I FATTI IN BREVE

Colite indotta da Clostridioides (già Clostridium) difficile (C. difficile)

Revisionato/Rivisto ago 2021
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Cos’è il C. difficile?

Il colon è l’intestino crasso. La colite è un’infiammazione del colon. Clostridioides difficile è un batterio che causa la colite. La colite provoca diarrea (feci molli acquose) e altri sintomi. Clostridioides difficile e la malattia che ne deriva spesso sono chiamati C. difficile.

  • I sintomi variano da lieve diarrea a diarrea sanguinolenta frequente, accompagnata da dolore addominale e febbre

  • Per diagnosticare la presenza di C. difficile si eseguono esami delle feci e talvolta dell’intestino crasso con una sonda di esplorazione

  • È più probabile contrarre il C. difficile in caso di assunzione di antibiotici per un’altra malattia

  • La forma lieve di C. difficile talvolta migliora interrompendo l’assunzione degli antibiotici all’origine del problema

  • Se la diarrea non scompare o peggiora, è necessario assumere un altro antibiotico per eliminare i batteri C. difficile.

Quali sono le cause dell’infezione da C. difficile?

Nell’intestino crasso vivono normalmente molti tipi di germi (microrganismi). Il C. difficile è uno di essi. Di solito questi germi sono innocui, ma può capitare che uno si moltiplichi in modo incontrollato causando la malattia. Quando si moltiplica in modo incontrollato, il C. difficile produce una sostanza (tossina) che danneggia la mucosa intestinale e provoca diarrea.

La causa più comune della crescita e della conseguente infezione da C. difficile è l’assunzione di antibiotici per un’altra infezione. Gli antibiotici disturbano l’equilibrio dei diversi batteri presenti nell’intestino e consentono al C. difficile di svilupparsi.

Il rischio di infezioni da C. difficile aumenta con l’avanzare dell’età, ma è alto anche nei neonati e nei bambini molto piccoli. Altri fattori di rischio sono:

  • Una grave patologia di base

  • Un ricovero prolungato in ospedale

  • Ricovero in una struttura assistenziale

  • Trattamento chirurgico di stomaco o intestino

Talvolta, la causa non è nota.

Quali sono i sintomi dell’infezione da C. difficile?

I sintomi spesso insorgono 5-10 giorni dopo l’avvio di una terapia antibiotica per un’altra infezione. Tuttavia possono essere assenti fino anche a 2 mesi dopo l’interruzione degli antibiotici.

I sintomi variano da diarrea leggera a:

  • Diarrea emorragica

  • Mal di pancia

  • Febbre

  • Raramente, sensazione di nausea o di vomito

I casi più gravi possono causare gravi complicanze, come:

  • Disidratazione (troppa poca acqua nell’organismo)

  • Ipotensione

  • Intestino crasso pericolosamente ingrossato

  • Foro nell’intestino crasso

Come viene diagnosticata l’infezione da C. difficile?

Si sospetta un’infezione da C. difficile in presenza di diarrea entro:

  • 2 mesi dall’uso di antibiotici

  • 72 ore dal ricovero in ospedale

Si ricerca quindi:

  • Il C. difficile e la sua tossina in un campione di feci

  • L’infiammazione (colite) e altre modificazioni dell’intestino crasso esaminandolo con una sonda di esplorazione

Come si cura l’infezione da C. difficile?

Il trattamento per l’infezione da C. difficile prevede:

  • Interruzione dell’antibiotico che ha provocato il problema

  • Somministrazione di un antibiotico per via orale contro il C. difficile.

Evitare farmaci che rallentano o bloccano la diarrea, perché in questo modo le tossine di C. difficile rimarrebbero nell’intestino e potrebbero peggiorare le condizioni del paziente.

Una persona su 5 ha sintomi che si ripresentano di continuo. Per cercare di prevenire la ricomparsa dei sintomi, possono essere prescritti:

  • Antibiotici per un periodo prolungato

  • Probiotici (pillole che possono aiutare a ripristinare l’equilibrio di batteri nell’intestino)

  • Un trapianto fecale (le feci sane di qualcuno vengono impiantate nell’intestino del paziente per equilibrare i batteri)

Se i sintomi sono molto gravi, può dover essere necessario rimanere in ospedale, dove vengono somministrati:

  • Antibiotici

  • Liquidi per via endovenosa

  • Elettroliti

  • Trasfusioni di sangue

Raramente si procede all’asportazione chirurgica dell’intestino danneggiato molto gravemente.