Cancroide

DiSheldon R. Morris, MD, MPH, University of California San Diego
Revisionato/Rivisto feb 2023
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Il cancroide, o ulcera venerea, è un’infezione a trasmissione sessuale dovuta al batterio Haemophilus ducreyi, che causa dolorose ulcere genitali.

Il cancroide è un’infezione a trasmissione sessuale (ITS) rara negli Stati Uniti e in altri Paesi ad alte risorse, che si osserva principalmente nei Paesi con poche risorse, con epidemie locali occasionali. Il cancroide è una causa comune di ulcere genitali in regioni dell’Asia, dell’Africa e dei Caraibi.

I soggetti affetti dal cancroide (o altre ITS che causano ulcere genitali) contraggono e diffondono con maggiore probabilità il virus dell’immunodeficienza umana (HIV).

(Vedere anche Panoramica sulle infezioni a trasmissione sessuale.)

Sintomi del cancroide

I sintomi iniziano 3-7 giorni dopo il contagio. Sui genitali o sull’area perianale si formano piccole vesciche dolorose, che rapidamente si rompono per formare ulcere aperte poco profonde dai margini irregolari. Queste ulcere possono aumentare di dimensioni e fondersi insieme. Occasionalmente, le ulcere diventano più profonde e danneggiano altri tessuti.

I linfonodi inguinali possono formare un bubbone (un gruppo di linfonodi regionali ingrossati e dolenti alla palpazione). Talvolta si compattano, formando in alcuni casi una raccolta di pus (ascesso). La pelle sovrastante l’ascesso può diventare arrossata e lucida e rompersi per liberare la secrezione purulenta dai linfonodi sulla pelle. Le piaghe possono formarsi anche in altre zone della pelle.

Diagnosi del cancroide

  • Valutazione medica

  • Coltura di un campione di pus o liquido

I medici sospettano il cancroide nelle persone che presentano una o più piaghe (ulcere) genitali dolorose in assenza di una causa evidente, soprattutto se risiedono o si sono recate in regioni del mondo dove l’infezione è comune.

Di solito, i medici prelevano un campione di pus o di liquido da un’ulcera da inviare in laboratorio per far crescere (in coltura) i batteri. Tuttavia, la coltura e l’identificazione di questi batteri sono difficili, quindi per formulare la diagnosi si fa più affidamento sulla sintomatologia e sulle probabilità di esposizione all’infezione.

Le analisi specifiche per il cancroide non sono facilmente disponibili; tuttavia, si possono eseguire analisi del sangue per escludere altre cause, quali la sifilide e l’infezione da HIV.

I soggetti con cancroide sono ad alto rischio di sifilide e di infezione da HIV, quindi se i test iniziali per queste altre infezioni sono negativi, i medici raccomandano di ripeterli dopo 3 mesi.

Trattamento del cancroide

  • Antibiotici

Diversi antibiotici, somministrati per via orale o mediante iniezione, sono efficaci per il cancroide. Si possono utilizzare i seguenti farmaci:

  • Ceftriaxone, per iniezione intramuscolare singola

  • Azitromicina, ciprofloxacina o eritromicina assunte per via orale in una dose singola

Se i bubboni causano disagio, i medici possono inciderli per farli drenare. Questo trattamento viene effettuato solo se la persona sta assumendo antibiotici per controllare l’infezione.

Se i partner sessuali hanno avuto contatti sessuali con la persona infetta durante i 10 giorni precedenti l’esordio dei suoi sintomi, vengono sottoposti ad esami e trattati indipendentemente dalla presenza di sintomi del cancroide.

Prevenzione del cancroide

Le seguenti misure generali possono aiutare a prevenire il cancroide (e altre infezioni a trasmissione sessuale):

  • Pratiche sessuali più sicure, compreso l’uso del preservativo per tutti i rapporti orali, anali o genitali

  • Riduzione del rischio di esposizione alle ITS limitando il numero di partner sessuali, non avendo partner sessuali ad alto rischio (persone sessualmente promiscue o che non praticano sesso sicuro) oppure con relazioni strettamente monogame o con l’astinenza

  • Diagnosi e trattamento precoci dell’infezione (per prevenire la trasmissione ad altre persone)

  • Identificazione, seguita da consulenza o trattamento, di coloro che hanno avuto contatti sessuali con i soggetti infetti