Ricovero ospedaliero

DiMichael Joseph Pistoria, MEng, DO, Lehigh Valley Hospital - Coordinated Health
Revisionato/Rivisto ago 2021
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Gli ospedali offrono ampie risorse e competenze che consentono ai medici di diagnosticare e curare rapidamente una vasta gamma di malattie.

Tuttavia, un ospedale può essere un luogo che provoca timore e confusione. Spesso, il trattamento avviene in modo rapido e senza spiegazioni. Sapere cosa aspettarsi può aiutare i pazienti ad affrontare e a partecipare attivamente alle cure durante la loro degenza. Capire di più su ciò che fanno gli ospedali e perché lo fanno può aiutare i pazienti a sentirsi meno intimiditi dalla loro esperienza ospedaliera, ad avere maggiore controllo e sentirsi più sicuri sulla loro salute una volta dimessi.

I pazienti vengono ricoverati in ospedale quando hanno problemi di salute potenzialmente letali (come un infarto miocardico). Inoltre, possono essere ricoverati per disturbi meno gravi che non possono essere adeguatamente trattati in un altro luogo (per esempio a casa o in un centro di chirurgia ambulatoriale). Un medico (il medico di base, uno specialista o un medico di pronto soccorso) determina se i pazienti presentano un problema di salute abbastanza grave da giustificare il ricovero ospedaliero.

L’obiettivo principale del ricovero in ospedale consiste nel

  • ripristinare o migliorare la salute in modo che i pazienti possano tornare a casa

Pertanto, le degenze devono essere relativamente brevi e consentire ai pazienti di essere dimessi in modo sicuro a casa o in un altro contesto di assistenza sanitaria in cui il trattamento possa essere completato.

Per molti pazienti, il ricovero ospedaliero inizia con una visita al pronto soccorso. Sapere quando e come recarsi al pronto soccorso sono due considerazioni importanti. Quando ci si reca al pronto soccorso, occorre portare con sé la propria cartella medica.

I bambini possono richiedere che un genitore o un altro assistente rimanga in ospedale la maggior parte del tempo.

Registrazione per il ricovero ospedaliero

Il primo passo per il ricovero è la registrazione. Talvolta, la registrazione può essere eseguita prima di arrivare all’ospedale. La registrazione comporta la compilazione di moduli che prevedono quanto segue:

  • informazioni di base (per esempio nome e indirizzo)

  • dati dell’assicurazione sanitaria

  • recapiti telefonici o nominativi di familiari e amici da contattare in caso di emergenza

  • consenso al trattamento

  • consenso a rilasciare informazioni alle compagnie di assicurazione o al Servizio Sanitario Nazionale

  • accordo per la contribuzione alle spese

I pazienti ricevono un bracciale di identificazione da indossare al polso; devono controllare e accertare che le informazioni riportate sul bracciale siano corrette e tenerlo sempre al polso. In questo modo, quando si eseguono esami o procedure, il personale può accertarsi di esaminare il paziente giusto. In molti ospedali, il bracciale di identificazione ha un codice a barre univoco, personalizzato che gli operatori sanitari scansionano prima di somministrare farmaci o altri trattamenti o di eseguire esami per garantire che ciascun soggetto riceva l’assistenza adeguata nelle tempistiche adeguate.

Una legge federale statunitense denominata Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) è valida per la maggior parte degli istituti sanitari e operatori sanitari. Questa legge dispone una serie di norme dettagliate sulla privacy, sull’accesso alle informazioni e sulla divulgazione di informazioni sanitarie individuali identificabili dette informazioni sanitarie protette.

Che cosa portare in ospedale

Sia che si venga ricoverati in ospedale dal pronto soccorso o dal medico, si devono portare le proprie informazioni sanitarie.

Le cose più importanti da portare sono:

  • un elenco di tutti i farmaci che si assumono e le relative dosi (l’elenco deve comprendere farmaci da banco, farmaci da prescrizione e integratori alimentari, quali vitamine, minerali e piante medicinali)

  • un elenco delle allergie a farmaci

  • eventuali istruzioni scritte del proprio medico

Se non si è in possesso di queste informazioni o si è troppo malati per comunicarle, devono fornirle i parenti o gli amici, se possibile, e devono portare tutte le confezioni di farmaci che trovano in casa per consentire al personale ospedaliero di stilare un elenco di tutti i farmaci nella cartella clinica.

