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I sintomi includono una secrezione dal pene o dalla vagina e una minzione dolorosa o più frequente.
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Se queste infezioni non vengono riconosciute o trattate nelle donne possono portare a sterilità, aborto spontaneo e maggiore rischio di gravidanza in sede anomala (ectopica).
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I test del DNA effettuati su un campione della secrezione o dell’urina possono rilevare l’infezione da clamidia.
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Gli antibiotici sono in grado di curare l’infezione e i partner sessuali devono essere trattati contemporaneamente.
(Vedere anche Panoramica sulle malattie a trasmissione sessuale)
Diversi batteri, tra cui Chlamydia trachomatis (genere Chlamydia) e batteri dei generi Ureaplasma e Mycoplasma, causano malattie simili che assomigliano tutte alla gonorrea. In laboratorio si possono identificare le clamidie, ma gli altri batteri sono più difficili da individuare, quindi queste infezioni vengono talvolta definite infezioni non gonococciche
L’infezione da clamidia è la MTS più comunemente segnalata. Nel 2017, negli Stati Uniti sono stati segnalati oltre 1,7 milioni di casi. Il numero di persone effettivamente infette potrebbe essere il doppio dei casi segnalati, dato che l’infezione è frequentemente asintomatica.
L’infezione da clamidia e la gonorrea provocano sintomi simili. Entrambe possono causare infezioni uretrali (uretrite) negli uomini e infezioni cervicali (cervicite) che producono pus nelle donne (vedere anche Infezioni da clamidia e micoplasma).
A volte, la gonorrea e l’infezione da clamidia sono presenti contemporaneamente.
Sintomi
Negli uomini, i sintomi dell’uretrite da clamidia iniziano 7-28 giorni dopo che l’infezione viene contratta durante il rapporto sessuale. Di solito, gli uomini provano una leggera sensazione di bruciore nell’uretra e può presentarsi secrezione trasparente o torbida dal pene. La secrezione è spesso meno densa di quella che compare nella gonorrea. La secrezione può essere minima e i sintomi leggeri. Comunque, al mattino presto l’orifizio del pene è spesso arrossato e chiuso da secrezioni secche. Occasionalmente, l’infezione inizia in maniera più grave: con il bisogno urgente di urinare, con minzione dolorosa e con secrezione di pus dall’uretra.
Molte donne affette da cervicite da clamidia presentano pochi o nessun sintomo. Ma in altri casi sono presenti un frequente stimolo alla minzione, minzione dolorosa e secrezione di muco giallo e di pus dalla vagina, con possibile dolore durante i rapporti sessuali.
In caso di infezione del retto, possono manifestarsi anche dolore o dolorabilità rettale e una secrezione mucopurulenta di colore giallo dal retto.
L’infezione da clamidia può essere trasmessa anche durante le pratiche sessuali orali, causando l’infezione della gola. Di solito, le infezioni della gola da clamidia sono asintomatiche.
In assenza di trattamento, in circa due terzi dei casi entro 4 settimane i sintomi si riducono. Tuttavia, anche quando i sintomi sono lievi o assenti, nelle donne le infezioni da clamidia possono avere gravi conseguenze a lungo termine. Pertanto, è importante rilevare e trattare l’infezione nelle donne anche quando sono asintomatiche.
Complicanze
Nelle donne, le complicanze dell’infezione da clamidia includono:
L’infezione può diffondersi nell’apparato riproduttivo e raggiungere i canali che collegano le ovaie all’utero (tube di Falloppio). Questa infezione, chiamata salpingite, causa forti dolori nella parte inferiore dell’addome. In alcune donne, l’infezione si diffonde alla membrana della pelvi e della cavità addominale (peritoneo), causando peritonite. La peritonite provoca un dolore ancora più intenso nella parte inferiore dell’addome. Queste infezioni sono considerate malattie infiammatorie pelviche. Talora, l’infezione si concentra nell’area circostante il fegato, nella parte superiore destra dell’addome, causando dolore, febbre e vomito, e viene definita sindrome di Fitz-Hugh-Curtis.
Le complicanze includono dolore addominale cronico e fibrosi delle tube di Falloppio. La fibrosi può causare sterilità e gravidanza in sede anomala (ectopica).
Negli uomini, le complicanze dell’infezione da clamidia includono:
Negli uomini, le infezioni da clamidia possono determinare un’infezione dell’epididimo (epididimite). L’epididimo è il dotto a spirale sulla parte superiore di ciascun testicolo (vedere la figura Percorso dal pene all’epididimo). L’epididimite determina una tumefazione dolorosa dello scroto, in uno o entrambi i lati. L’infezione può determinare un restringimento del canale attraverso il quale passano le urine nel pene (uretra) dovuto alla fibrosi.
In entrambi i sessi, le complicanze dell’infezione da clamidia includono:
Le infezioni genitali da clamidia occasionalmente causano un’infiammazione delle articolazioni definita artrite reattiva (precedentemente denominata sindrome di Reiter). L’artrite reattiva generalmente interessa solo una o poche articolazioni alla volta. Sono colpite più frequentemente le ginocchia e altre articolazioni delle gambe. L’infiammazione ha l’aspetto di una reazione immunitaria all’infezione genitale, piuttosto che di una diffusione dell’infezione fino alle articolazioni. I sintomi di solito iniziano 1-3 settimane dopo l’infezione da clamidia iniziale. L’artrite reattiva è talvolta associata ad altri problemi, quali alterazioni della cute dei piedi, problemi oculari e infiammazione dell’uretra.
