L’ipoglicemia è il più delle volte causata dai farmaci assunti per controllare il diabete. Le cause meno comuni di ipoglicemia includono altri farmaci, una grave malattia o insufficienza d’organo, una reazione ai carboidrati (nei soggetti predisposti), un tumore secernente insulina nel pancreas e alcuni tipi di chirurgia bariatrica (per la perdita di peso).
Una diminuzione del glucosio nel sangue causa sintomi come fame, sudorazione, tremore, affaticamento, debolezza e incapacità di ragionare in modo chiaro, mentre l’ipoglicemia grave causa sintomi come confusione, convulsioni e coma.
La diagnosi si basa sul rilevamento di livelli bassi di glucosio nel sangue mentre la persona manifesta i sintomi.
I sintomi dell’ipoglicemia vengono trattati con la somministrazione di zucchero in qualsiasi forma.
Potrebbe essere necessario ridurre le dosi dei farmaci che causano ipoglicemia.
(Vedere anche Diabete mellito Diabete mellito (DM) Il diabete mellito è una malattia in cui l’organismo non produce sufficiente insulina o non risponde normalmente all’insulina, causando livelli eccessivamente elevati di zucchero (glucosio)... maggiori informazioni )
Normalmente, l’organismo mantiene i livelli di glucosio nel sangue entro un intervallo compreso tra 70 e 110 milligrammi per decilitro (mg/dl) o tra 3,9 e 6,1 millimoli per litro (mmol/l) di sangue. Nell’ipoglicemia, i livelli di glucosio nel sangue si riducono eccessivamente. Sebbene la caratteristica del diabete mellito, una patologia che altera i livelli di glucosio nel sangue, sia l’iperglicemia (elevato livello di glucosio nel sangue), molti diabetici vanno periodicamente incontro a ipoglicemia a causa degli effetti collaterali del trattamento del diabete Trattamento farmacologico del diabete mellito Molti soggetti con diabete devono assumere farmaci per ridurre i livelli di glucosio nel sangue, alleviare i sintomi e prevenire le complicanze del diabete. Esistono due tipi di diabete mellito... maggiori informazioni . L’ipoglicemia è rara fra i soggetti non affetti da diabete.
Livelli estremamente bassi di glucosio nel sangue possono interferire con la funzionalità di alcuni apparati. Il cervello è particolarmente sensibile alla riduzione dei livelli di glucosio, perché quest’ultimo rappresenta la sua principale fonte di energia. Per evitare che i livelli di glucosio nel sangue scendano troppo al di sotto della norma, il cervello risponde stimolando:
Le ghiandole surrenali a rilasciare adrenalina (epinefrina)
Le ghiandole surrenali a rilasciare cortisolo
Il pancreas a rilasciare glucagone
L’ipofisi a rilasciare l’ormone della crescita
Tutti questi ormoni fanno sì che il fegato rilasci glucosio nel sangue, ma a volte non aumentano sufficientemente il livello di glucosio nel sangue per superare l’ipoglicemia. Se il livello di glucosio nel sangue resta troppo basso, il cervello non riceverà sufficiente carburante, provocando confusione mentale, convulsioni, o perdita di coscienza.
Cause dell’ipoglicemia
Farmaci
La maggior parte dei casi di ipoglicemia compare nei soggetti diabetici in terapia con insulina o altri farmaci (in particolare, sulfaniluree, vedere Trattamento del diabete mellito con farmaci - Farmaci ipoglicemizzanti orali Farmaci ipoglicemizzanti orali Molti soggetti con diabete devono assumere farmaci per ridurre i livelli di glucosio nel sangue, alleviare i sintomi e prevenire le complicanze del diabete. Esistono due tipi di diabete mellito... maggiori informazioni ) assunti per ridurre i livelli di glucosio nel sangue. L’ipoglicemia è più frequente quando si cerca di mantenere il più possibile i livelli di glucosio nel sangue vicini alla norma o quando i soggetti che assumono insulina non controllano con adeguata frequenza i livelli di glucosio nel sangue. I soggetti diabetici che limitano l’assunzione di cibo o sviluppano una malattia renale cronica Malattia renale cronica La malattia renale cronica è una lenta e progressiva riduzione (nell’arco di mesi o anni) della capacità dei reni di filtrare le scorie metaboliche dal sangue. Le cause principali sono il diabete... maggiori informazioni sono maggiormente predisposti all’ipoglicemia. Gli anziani sono più soggetti dei giovani all’ipoglicemia dovuta all’assunzione di sulfaniluree.
Se, dopo la somministrazione di un antidiabetico, un soggetto si nutre di meno o svolge un’attività fisica eccessiva, è possibile che tale farmaco riduca eccessivamente il livello di glucosio nel sangue. I soggetti affetti da diabete grave e di vecchia data sono particolarmente predisposti all’ipoglicemia, data l’insufficiente produzione di glucagone o adrenalina per contrastare il basso livello di glucosio nel sangue.
Alcuni farmaci diversi dagli antidiabetici, soprattutto la pentamidina, impiegata nella terapia di una forma di polmonite che compare più frequentemente nell’AIDS, e il chinino, usato per la terapia dei crampi muscolari, possono provocare ipoglicemia.
Un raro tipo di ipoglicemia da farmaci compare talvolta nei soggetti che assumono segretamente insulina o altri farmaci per trattare il diabete a causa di una patologia psicologica, il disturbo fittizio autoimposto Disturbo fittizio autoimposto Il disturbo fittizio comporta la simulazione o la produzione di sintomi psicologici o fisici che non hanno alcuna causa esterna evidente. La causa del disturbo fittizio è sconosciuta, ma lo... maggiori informazioni (in passato definito sindrome di Münchausen).
