Cura iniziale del neonato

DiDeborah M. Consolini, MD, Thomas Jefferson University Hospital
Revisionato/Rivisto set 2021
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    Il normale passaggio dalla condizione di feto, immerso nel liquido amniotico e totalmente dipendente dalla placenta per la nutrizione e l’ossigenazione, a quella di bambino che piange e respira è un avvenimento meraviglioso. I neonati (dalla nascita a un mese) e i lattanti (da un mese a un anno) sani necessitano di un’adeguata assistenza per avere un normale sviluppo e una salute ottimale.

    Immediatamente dopo il parto normale di un bambino, il medico o l’infermiere aspira delicatamente muco e secrezioni da bocca, naso e gola con un aspiratore a bulbo. In tal modo, il neonato può iniziare a respirare. Si posizionano due pinze sul cordone ombelicale e si procede quindi al taglio dello stesso. Il neonato viene asciugato e adagiato sull’addome della madre in contatto pelle a pelle o su una calda coperta sterile. Non tutti i parti seguono un andamento normale. Per esempio, alcune donne devono essere sottoposte a un parto cesareo o subiscono complicanze del travaglio e del parto. In alcuni casi, dopo il parto il neonato richiede particolare attenzione da parte del personale medico.

    Taglio del cordone ombelicale

    Subito dopo la nascita, il cordone ombelicale viene bloccato con due pinze e reciso. La pinza sul cordone ombelicale viene tolta 24 ore dopo la nascita. Il moncone deve essere tenuto asciutto e pulito. Alcuni medici raccomandano di medicarlo quotidianamente con una soluzione alcolica. Il moncone cade entro un paio di settimane dalla nascita.

    Il neonato viene visitato e il medico ricerca eventuali anomalie o segni di sofferenza. L’esame obiettivo completo viene effettuato più tardi (di solito entro 24 ore dalla nascita). Le condizioni del neonato vengono valutate a un minuto e a cinque minuti dalla nascita utilizzando l’indice di Apgar. Un indice di Apgar basso indica che il neonato ha delle difficoltà e potrebbe avere bisogno di ulteriore assistenza per una corretta respirazione o circolazione sanguigna. Una volta stabile, l’infermiere misura la circonferenza cranica, il peso e la lunghezza (vedere anche Crescita fisica di neonati e bambini).

    È fondamentale tenere il neonato al caldo. Appena possibile, lo si avvolge con indumenti leggeri (fasce), coprendo anche la testa per ridurre la perdita di calore. Poche gocce di antibiotico, come eritromicina, tetraciclina o nitrato d’argento o in alcuni Paesi iodopovidone, vengono instillate in entrambi gli occhi per prevenire infezioni da microrganismi patogeni con i quali il neonato può essere venuto a contatto durante il parto.

    Subito dopo una nascita normale, i genitori sono incoraggiati a tenere in braccio il neonato. Alcuni specialisti ritengono che un precoce contatto fisico aiuti a stabilire un legame più stretto con il neonato. Tuttavia, i genitori possono stabilire un buon legame con il neonato anche se non trascorrono insieme le prime ore. In genere, la madre e il bambino si ristabiliscono insieme nella sala parto. Se il parto avviene in un centro per le nascite, la madre, il padre (o il compagno della madre) e il neonato rimangono nella stessa stanza. Le madri che allattano al seno, lo fanno entro i primi 30 minuti dal parto. L’allattamento al seno stimola l’ossitocina, un ormone che favorisce la guarigione dell’utero materno e lo sviluppo della riserva di latte. Una volta trasferito al nido, il neonato viene adagiato supino nella culla e tenuto al caldo. Poiché tutti i bambini nascono con ridotti livelli di vitamina K, il medico o l’infermiere ne somministra per via intramuscolare per prevenire eventuali emorragie (malattia emorragica del neonato).

    Tabella

    A partire da sei ore dalla nascita, il neonato fa il primo bagnetto. L’infermiere deve lavarlo cercando di non rimuovere il materiale grasso e biancastro (vernice caseosa) presente sulla maggior parte della cute, perché serve a proteggerla dalle infezioni.