Visita ginecologica

DiDavid H. Barad, MD, MS, Center for Human Reproduction
Revisionato/Rivisto mar 2021
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Per quanto concerne l’assistenza ginecologica, una donna deve scegliere uno specialista con il quale si senta a proprio agio nel trattare argomenti delicati, come i problemi sessuali, la contraccezione, la gravidanza e i problemi relativi alla menopausa. L’operatore può essere un medico, un’ostetrica, un infermiere o un assistente medico.

La valutazione ginecologica include l’anamnesi ginecologica e l’esame ginecologico.

L’esame ginecologico si riferisce in modo specifico all'esame dell’apparato riproduttivo della donna. Include un esame senologico. L’esame pelvico viene eseguito se le particolari circostanze della donna lo giustificano e se la donna lo desidera. Tuttavia, il medico (o un altro operatore sanitario) può fornire assistenza medica più generale ed eseguire un esame obiettivo più generale durante la visita ginecologica.

Quando l’esame ginecologico genera domande o paure, è opportuno che la paziente esponga tali preoccupazioni al medico prima della visita manuale. Se durante l’esame avverte dolore, deve comunicarlo al medico. Viene in genere richiesto di urinare prima dell’esame e di raccogliere un campione di urine da analizzare.

Il medico esegue la palpazione anche del collo e della tiroide per escludere noduli o anomalie. Una tiroide ingrossata e iperattiva (ipertiroidismo) può provocare anomalie del ciclo mestruale. Il medico esamina la cute per eventuali segni di acne, eccesso di peluria, situazione tipicamente maschile (irsutismo), macchie ed escrescenze.

Prima dell’esame pelvico generalmente viene effettuata una visita senologica. Con la donna in posizione seduta, il medico ispeziona le mammelle per evidenziare eventuali irregolarità, grinze o tensioni della cute, noduli e secrezioni. Successivamente, la donna si siede o si distende, con le braccia sopra la testa mentre il medico palpa ciascuna mammella, con la mano a piatto, ed esamina ciascun cavo ascellare alla ricerca di linfonodi ingrossati, noduli e anomalie. Durante l’esame, il medico può ripassare la tecnica di autopalpazione del seno con la paziente.

Uno stetoscopio può essere utilizzato per ascoltare la motilità intestinale e per ogni altro suono patologico generato dal sangue che attraversa vasi ristretti. Il medico dà dei leggeri colpetti con le dita sull’addome, quindi esegue una delicata palpazione di tutto l’addome, alla ricerca di masse patologiche o organi ingranditi, soprattutto fegato e milza. Nonostante si possa avvertire un certo fastidio quando il medico esercita una pressione più energica, l’esame non è doloroso.

Il medico può anche controllare il polso inguinale (normalmente presente), eventuali linfonodi ingrossati ed ernie.

Esame pelvico

Si procede all’esame pelvico quando

  • Le donne lamentano sintomi, come dolore pelvico.

  • È necessario effettuare lo screening del tumore della cervice o di un altro disturbo.

Le donne dovrebbero parlare con il proprio medico in merito alla necessità dell'esame pelvico e alla frequenza con cui deve essere eseguito.

All’età di 21 anni, la maggior parte delle donne dovrebbe inoltre iniziare a sottoporsi ai test per lo screening del tumore della cervice, come il test di Papanicolaou (Pap test).

L’esame pelvico include quanto segue:

Organi genitali femminili esterni

Organi genitali femminili interni

Durante l’esame pelvico, la donna giace in posizione supina con fianchi e ginocchia flessi e con i glutei sul bordo del lettino ginecologico. La maggior parte dei lettini è provvista di appoggi che permettono il mantenimento della posizione corretta. Di solito viene fornito un telo ed è presente un assistente per presenziare e talvolta aiutare a condurre l’esame. Se lo desidera, la donna può chiedere al medico di darle uno specchio per osservare l’esame pelvico. Il medico può dare spiegazioni durante l’esame o rivedere i risultati prima, durante o dopo.

Prima di iniziare l’esame pelvico, il medico chiede alla donna di rilassare le gambe e le anche e di respirare profondamente.

Innanzitutto, ispeziona l’area genitale esterna e osserva la distribuzione della peluria e l’eventuale presenza di anomalie, alterazioni cromatiche, secrezioni o infiammazione. Da questo esame possono non risultare anomalie oppure possono evidenziarsi indizi di problemi ormonali, tumori, infezioni o abuso sessuale.

Il medico divarica i tessuti che circondano la vagina (labbra) ed esamina l’orifizio. Utilizzando uno speculum (strumento di plastica o metallo che dilata le pareti vaginali), esamina le aree più profonde della vagina e della cervice (la parte inferiore dell’utero), esaminata con particolare attenzione per rilevare eventuali segni di irritazione o tumore della cervice. Con un piccolo pennello di plastica il medico preleva un campione per i test, di solito il test di Papanicolaou (Pap test) o sue varianti (per lo screening del tumore della cervice). Può essere prelevato un campione da analizzare per eventuali infezioni sessualmente trasmesse.

Il medico chiede alla donna di spingere verso il basso (come durante l’evacuazione) per verificare la presenza di un eventuale prolasso vescicale, rettale o intestinale all’interno della vagina (chiamato prolasso degli organi pelvici).

Prelievo di cellule cervicali

Viene utilizzato uno strumento chiamato speculum (uno strumento di metallo o di plastica) per allargare e separare le pareti della vagina. Viene inserito quindi un piccolo spazzolino di plastica per prelevare un campione dalla cervice (la parte inferiore dell’utero) per l’esame.

Dopo la rimozione dello speculum dalla vagina il medico inserisce il dito indice e medio di una mano guantata nella vagina e ne esamina la parete per determinarne resistenza e sostegno. Inoltre, si ricercano escrescenze o aree dolenti nella vagina.

Con le dita in vagina, il medico palpa l’addome inferiore con l’altra mano sopra l’osso pubico (il cosiddetto esame bimanuale). Con l’esame bimanuale, di solito, l’utero può essere palpato come un organo piriforme, a superficie liscia, resistente, di cui è possibile determinare sede, dimensioni, consistenza e grado di dolorabilità (se presente).

Successivamente, il medico cerca di analizzare le ovaie, spostando la mano lateralmente ed esercitando una pressione leggermente maggiore. È necessaria una pressione più marcata, poiché le ovaie sono piccole e più difficilmente palpabili rispetto all’utero. La donna può avvertire un certo fastidio durante questa fase dell’esame, ma non dovrebbe avvertire dolore. Il medico determina le dimensioni e l’eventuale dolorabilità delle ovaie.

Esplorazione rettale

È possibile che proceda a un esame del retto. In tal caso inserisce l’indice nella vagina e il medio nel retto per esaminare la parete posteriore della vagina e individuare eventuali masse o ispessimenti anomali.

Inoltre, può esaminare il retto per localizzare emorroidi, ragadi, polipi e noduli. Può prelevare con un dito un piccolo campione di feci per la ricerca di sangue non visibile (occulto). È possibile fornire alla paziente un kit per uso domestico per la ricerca del sangue occulto nelle feci.