Infezioni contratte in ospedale

DiMichael Joseph Pistoria, MEng, DO, Lehigh Valley Hospital - Coordinated Health
Revisionato/Rivisto ago 2021
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I pazienti ricoverati in ospedale sono a rischio di acquisire un’infezione in tale ambiente. Queste infezioni vengono definite infezioni ospedaliere o nosocomiali. Negli Stati Uniti, circa il 4-5% dei pazienti ricoverati in ospedale contrae un’infezione nosocomiale e circa 75.000 di questi muore ogni anno. (Vedere anche Problemi dovuti al ricovero ospedaliero).

Il rischio di infezione è più elevato per:

  • Neonati

  • Persone anziane

  • Soggetti con sistema immunitario compromesso

  • I soggetti portatori di dispositivi medici invasivi come cateteri endovenosi, cateteri di drenaggio urinario e tubi nelle vie aeree (per la respirazione assistita con un ventilatore meccanico)

Le infezioni ospedaliere possono essere causate da batteri o funghi. Le infezioni batteriche e fungine possono essere pericolose e mortali.

Gli organismi acquisiti negli ospedali spesso sono resistenti a molti antibiotici comuni. L’uso frequente di antibiotici negli ospedali incoraggia lo sviluppo di ceppi resistenti.

Le infezioni acquisite in ospedale includono polmonite, infezioni delle vie urinarie, infezione delle incisioni chirurgiche e infezioni ematiche.

Infezioni polmonari

I pazienti che trascorrono la loro degenza a letto hanno un utilizzo ridotto dei polmoni e i muscoli che controllano la respirazione possono indebolirsi. In seguito, l’inspirazione profonda può diventare difficile e, in caso di accumulo di muco nelle vie aeree, i pazienti potrebbero non essere in grado di tossire con forza sufficiente per espettorare il muco. Quando il muco si accumula, i batteri non possono essere perfettamente debellati dalle vie aeree, con possibile sviluppo di polmonite.

Il rischio di infezioni polmonari è maggiore nei seguenti casi:

  • con l’utilizzo di un ventilatore, che rende il rischio molto elevato

  • a seguito di un precedente trattamento antibiotico

  • in concomitanza con altre patologie, come malattie cardiache, polmonari, epatiche o renali

  • età superiore a 70 anni

  • Ricovero in una struttura assistenziale

  • precedente intervento chirurgico addominale o toracico

  • assunzione di determinati farmaci come gli inibitori della pompa protonica, che riducono gli acidi gastrici

Gli esercizi di respirazione e tosse profonda possono aiutare a prevenire le infezioni polmonari. Tali esercizi possono aiutare i polmoni a rimanere aperti e prevenire l’indebolimento dei muscoli respiratori.

Infezioni delle vie urinarie

Talvolta i pazienti ricoverati in ospedale hanno un tubo di drenaggio introdotto nella vescica (catetere urinario). Un catetere può essere inserito quando i medici devono monitorare attentamente la quantità di urina prodotta, per esempio, in coloro che sono in condizioni critiche. In passato, i medici posizionavano cateteri urinari nei pazienti incontinenti. Tuttavia, i cateteri aumentano significativamente il rischio di contrarre un’infezione delle vie urinarie, in quanto facilitano l’ingresso di batteri nella vescica.

Pertanto, per prevenire le infezioni delle vie urinarie, i medici cercano di usare questi cateteri quanto più raramente possibile. Quando si utilizzano cateteri, li si deve pulire ed esaminare regolarmente. Per i pazienti incontinenti, l’uso di pannoloni sostituiti secondo la frequenza necessaria costituisce una scelta migliore rispetto al catetere urinario.

Prevenzione delle infezioni ospedaliere

Le misure generali adottate dal personale ospedaliero per cercare di prevenire le infezioni acquisite in ospedale includono quanto segue:

  • lavarsi le mani frequentemente

  • uso frequente di disinfettanti per le mani a base di alcol

  • uso di dispositivi di protezione, come guanti e camici, durante l’esecuzione di procedure

Per prevenire lo sviluppo di batteri resistenti, molti ospedali dispongono di programmi finalizzati a limitare l’uso di antibiotici, in modo che li ricevano solo i soggetti con infezioni comprovate. Inoltre, molti ospedali limitano l’uso degli antibiotici più recenti e potenti al fine di prevenire lo sviluppo di antibiotico-resistenza.