È importante anche portare una copia della cartella sanitaria più recente e la documentazione dei recenti ricoveri in ospedale. Tuttavia, molte persone non sono in possesso di tale documentazione. In tali casi, il personale dell’ospedale ottiene in genere le informazioni dal medico di base, dai registri dei reparti ospedalieri o da entrambi.

Gli ospedali raccomandano inoltre ai soggetti di portare le proprie dichiarazioni anticipate di trattamento ed eventuali moduli legali che indichino chi può prendere decisioni mediche in luogo del soggetto qualora questo non sia più in grado di farlo (procura a lungo termine per assistenza sanitaria).

Tutte queste informazioni devono essere consegnate al personale infermieristico responsabile della sistemazione in una stanza di ospedale.

Oggetti personali

I pazienti devono anche portare quanto segue:

  • oggetti per l’igiene personale, compreso un rasoio se usato a casa

  • una vestaglia

  • indumenti da notte

  • ciabatte

  • occhiali da vista, dispositivi acustici e protesi dentali (se utilizzati a casa)

  • una macchina CPAP (pressione positiva continua delle vie aeree) per aiutare la respirazione (se utilizzata a casa)

  • alcuni oggetti personali, come fotografie dei propri cari, per sentirsi più a proprio agio

  • cellulare e caricatore del cellulare

Se un bambino viene ricoverato in ospedale, i genitori devono portare un oggetto rassicurante, come una coperta o il peluche preferito.

Dato che capita spesso di smarrire oggetti in ospedale (soprattutto quando si viene cambiati di stanza), tutti gli oggetti personali vanno contrassegnati o etichettati. È consigliabile lasciare a casa gli oggetti di valore (come fedi nuziali o altri gioielli, carte di credito o grandi somme di denaro).

Farmaci da prescrizione assunti

Molte persone portano con sé i propri farmaci in ospedale in modo da poterli usare. Tuttavia, dato che il personale dell’ospedale deve documentare tutti i farmaci assunti dai pazienti, vengono forniti farmaci uguali o simili prelevati dalla scorta dell’ospedale.

Pertanto, in linea generale, i farmaci con obbligo di prescrizione devono essere lasciati a casa o riportati a casa da un familiare o un amico dopo essere stati inseriti nella cartella clinica. Fanno eccezione i farmaci costosi, insoliti o difficili da reperire, che si assumono a casa. Questi farmaci devono essere portati con sé, in quanto l’ospedale può non essere in grado di fornire immediatamente farmaci equivalenti. Tali farmaci comprendono farmaci chemioterapici e sperimentali. In questi casi, il farmaco viene consegnato al farmacista dell’ospedale che lo controlla prima della somministrazione. Durante il ricovero del paziente, il farmaco viene conservato in un’area apposita e viene somministrato dall’infermiere/a.

Sapevate che...

  • I pazienti non devono portare i propri farmaci in ospedale, a meno che non siano costosi, insoliti, sperimentali o difficili da reperire.

Dopo il ricovero

Dopo il ricovero, i pazienti possono essere sottoposti ad esami del sangue o radiografie, o essere trasportati immediatamente in una stanza dell’ospedale.

Le stanze possono essere private (letto singolo) o semi-private (più letti). Anche in una stanza singola, la privacy è limitata in quanto i membri del personale entrano ed escono spesso dalla stanza e, sebbene sia loro consuetudine bussare alla porta, potrebbero entrare prima che i pazienti siano in grado di rispondere.

Possono essere effettuati vari esami, per esempio analisi del sangue o delle urine, per accertare eventuali problemi. Il personale può porre domande per stabilire se i pazienti sono a rischio di sviluppare problemi in ospedale o se necessitano di assistenza supplementare dopo la dimissione. I pazienti possono essere interpellati sulle loro abitudini alimentari, sull’umore, sulle vaccinazioni eseguite e sui farmaci assunti. Possono essere invitati a rispondere a una serie di domande standard per valutare la funzione mentale (il cosiddetto esame dello stato mentale).

