(Vedi anche Panoramica sul disturbo polmonare ambientale.)
L'asma professionale è la comparsa di asma (o il peggioramento di un'asma preesistente) dovuta a un'esposizione occupazionale. Tipicamente i sintomi si sviluppano a distanza di mesi o anni dopo la sensibilizzazione a un allergene incontrato nel posto di lavoro. Una volta sensibilizzato, il lavoratore risponde invariabilmente a concentrazioni di allergene molto inferiori rispetto a quelle che hanno stimolato la prima risposta.
Numerose altre affezioni respiratorie provocate da esposizioni respiratorie nell'ambiente di lavoro possono essere distinte dall'asma professionale e dall'asma aggravata dalla professione.
Nella sindrome da disfunzione reattiva delle vie aeree, che non dipende da allergeni, persone senza anamnesi per l'asma sviluppano un'ostruzione reversibile e persistente delle vie aeree dopo un'importante esposizione acuta a polvere, vapori o gas irritanti. L'infiammazione delle vie aeree persiste anche dopo la rimozione dell'irritante acuto e la sindrome è indistinguibile dall'asma.
Nella sindrome reattiva delle vie aeree superiori (ossia, naso, faringe) i sintomi alle mucose si sviluppano dopo un'esposizione acuta o ripetuta a irritanti delle vie aeree.
Nella disfunzione delle corde vocali associata a irritanti, che mima l'asma, dopo l'inalazione acuta di un irritante, avviene un anormale avvicinamento e la chiusura delle corde vocali, specialmente durante l'inspirazione.
Nella bronchite industriale (bronchite cronica indotta da irritanti), l'infiammazione bronchiale provoca tosse dopo esposizioni respiratorie acute o croniche a irritanti.
Nella bronchiolite obliterante, il danno bronchiolare si verifica dopo acute inalazioni di gas (p. es., ammoniaca). Le 2 forme principali sono la proliferativa e la costrittiva. La forma costrittiva è la più comune e si può associare o meno ad altre forme di danno polmonare diffuso. Recentemente, i casi di bronchiolite obliterante sono stati riportati in lavoratori esposti alla sostanza chimica diacetile durante la produzione di popcorn aromatizzato al burro in forni a microonde. Il cosiddetto "polmone dei lavoratori di popcorn" può insorgere in lavoratori esposti ad altri aromi e in alcuni consumatori esposti a questa sostanza chimica.
Altri termini usati a volte per classificare forme di asma sul posto di lavoro comprendono asma esacerbata dal lavoro, asma indotta da irritanti e bronchite eosinofila occupazionale non asmatica (1).
Riferimento generale
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1. Tarlo SM, Malo JL, Third Jack Pepys Workshop on Asthma in the Workplace Participants: An official ATS proceedings: Asthma in the workplace: the Third Jack Pepys Workshop on Asthma in the Workplace: Answered and unanswered questions. Proc Am Thorac Soc 6 (4):339–349, 2009. doi: 10.1513/pats.200810-119ST.
Eziologia
L'asma professionale è causata sia da meccanismi immuno-mediati sia da meccanismi non immuno-mediati. I meccanismi immuno-mediati coinvolgono un'ipersensibilità IgE e non-IgE mediata ad allergeni nell'ambiente di lavoro. Esistono centinaia di allergeni professionali, che vanno da composti chimici a basso peso molecolare a grandi proteine. Gli esempi comprendono la polvere dei cereali, gli enzimi proteolitici utilizzati nella produzione dei detergenti, il legno di cedro rosso, gli isocianati, la formalina (raramente), gli antibiotici (p. es., ampicillina, spiramicina), le resine epossidiche e il tè.
I meccanismi infiammatori non-immuno-mediati provocano un'irritazione diretta dell'epitelio respiratorio e della mucosa delle vie aeree superiori.
Si è visto che il personale militare statunitense schierato in Iraq e in Afghanistan presenta un aumentato rischio di asma (e anche di bronchiolite obliterante). Tra le possibili cause sono state imputate le emissioni all'aperto dei pozzi petroliferi bruciati, gli incendi industriali, polvere del deserto e le emissioni dei gas di scarico dei mezzi.
