La legislazione statunitense e le varie legislazioni europee indicano con il termine “farmaco” qualunque sostanza (che non sia un dispositivo meccanico o un alimento) studiata per un impiego diagnostico, terapeutico, palliativo, risolutivo o preventivo e volta a influenzare la struttura o la funzione dell’organismo (i contraccettivi orali sono un esempio di farmaci che agiscono su una funzione dell’organismo piuttosto che su una patologia). Questa esauriente definizione di farmaco, sebbene importante a scopo legale, è alquanto complessa per l’uso quotidiano. Una definizione più semplice, ma comprensibile, considera farmaco qualunque sostanza chimica o biologica in grado di influenzare l’organismo e i suoi processi.
La somministrazione dei farmaci consiste nell’assunzione di un farmaco attraverso varie modalità (vie di somministrazione). La cinetica dei farmaci (farmacocinetica) descrive i modi in cui l’organismo gestisce un farmaco e interessa i processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione.
I farmaci spesso possono avere svariati nomi. Quando un farmaco viene inizialmente scoperto, gli viene attribuito un nome chimico che ne descrive la struttura atomica o molecolare. Questo, in genere, è troppo complesso e difficile per l’uso abituale. Successivamente, vengono sviluppati una versione ridotta del nome chimico o un nome in codice (come RU 486), per un facile riferimento in ambito scientifico.