I medici possono usare il termine aborto per riferirsi sia a un aborto spontaneo sia all’interruzione volontaria della gravidanza per ragioni mediche o di altro genere (aborto indotto). Dopo 20 settimane di gravidanza, il parto di un feto morto viene definito morte in utero.
Altri termini per indicare l’aborto sono:
Aborto terapeutico (indotto): aborto provocato con mezzi medici (farmaci o intervento chirurgico), ad esempio perché la donna è in pericolo di vita o di salute oppure perché il feto presenta anomalie importanti
Minaccia di aborto: sanguinamento o crampi durante le prime 20 settimane di gravidanza senza apertura (dilatazione) della cervice che indica che il feto può essere morto
Aborto inevitabile: dolore o sanguinamento durante le prime 20 settimane di gravidanza con dilatazione della cervice che indica che il feto è morto
Aborto completo: espulsione del feto intero e della placenta presenti nell’utero
Aborto incompleto: espulsione solo di parte del contenuto dell’utero
Aborto mancato: ritenzione di un feto morto nell’utero
Aborto settico: infezione del contenuto dell’utero prima, durante o dopo un aborto