Sintomatologia
I sintomi dell'asma professionale comprendono affanno, senso di costrizione toracica, respiro sibilante e tosse, spesso con sintomi del tratto respiratorio superiore quali starnuti, rinorrea e lacrimazione. Sintomi congiuntivali e delle vie aeree superiori possono precedere di mesi o anni i sintomi tipici dell'asma. La sintomatologia può insorgere nelle ore lavorative dopo l'esposizione a polvere o a vapori specifici, ma spesso non si manifesta che diverse ore dopo la sospensione del lavoro, rendendo quindi l'associazione con l'esposizione professionale meno evidente. Il respiro sibilante notturno può essere l'unico sintomo. Frequentemente, la sintomatologia scompare durante il fine settimana o durante le ferie, sebbene con l'esposizione continua le riacutizzazioni e i miglioramenti nel tempo diventino meno evidenti.
Diagnosi
La diagnosi di asma professionale si basa sul riconoscimento del legame tra gli allergeni dell'ambiente di lavoro e l'asma. La diagnosi viene sospettata sulla base di un'anamnesi di esposizione allergenica professionale. Può essere utilizzato un foglio con i dati di sicurezza dei materiali (obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro) per identificare i potenziali allergeni e le sostanze elencate possono essere utilizzate per eseguire i test immunologici (p. es., prick test cutaneo, puddle o patch test) degli antigeni sospettati per dimostrare che una sostanza nel posto di lavoro sia la causa della patologia che ha colpito il lavoratore. Un aumento nell'iperreattività bronchiale dopo esposizione all'antigene sospetto è anche d'aiuto nel porre la diagnosi.
Nei casi difficili, un test da stimolo da inalazione, eseguito in laboratorio e accuratamente controllato, conferma la causa dell'ostruzione delle vie aeree. Queste procedure devono essere eseguite solo in centri esperti in test da stimolo da inalazioni e in grado di monitorare e trattare le gravi reazioni che talvolta possono insorgere.
Le prove di funzionalità respiratoria o le misurazioni del picco di flusso espiratorio che dimostrano una riduzione del flusso aereo durante il lavoro sono un'ulteriore conferma che la causa è l'esposizione professionale.
Il test di stimolo alla metacolina può essere utilizzato per stabilire il grado di iperreattività delle vie aeree. La sensibilità alla metacolina può diminuire dopo che l'esposizione all'allergene occupazionale è terminata.
La diagnosi differenziale con l'asma idiopatica si basa generalmente sul quadro sintomatologico, sulla dimostrazione della presenza dell'allergene sul luogo di lavoro e sul rapporto tra l'esposizione agli allergeni e il peggioramento dei sintomi e della funzionalità.
Trattamento
(Vedi anche Trattamento farmacologico dell'asma.)
Il trattamento dell'asma professionale è lo stesso che per l'asma idiopatica, comprese le inalazioni di broncodilatatori e di corticosteroidi. Il trattamento deve comprendere anche l'allontanamento del paziente da ulteriori esposizioni all'agente eziologico.
Prevenzione
L'eliminazione delle polveri è essenziale. Tuttavia, può non essere possibile eliminare tutte le occasioni di sensibilizzazione e di malattia clinica. Una volta sensibilizzato, il paziente con asma professionale può reagire a livelli estremamente bassi di allergene atmosferico. I pazienti che ritornano negli ambienti in cui persiste l'allergene hanno in genere una prognosi più sfavorevole, con maggiori sintomi respiratori, maggior compromissione della funzionalità polmonare, una maggior necessità di farmaci e riacutizzazioni più frequenti e più gravi. Se possibile, un soggetto sintomatico deve essere allontanato da un ambiente noto che gli provoca i sintomi. Se l'esposizione continua, i sintomi tendono a persistere. Talvolta l'asma professionale può essere curata se viene diagnosticata precocemente e l'esposizione cessa.
Punti chiave
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L'asma professionale può essere non immuno-mediato o può svilupparsi dopo mesi o anni di sensibilizzazione.
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Se i lavoratori sviluppano nuovi sintomi respiratori è necessario rivedere le schede di sicurezza del posto di lavoro per i potenziali allergeni.
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Valutare l'utilizzo del test immunologico e del test di stimolo da inalazioni.
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Il trattamento è quello per l'asma e il paziente va allontanato dall'ambiente contenente l'allergene.