sacco amniotico) si infettano (la cosiddetta corioamnionite Infezione intra-amniotica L’infezione intra-amniotica è l’infezione dei tessuti che circondano il feto, come il liquido che circonda il feto (liquido amniotico), la placenta, le membrane che circondano il feto o una... Common.TooltipReadMore ).
Le infezioni dell’utero comprendono
Infezione del rivestimento dell’utero (endometrite)
Infezione del muscolo uterino (miometrite)
Infezione delle aree circostanti all’utero (parametrite)
Cause delle infezioni uterine dopo il parto
I batteri che normalmente popolano la vagina sana possono causare infezione dopo il parto. Di seguito sono elencate le condizioni suscettibili di causare infezione nella donna:
Un lasso di tempo prolungato (spesso oltre 18 ore) fra la rottura delle membrane e il parto
Esami della cervice ripetuti durante il travaglio
Corioamnionite
Monitoraggio interno del feto Monitoraggio fetale Il travaglio consiste in una serie ritmica, progressiva di contrazioni dell’utero, che gradualmente spostano il feto attraverso la parte bassa dell’utero (cervice) e il canale del parto (vagina)... Common.TooltipReadMore (che comporta la rottura delle membrane contenenti il feto)
Frammenti di placenta rimasti nell’utero dopo il parto
Rimozione manuale del frammenti di placenta rimasti nell’utero dopo il parto
Eccessivo sanguinamento dopo il parto Sanguinamento eccessivo dall’utero al momento del parto Si definisce sanguinamento eccessivo dall’utero una perdita di più di 1 litro di sangue o sintomi di perdita di sangue significativa che insorgono entro 24 ore dal parto. Dopo la nascita del... Common.TooltipReadMore (emorragia post-partum)
Colonizzazione di batteri nella parte inferiore del tratto genitale (vulva, vagina o cervice)
Giovane età
Bassa estrazione socioeconomica
Le possibilità di sviluppare un’infezione dell’utero dipendono essenzialmente dal tipo di parto:
Parti vaginali normali: 1-3%
Parti cesarei programmati ed eseguiti prima dell’inizio del travaglio: 5-15%
Parti cesarei non programmati ed eseguiti dopo l’inizio del travaglio: 15-20%
Sintomi delle infezioni uterine dopo il parto
In genere i sintomi delle infezioni dell’utero comportano dolore al basso ventre o nella pelvi, febbre (di solito 1-3 giorni dopo il parto), pallore, brividi, uno stato di malessere o fastidio generale e spesso cefalea e perdita dell’appetito. Spesso la frequenza cardiaca risulta accelerata. L’utero è gonfio, dolente e morbido. In genere, è presente una secrezione vaginale maleodorante, in quantità variabile. La secrezione può contenere sangue o meno. Tuttavia, a volte l’unico sintomo è una leggera febbre.
Quando l’infezione interessa i tessuti che circondano l’utero, si verifica un gonfiore fastidioso, accompagnato da forte dolore e febbre alta.
Le complicanze gravi non sono molto frequenti. Tra questi:
Coaguli di sangue nelle vene pelviche (tromboflebite Trombosi venosa profonda (TVP) La trombosi venosa profonda consiste nella formazione di coaguli di sangue (trombi) all’interno delle vene profonde, in genere delle gambe. I coaguli di sangue possono formarsi nelle vene se... Common.TooltipReadMore
pelvica)
Un coagulo di sangue può arrivare al polmone e bloccare un’arteria (embolia polmonare Embolia polmonare (EP) L’embolia polmonare è l’ostruzione di un’arteria del polmone (arteria polmonare) con un accumulo di materiale solido portato in circolo (embolo), generalmente un coagulo di sangue (trombo) o... Common.TooltipReadMore )
Livelli ematici elevati di sostanze velenose (tossine) prodotte da batteri infettanti che provocano sepsi Sepsi e shock settico La sepsi costituisce una grave risposta sistemica dell’organismo alla batteriemia o a un’altra infezione, ed è associata alla disfunzione o all’insufficienza di organi vitali. Lo shock settico... Common.TooltipReadMore (infezione di tutto l’organismo) o shock settico
Sacca di pus (ascesso) nella pelvi
La sepsi e lo shock settico provocano una drastica riduzione della pressione del sangue e l’accelerazione della frequenza cardiaca, da cui può derivare un danno renale grave e perfino la morte.
Un ascesso pelvico può essere simile a un nodulo palpabile o causare febbre e dolore addominale.
Si tratta di complicanze rare, specie se la febbre post-partum viene diagnosticata e trattata tempestivamente.
Diagnosi delle infezioni uterine dopo il parto
Valutazione medica
La diagnosi di infezione dell’utero viene posta sulla base dei risultati dell’esame obiettivo. Talvolta viene diagnosticata un’infezione se la donna presenta febbre per 24 ore dopo il parto e non se ne identifica un’altra causa.
Di solito il medico preleva un campione di urina per un’analisi e per inviarla per un’urinocoltura e l’identificazione eventuali batteri. L’analisi delle urine può aiutare a identificare infezioni delle vie urinarie.
Altri esami sono raramente necessari, ma possono includere la coltura di un campione di tessuto prelevato dalla mucosa dell’utero ed esami di diagnostica per immagini, di solito tomografia computerizzata, dell’addome.
Trattamento delle infezioni uterine dopo il parto
Antibiotici somministrati per via endovenosa
Se l’utero risulta infetto, si prescrivono antibiotici per via endovenosa fino alla scomparsa della febbre per almeno 48 ore. Successivamente, nella maggior parte dei casi, non è necessario proseguire con la terapia orale.
Prima di un parto cesareo, i medici possono somministrare antibiotici per prevenire le infezioni dell’utero e delle zone circostanti.