Linee endovenose (EV)

In quasi tutte le persone ricoverate in ospedale viene inserita una linea EV. Si tratta di un tubo flessibile (catetere) inserito in una vena, in genere nell’incavo del braccio. Le linee EV si possono utilizzare per somministrare al paziente liquidi, farmaci e, se necessario, nutrienti.

Nei ricoveri di durata superiore a qualche giorno, può essere necessario spostare la linea EV in una posizione diversa del braccio per evitare di irritare la vena.

Preferenze di rianimazione

A tutte le persone, che vengono ricoverate in ospedale, viene chiesto se abbiano un testamento biologico che esprime le loro preferenze di rianimazione, anche quando sono in ospedale per problemi minori e altrimenti sane. Pertanto, non si deve presupporre che questa domanda implichi che sono gravemente malate.

Le misure di rianimazione comprendono quanto segue:

La decisione sulle misure di rianimazione è molto personale e dipende da molti fattori, quali la salute della persona, l’aspettativa di vita, gli obiettivi, i valori, le convinzioni religiose e filosofiche e le opinioni dei parenti. Idealmente il paziente deve decidere da solo dopo averne parlato con parenti, medici e altre persone. Non dovrebbe consentire ad altri di prendere la decisione al suo posto.

Potrebbe decidere di non ricevere la rianimazione se è anziano e ritiene di aver vissuto appieno, o se ha una malattia grave con una breve aspettativa di vita o che comporta una scarsa qualità della vita. I medici possono suggerire ai pazienti di non optare per le misure di rianimazione se hanno una malattia terminale o un disturbo che rende improbabile il ritorno a una qualità della vita accettabile dopo la rianimazione. Se il paziente decide a sfavore della rianimazione, i medici inseriscono un ordine di non rianimare (do-not-resuscitate, DNR) o non tentare la rianimazione (do-not-attempt-resuscitation, DNAR) nella cartella.

La decisione contro le misure di rianimazione non significa che non sarà praticato alcun trattamento. Per esempio, le persone che hanno un ordine DNR o DNAR ricevono comunque la terapia per tutti i disturbi che hanno finché il cuore non si ferma o finché non smettono di respirare. Le cure palliative e il trattamento per il dolore vengono sempre forniti, in particolare nei soggetti in fase terminale.

Se il paziente indica di non sapere come rispondere, i medici presuppongono che desideri tutte le misure di rianimazione.

È possibile cambiare la propria decisione sulle misure di rianimazione in qualsiasi momento, semplicemente comunicandolo al proprio medico, senza doverne spiegare i motivi.

Nel caso ideale, le misure di rianimazione ripristinano le normali funzioni dell’organismo e a quel punto non sarà più necessario fornire assistenza per la respirazione e altri tipi di supporto. Tuttavia, a differenza di quanto si vede generalmente nei programmi televisivi e nei film, queste misure hanno vari gradi di riuscita, a seconda dell’età e delle condizioni generali della persona. Tendono a dare risultati migliori nelle persone più giovani e sane e risultati peggiori nelle persone più anziane o che soffrono di disturbi gravi. Tuttavia, non vi sono modi certi di prevedere chi avrà un esito positivo dopo la rianimazione e chi non l’avrà.

Inoltre, la rianimazione può dare problemi. Per esempio le compressioni toraciche possono fratturare le costole e, se il cervello non riceve ossigeno sufficiente per un certo tempo prima che la persona sia rianimata, vi può essere un danno cerebrale.

Se le persone dichiarano di non desiderare la rianimazione (ordine DNR o DNAR), viene dato loro un bracciale di plastica da indossare per l’intera durata del ricovero che ne indica la preferenza. Inoltre, un medico compila un modulo denominato Ordini del medico per il trattamento di sostegno vitale (Physician Orders for Life-Sustaining Treatment, POLST) che indica che il paziente non desidera ricevere la rianimazione. Questo modulo viene consegnato al paziente affinché lo conservi. In seguito alle dimissioni, le persone che soffrono di una malattia grave possono mettere questo modulo in posizione evidente a casa (per esempio, sul frigorifero) nel caso in cui vengano trovate in casa prive di coscienza dal personale medico. I POLST formali e programmi simili non sono in vigore in ogni stato o comunità, ma il loro sviluppo si sta diffondendo rapidamente.

Sapevate che...

  • Un ordine di non rianimazione non significa che non sarà praticato alcun trattamento.