Gastroenterite da E. Coli

DiJonathan Gotfried, MD, Lewis Katz School of Medicine at Temple University
Revisionato/Rivisto ott 2021 | Modificata nov 2022
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La gastroenterite da E. coli è un tipo di gastroenterite nella quale alcuni ceppi del batterio Escherichia coli infettano l’intestino crasso causando diarrea e talvolta altre complicanze gravi.

  • Gli organismi che causano la gastroenterite da E. coli sono di solito acquisiti da carne di manzo macinata o acqua contaminati o da latte non pastorizzato.

  • I sintomi di solito sono crampi addominali e diarrea eventualmente emorragica.

  • La diagnosi si basa sulla valutazione del medico e talvolta sui risultati degli esami delle feci.

  • Misure preventive sono cottura attenta della carne e lavaggio attento delle mani.

  • Il trattamento prevede assunzione di molti liquidi.

(Vedere anche Panoramica sulla gastroenterite.)

Esistono molti ceppi di Escherichia coli (E. coli) che causano diarrea o diarrea emorragica (colite emorragica). In Nord America il ceppo più comune che causa la diarrea emorragica è l’E. coli O157:H7. Questi batteri sono naturalmente presenti nell’intestino dell’1% dei capi di bestiame sani. Le epidemie possono essere scatenate dal consumo di carne di manzo macinata poco cotta oppure di succo o latte non pastorizzato. Anche il consumo di cibo o acqua contaminati con letame di vacca o carne di manzo macinata cruda può diffondere l’infezione. L’infezione può essere trasmessa per contatto umano, in particolare dai bambini che indossano i pannolini ad altre persone. I parchi acquatici non clorati adeguatamente possono essere una fonte di infezione.

L’E. Coli a volte lascia l'intestino e causa infezioni in altre parti del corpo, come le vie urinarie (vedere Infezioni da Escherichia coli).

Tipi di gastroenterite da E. Coli

L’E. Coli è presente naturalmente ed è innocuo nel tratto digerente, tuttavia alcuni ceppi hanno acquisito geni che causano infezioni intestinali. I seguenti sottotipi di E. Coli possono causare diarrea:

  • L’ enteroemorragico (chiamato anche E. coli produttore della tossina Shiga) è il sottotipo di E. coli più significativo negli Stati Uniti e causa colite emorragica e sindrome emolitico-uremica nel 5-10% della popolazione. E. coli O157:H7 è il ceppo più comune di questo sottotipo negli Stati Uniti. La carne di manzo macinata poco cotta, il succo e il latte non pastorizzati nonché l’acqua contaminata sono possibili fonti. La trasmissione per contatto umano è comune negli asili. Si sono verificate epidemie in pazienti che avevano frequentato piscine, laghi o parchi acquatici (condizione che prende il nome di malattia da uso delle acque a scopo ricreativo). La colite emorragica si può verificare in soggetti di tutte le età ma è più frequente nei bambini e negli anziani.

  • L’ enterotossigeno produce due tossine che causano diarrea acquosa. Questo sottotipo di batteri E. coli è la causa più comune di diarrea del viaggiatore in chi si reca in Paesi in via di sviluppo.

  • Anche l’ enteropatogeno causa diarrea acquosa. In passato era una causa comune di epidemie di diarrea negli asili nido, ma oggi è raro.

  • L’ enteroinvasivo causa diarrea emorragica o non emorragica, principalmente in Paesi a reddito medio-basso. Ha un’incidenza rara negli Stati Uniti.

  • L’ enteroaggressivo causa diarrea meno grave, ma più prolungata, rispetto agli altri sottotipi. Come nel caso di alcuni degli altri sottotipi, è più comune nei Paesi a reddito medio-basso e può essere causa di diarrea del viaggiatore.

Le tossine di E. coli danneggiano la mucosa dell’intestino crasso. Se entrano nel torrente ematico, le tossine possono anche colpire altri organi, come i reni.

Sintomi della gastroenterite da E. coli

I sintomi più comuni di gastroenterite sono diarrea acquosa e crampi addominali. Anche se generalmente lieve, l’infezione può causare anche dolore addominale, gonfiore (distensione) addominale dovuto a gas, diarrea grave e disidratazione.

La colite emorragica dovuta all’infezione da E. coli provoca forti crampi addominali che iniziano improvvisamente, accompagnati da diarrea acquosa, che può diventare emorragica in 24 ore. La diarrea di solito dura 1-8 giorni. La febbre è in genere assente o lieve ma talvolta può superare i 39 °C.

Il 5-10% circa dei pazienti con colite emorragica sviluppa una complicanza grave detta sindrome emolitico-uremica. I sintomi comprendono bassa conta dei globuli rossi (anemia, caratterizzata da affaticamento, debolezza e pallore), provocata dalla distruzione dei globuli rossi (anemia emolitica), bassa conta piastrinica (trombocitopenia) e improvvisa insufficienza renale. Alcuni soggetti con sindrome emolitico-uremica sviluppano anche complicanze dovute a lesioni delle fibre nervose o del cervello, come convulsioni (attacchi epilettici) o ictus. La sindrome emolitico-uremica insorge di solito nella seconda settimana di malattia, talvolta preceduta da una febbre crescente. La sindrome emolitico-uremica insorge con maggiore probabilità nei bambini con meno di 5 anni di età e nei soggetti oltre i 60 anni di età. Persino senza la sindrome emolitico-uremica e le sue complicanze, la colite emorragica può essere causa di morte negli anziani.

