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Morsi da zecche

Di

Robert A. Barish

, MD, MBA, University of Illinois at Chicago;


Thomas Arnold

, MD, Department of Emergency Medicine, LSU Health Sciences Center Shreveport

Revisionato/Rivisto gen 2022
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Risorse sull’argomento

I morsi da zecca in genere avvengono in primavera ed estate e sono indolori. La grande maggioranza non si complica e non trasmette malattie. Tuttavia, esse spesso causano una papula rossa nella sede del morso e possono indurre ipersensibilità o reazioni granulomatose da corpo estraneo. I morsi da zecca Ornithodoros coriaceus (pajaroello) causano la formazione locale di vescicole, pustole che si rompono, ulcerazioni e formazione di escare, con gradi diversi di gonfiore e dolore locale. Reazioni simili sono il risultato in seguito ai morsi di altre zecche.

Diagnosi dei morsi di zecca

La diagnosi viene effettuata attraverso la valutazione clinica e l'identificazione della zecca attaccata.

Zecche del cervo

Zecche del cervo

Trattamento dei morsi di zecca

  • Rimozione con pinze curve smussate

  • A volte profilassi con doxiciclina

La rimozione delle zecche deve avvenire il più presto possibile, per ridurre l'entità della risposta immunitaria cutanea e le probabilità di trasmissione di malattie. Se il paziente si presenta con la zecca ancora attaccata, il modo migliore di estrarre la zecca e tutte le parti della sua bocca dalla cute è quello di utilizzare una pinza smussa, con punte ricurve di media grandezza. La pinza deve essere posizionata parallelamente alla cute per afferrare saldamente le strutture buccali della zecca il più vicino possibile alla superficie cutanea. Bisogna fare attenzione a evitare di pungere la cute del paziente e il corpo della zecca. La pinza deve essere tirata lentamente e fermamente, allontanandola direttamente dalla cute senza imprimere rotazioni. Le pinze a punte curve sono le migliori, perché la convessità della curva può essere appoggiata alla superficie cutanea, mentre l'impugnatura rimane abbastanza lontana dalla cute per poter esercitare facilmente la presa.

Le parti della bocca della zecca che rimangono infilzate nella cute e sono facilmente visibili devono essere accuratamente rimosse. Tuttavia, se la presenza di parti della bocca è dubbia, i tentativi di rimozione chirurgica possono provocare un trauma tissutale maggiore di quanto non faccia la permanenza delle parti nella cute; lasciare parti della bocca nella cute non influenza la trasmissione di malattie e, al limite, prolunga l'irritazione. Altri metodi di rimozione della zecca, come la bruciatura con un fiammifero (che può danneggiare i tessuti del paziente) o la sua copertura con vaselina (che è inefficace), non sono raccomandati.

Dopo la rimozione della zecca, bisogna applicare un antisettico. Se sono presenti gonfiore e anomalie di colorazione locali, può essere utile un antistaminico orale. Anche se poco pratico, la zecca può essere conservata per eseguire l'analisi di laboratorio, volte al controllo degli agenti eziologici di malattie trasmesse dalle zecche, nell'area geografica in cui il paziente ha contratto la zecca stessa.

Le lesioni da zecche Pajaroello devono essere pulite e imbevute di soluzione di Burow diluita 1:20 e, se necessario, sbrigliate. I corticosteroidi sono utili nei casi gravi. Le infezioni sono frequenti durante lo stadio di ulcera, ma raramente richiedono misure antisettiche maggiori di quelle locali.

Profilassi della malattia di Lyme

Una singola dose di doxiciclina (200 mg per gli adulti e 4 mg/kg a un massimo di 200 mg per bambini 8 anni) deve essere presa in considerazione quando tutti i criteri seguenti sono rispettati:

  • La zecca è un adulto o ninfale Ixodes scapularis.

  • La zecca si stima che sia rimasta attaccata per 36 h basandosi sul grado di ingorgo o certezza sul tempo di esposizione.

  • La profilassi può essere iniziata entro 72 h dopo che la zecca è stata rimossa.

  • Il tasso di infezione locale delle zecche con Borrelia burgdorferi è 20%.

  • La doxiciclina non è controindicata.

Tuttavia, la spirocheta Borrelia ha un ciclo riproduttivo più lungo della media ed è suscettibile agli antibiotici solo durante la fase riproduttiva. Pertanto, alcuni esperti raccomandano un ciclo più lungo di doxiciclina (100 mg per via orale 2 volte/die per un massimo di 4 settimane) per garantire l'eradicazione. Prima di considerare questo ciclo più lungo, si consiglia la consultazione di uno specialista in malattie infettive.

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