Il fegato è un organo complesso dal punto di vista metabolico. Gli epatociti (cellule del parenchima epatico) svolgono le funzioni metaboliche fondamentali del fegato che includono:
Il consumo di alcol è elevato nella maggior parte dei paesi occidentali. Secondo un sondaggio che utilizza la definizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM-5) del disturbo da uso di alcol, nel 2021, l'11,3% degli adulti americani di 18 anni e più aveva avuto un disturbo da uso di alcol nell'anno precedente (vedi National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism [NIAAA]: Alcohol Use Disorder (AUD) in the United States). Il NIAAA ha riportato un aumento del 25,5% dei decessi legati all'alcol, da circa 79 000 a più di 99 000 per anno dal 2019 al 2020, con un aumento fino a 2,2% per anno rispetto ai due decenni precedenti, il che suggerisce un aumento dovuto alla pandemia da COVID-19 ( 1).
L'epatopatia può avere degli effetti complessi sulla clearance, la biotrasformazione e la farmacocinetica dei farmaci. I fattori patogenetici comprendono alterazioni dell'assorbimento intestinale, delle capacità di legame proteico del plasma, della percentuale di estrazione epatica, del flusso ematico del fegato, della presenza di shunt porto-sistemici, dell'escrezione biliare, della circolazione enteroepatica e della clearance renale. A volte alcune alterazioni causano un incremento dei livelli biodisponibili del farmaco, cosicché il normale dosaggio risulta avere effetti tossici. Tuttavia, i valori e gli effetti per un singolo farmaco sono imprevedibili e non sono ben correlati con il tipo di danno epatico, con la sua gravità o con i risultati dei test di funzionalità epatica. Pertanto non si possono utilizzare regole generali per modificare le dosi dei farmaci nei pazienti affetti da un'epatopatia.
La fibrosi epatica è un processo di guarigione delle lesioni troppo esuberanti in cui un eccesso di tessuto connettivo si accumula nel fegato. La matrice extracellulare è prodotta in eccesso, degradata in modo deficitario, o entrambe le cose. Lo stimolo è rappresentato dalle lesioni croniche, soprattutto se vi è una componente infiammatoria. La fibrosi non causa sintomi, ma può portare a ipertensione portale (il tessuto cicatriziale altera il flusso di sangue attraverso il fegato) o cirrosi (le cicatrici fibrose determinano la rottura dell'architettura epatica normale e la disfunzione epatica). La diagnosi si basa sulla biopsia del fegato. Il trattamento mira a correggere la condizione sottostante, quando possibile.
Il fegato produce circa 500-600 mL di bile ogni giorno. La bile è una soluzione isosmotica con il plasma e consiste principalmente in acqua e in elettroliti, ma anche in composti organici: sali biliari, fosfolipidi (principalmente lecitina), colesterolo, bilirubina e altre sostanze prodotte per via endogena o ingerite, come le proteine che regolano le funzioni gastrointestinali, i farmaci o i loro metaboliti. La bilirubina è il prodotto di degradazione del gruppo eme dell'emoglobina dei logori globuli rossi ed è il pigmento che dà alla bile il suo caratteristico colore verde-giallo.
Le cisti epatiche isolate vengono, di solito, diagnosticate incidentalmente all'ecografia addominale o alla TC ( 1). Queste cisti sono in genere asintomatiche e non hanno significato clinico. Il raro fegato policistico congenito è comunemente associato al rene policistico e di altri organi. Negli adulti la malattia provoca una progressiva epatomegalia nodulare (talvolta massiva). Nonostante ciò, la funzione epatocellulare è ben conservata e raramente si sviluppa ipertensione portale. Raramente, le cisti molto grandi causano dolore o sintomi da compressione di altri organi. In questi casi, possono essere considerati interventi come la marsupializzazione o il drenaggio delle cisti; tuttavia, le cisti spesso recidivano. Così, raramente, la presenza di sintomi gravi o che inficiano la qualità della vita giustificano la presa in considerazione di un trapianto di fegato.
Il fegato ha una doppia alimentazione di sangue. La vena porta (che è ricca di sostanze nutritive e relativamente ad alto tenore di ossigeno) fornisce due terzi del flusso sanguigno al fegato. L'arteria epatica (che è ricca di ossigeno) fornisce il resto. Le vene epatiche drenano il sangue refluo dal fegato nella vena cava inferiore. Quando aumenta il flusso della vena porta, il flusso dell'arteria epatica diminuisce e viceversa (risposta buffer dell'arteria epatica). Questo duplice apporto ematico, reciprocamente compensatorio, fornisce una certa protezione nei confronti dell'ischemia epatica nei soggetti sani.