Nei neonati, le complicanze dell’infezione da clamidia includono:
Nel caso la madre sia affetta da cervicite da clamidia, i neonati possono contrarre l’infezione durante il parto. Nei neonati, l’infezione può dar luogo a una polmonite o una congiuntivite (congiuntivite neonatale).
Diagnosi
I medici sospettano le infezioni da clamidia, ureaplasma e micoplasma sulla base dei sintomi, come le secrezioni dal pene o dalla cervice.
Nella maggior parte dei casi, i medici diagnosticano le infezioni da clamidia eseguendo test che rilevano il materiale genetico peculiare dei batteri (DNA o RNA). Di solito, viene utilizzato un campione della secrezione dal pene o dalla cervice. A volte, le donne sono invitate a utilizzare un tampone per ottenere un campione dalla vagina. Per alcuni tipi di analisi, può essere prelevato un campione di urina, in tal modo i pazienti possono evitare il disagio di un tampone inserito nel pene o dell’esame pelvico per ottenere un campione.
Se i medici sospettano un’infezione della gola o del retto, possono essere analizzati campioni prelevati da tali sedi.
La gonorrea, che spesso è presente in concomitanza, può essere diagnosticata utilizzando il medesimo campione. Solitamente, vengono anche eseguite analisi del sangue per verificare la presenza di infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e sifilide.
Screening
Poiché l’infezione da clamidia è molto comune e la maggior parte delle donne infette è asintomatica, per certe donne e uomini sessualmente attivi sono consigliati i test di screening per le infezioni da clamidia e altre MTS.
Le donne che non sono in gravidanza (comprese le donne che hanno rapporti sessuali con donne) vengono sottoposte agli esami di screening se presentano caratteristiche che aumentano il rischio di infezione:
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Sono sessualmente attive e di età inferiore a 25 anni
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Hanno avuto una precedente MTS
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Praticano attività sessuali rischiose (per esempio hanno molteplici partner sessuali, non usano regolarmente il preservativo o svolgono un’attività lavorativa a sfondo sessuale)
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Hanno un partner che pratica attività sessuali rischiose o è affetto da una MTS
Lo screening delle donne in gravidanza viene eseguito durante la prima visita prenatale. Vengono nuovamente sottoposte a screening durante il 3° trimestre le seguenti donne in gravidanza:
Se le donne in gravidanza presentano un’infezione da clamidia, vengono trattate. Queste donne vengono sottoposte nuovamente agli esami entro 3 mesi.
Gli uomini eterosessuali sessualmente attivi vengono sottoposti a screening solo se sono maggiormente a rischio di infezione da clamidia, ad esempio qualora abbiano partner sessuali diverse, siano pazienti di una clinica per adolescenti o per MTS, oppure siano detenuti in un istituto correzionale.
Gli uomini omosessuali vengono sottoposti a screening come segue:
Lo screening viene eseguito a prescindere dall’utilizzo del preservativo. Le analisi si effettuano utilizzando campioni prelevati dal retto, dall’uretra o, in caso di pratica di attività sessuali orali, dalla gola.
Prevenzione
Le seguenti misure generali possono aiutare a prevenire le infezioni da clamidia (e altre MTS):
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Uso regolare e corretto del preservativo
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Evitare pratiche sessuali non sicure, come il cambiamento frequente di partner sessuale o rapporti sessuali con prostitute o con partner che a loro volta hanno rapporti sessuali con altri partner
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Diagnosi e trattamento precoci dell’infezione (per prevenire la trasmissione ad altre persone)
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Identificazione, seguita da consulenza o trattamento, di coloro che hanno avuto contatti sessuali con i soggetti infetti
Il modo più affidabile per prevenire le MTS è l’astinenza completa dall’attività sessuale (anale, vaginale od orale); tuttavia, questo è frequentemente irrealizzabile.
Trattamento
Le infezioni da clamidia, ureaplasma e micoplasma vengono trattate con uno dei seguenti antibiotici:
Le donne in gravidanza sono trattate con l’azitromicina.
Se è possibile la presenza concomitante di gonorrea, per il suo trattamento viene somministrato contemporaneamente un antibiotico come il ceftriaxone con un’iniezione intramuscolare. Tale trattamento è necessario in quanto i sintomi delle due infezioni sono simili e in molte persone sono presenti entrambe allo stesso tempo.
I sintomi possono persistere o ripresentarsi per uno dei seguenti motivi:
In tali casi, gli esami per l’infezione da clamidia e la gonorrea vengono ripetuti e a volte vengono eseguiti esami per altre infezioni. Quindi si esegue un trattamento con azitromicina o, qualora questa in precedenza fosse risultata inefficace, con moxifloxacina.
Ove possibile, i partner sessuali devono essere trattati contemporaneamente. Le persone infette e i loro partner sessuali devono astenersi dai rapporti sessuali fino a quando non siano stati trattati per almeno 1 settimana.
Il rischio di contrarre un’altra infezione da clamidia o un’altra MTS entro 3-4 mesi è sufficientemente elevato da dover ripetere gli esami al termine di tale periodo.