Diagnosi di gastroenterite da E. coli

  • Talvolta esami delle feci

Nella maggior parte dei casi di diarrea non si eseguono esami delle feci, perché la maggior parte delle diarree infettive si risolve spontaneamente e i sintomi vengono trattati allo stesso modo, a prescindere dalla causa. Tuttavia, si procede agli esami delle feci per ricercare ceppi di batteri E. coli o tossine da essi prodotte in alcuni soggetti, tra cui coloro che presentano:

  • Sangue nelle feci (colite emorragica) o sangue nelle feci invisibile a occhio nudo

  • Febbre

  • Diarrea da moderata a grave

  • Diarrea di durata superiore a 7 giorni

  • Sistema immunitario indebolito a causa di disturbi come la malattia infiammatoria intestinale o l’HIV/AIDS

  • Alto rischio di diffusione dell'infezione a terzi (per esempio operatori sanitari, di asili o del settore alimentare)

Gli esami delle feci vengono effettuati anche in soggetti apartire dai 70 anni e durante epidemie note o sospette.

Qualora si sospetti la presenza di E. coli O157:H7, si effettua un esame delle feci per ricercare le tossine Shiga prodotte da questi batteri. Questo esame fornisce risultati rapidamente.

Altri test, tra cui la sigmoidoscopia, possono essere effettuati se si sospettano altre patologie responsabili di diarrea emorragica.

Prevenzione della gastroenterite da E. Coli

  • Cottura attenta della carne

  • Igiene

Il miglioramento delle procedure di lavorazione della carne negli Stati Uniti ha aiutato a ridurre il tasso di contaminazione con E. coli della carne. Nonostante queste misure, la carne di manzo macinata potrebbe essere comunque contaminata. Quindi, la carne di manzo macinata dovrebbe essere cotta fino a una temperatura interna di 71 °C o finché i succhi non risultino privi di sangue. È necessario bere solo latte e suoi derivati pastorizzati.

È necessario smaltire in modo adeguato le feci dei soggetti infetti, seguire una buona igiene e lavare le mani con il sapone per limitare la diffusione dell’infezione. Prima di poter tornare alla scuola materna, i bambini non devono più presentare diarrea e devono risultare negativi in seguito a due colture fecali.

Igiene delle mani

È necessario segnalare alle autorità sanitarie pubbliche le epidemie di diarrea emorragica, dal momento che l’intervento può prevenire l’infezione in altre persone. La segnalazione può essere fatta contattando l’ASL locale attraverso le informazioni trovate sul sito Web o sull’elenco telefonico.

Trattamento della gastroenterite da E. coli

  • Bere liquidi

  • Talvolta liquidi per via endovenosa

Di solito l’unico trattamento necessario per la gastroenterite da E. coli è il riposo a letto e l’assunzione di un’adeguata quantità di liquidi. Se la diarrea è prolungata o se il soggetto diventa gravemente disidratato, può essere necessario somministrare liquidi ed elettroliti per via endovenosa. Dato che i bambini possono disidratarsi più rapidamente, devono ricevere liquidi con l’appropriata miscela di sali e zuccheri. Una qualunque delle soluzioni disponibili in commercio che servono per reintegrare i liquidi e gli elettroliti perduti (soluzioni reidratanti orali) è soddisfacente. Bevande gassate, tè, bevande per lo sport, bevande contenenti caffeina e succhi di frutta non sono appropriati. Proseguire l’allattamento al seno se possibile.

Per controllare la diarrea il medico può prescrivere un farmaco, come il difenossilato, o indicare al paziente di usare un farmaco da banco, come la loperamide. In genere questi farmaci (detti farmaci antidiarroici) sono sicuri per gli adulti con diarrea acquosa. Questi farmaci non sono somministrati ai bambini di età inferiore ai 2 anni e il loro uso è limitato nei bambini dai 2 ai 18 anni di età. I farmaci antidiarroici non vengono somministrati neanche in caso di uso recente di antibiotici, diarrea emorragica, presenza di piccole quantità di sangue nelle feci invisibili ad occhio nudo o diarrea accompagnata da febbre.

L’aspetto più importante del trattamento della colite emorragica è una sufficiente idratazione. Tuttavia, talvolta la perdita di liquidi è tale che è necessario reintegrarli per via endovenosa. Gli antibiotici non vengono somministrati perché non alleviano i sintomi, non prevengono la diffusione dell’infezione e, di fatto, aumentano il rischio di sviluppare la sindrome emolitico-uremica. La colite emorragica alla fine si risolve spontaneamente. Tuttavia, per i soggetti che sviluppano complicanze potrebbe rendersi necessaria la terapia intensiva in ospedale ed eventualmente la dialisi renale oltre a altri trattamenti specifici.

Sapevate che...

  • Non vengono somministrati antibiotici per la colite emorragica che si sospetta sia causata da E. coli dal momento che non riducono i sintomi, non prevengono la diffusione dell’infezione e, di fatto, aumentano il rischio di sviluppare la sindrome emolitico-uremica.