Ipoglicemia a digiuno
Il digiuno protratto (anche di diversi giorni) e l’attività fisica intensa e prolungata (specie se dopo un periodo di digiuno) non causano normalmente ipoglicemia nei soggetti sani.
Tuttavia, esistono diverse malattie o condizioni nelle quali l’organismo non è in grado di mantenere livelli adeguati di glucosio nel sangue dopo un periodo senza cibo (ipoglicemia a digiuno). Nei soggetti che assumono grandi quantità di alcol senza mangiare, l’alcol può bloccare la formazione di glucosio nel fegato. Nelle malattie epatiche avanzate, come epatite virale Panoramica sull’epatite virale acuta L’epatite virale acuta è un’infiammazione del fegato, generalmente causata da un’infezione dovuta a uno dei cinque virus dell’epatite. Nella maggior parte delle persone, l’infiammazione insorge... maggiori informazioni , cirrosi Cirrosi epatica La cirrosi è un diffuso sovvertimento della struttura interna del fegato che si verifica quando una grande quantità di tessuto epatico normale viene sostituito in modo permanente da tessuto... maggiori informazioni o tumori, è possibile che il fegato non disponga di sufficienti depositi di glucosio. Anche neonati e bambini con deficit degli enzimi volti al controllo del glucosio (come una malattia da accumulo di glicogeno Malattie da accumulo di glicogeno Le patologie da accumulo di glicogeno sono disturbi del metabolismo dei carboidrati che compaiono in caso di difetto degli enzimi coinvolti nel metabolismo del glicogeno e causano spesso anomalie... maggiori informazioni ) possono presentare ipoglicemia a digiuno.
Una causa rara di ipoglicemia a digiuno è un insulinoma Insulinoma Un insulinoma è un raro tipo di tumore del pancreas che secerne insulina, un ormone che riduce il livello di zucchero (glucosio) nel sangue. Questi tumori si sviluppano nelle cellule del pancreas... maggiori informazioni , ovvero un tumore secernente insulina nel pancreas. Le patologie che riducono la produzione di ormoni da parte dell’ipofisi e delle ghiandole surrenali (soprattutto il morbo di Addison Insufficienza surrenalica Nell’insufficienza surrenalica, le ghiandole surrenali non producono ormoni surrenalici a sufficienza. L’insufficienza surrenalica può essere causata da un disturbo delle ghiandole surrenali... maggiori informazioni ) possono provocare ipoglicemia. Anche altre patologie, come malattia renale cronica Malattia renale cronica La malattia renale cronica è una lenta e progressiva riduzione (nell’arco di mesi o anni) della capacità dei reni di filtrare le scorie metaboliche dal sangue. Le cause principali sono il diabete... maggiori informazioni , insufficienza cardiaca Insufficienza cardiaca (IC) Con insufficienza cardiaca si intende un disturbo in conseguenza del quale il cuore non è più in grado di soddisfare le esigenze dell’organismo, causando una riduzione del flusso ematico, accumulo... maggiori informazioni , tumori e sepsi Sepsi e shock settico La sepsi costituisce una grave risposta sistemica dell’organismo alla batteriemia o a un’altra infezione, ed è associata alla disfunzione o all’insufficienza di organi vitali. Lo shock settico... maggiori informazioni , possono causare ipoglicemia, in particolare in pazienti critici.
Reazione al cibo
L’ipoglicemia può verificarsi dopo che una persona consuma un pasto contenente una grande quantità di carboidrati (ipoglicemia reattiva) se l’organismo produce una quantità di insulina superiore al necessario. Tuttavia, questo tipo di reazione è rara. In alcuni casi, i soggetti con livelli di glucosio nel sangue nella norma manifestano sintomi che possono essere confusi con ipoglicemia.
Dopo alcuni interventi di chirurgia bariatrica Chirurgia bariatrica La chirurgia bariatrica (dimagrante) altera lo stomaco, l’intestino o entrambi al fine di ottenere una perdita di peso. Ogni anno, negli Stati Uniti, circa 160.000 persone si sottopongono a... maggiori informazioni , come l’intervento di bypass gastrico, si verifica un assorbimento troppo rapido degli zuccheri, che stimola un’eccessiva produzione di insulina con conseguente rischio di ipoglicemia.
Anche rari problemi riguardanti il metabolismo di alcuni zuccheri (fruttosio e galattosio) e amminoacidi (leucina) possono causare ipoglicemia se un soggetto consuma alimenti contenenti tali sostanze.
Sintomi dell’ipoglicemia
Ipoglicemia lieve: sudorazione, nervosismo, tremori, svenimenti, palpitazioni e fame
Ipoglicemia grave: capogiri, affaticamento, debolezza, cefalea, incapacità di concentrazione, confusione mentale, difficoltà di articolazione delle parole, offuscamento della vista, convulsioni e coma
Nella maggior parte dei casi i sintomi dell’ipoglicemia compaiono solo se i livelli di glucosio nel sangue scendono al di sotto di 60 mg/dl (3,3 mmol/l). Alcuni soggetti sono sintomatici a valori leggermente superiori, soprattutto quando i livelli di glucosio nel sangue diminuiscono rapidamente, mentre altri manifestano sintomi solo in caso di livelli di glucosio nel sangue estremamente ridotti.
La risposta iniziale dell’organismo all’ipoglicemia consiste nel rilascio di adrenalina da parte delle ghiandole surrenali. L’adrenalina è un ormone che stimola il rilascio del glucosio dalle riserve corporee, ma provoca contemporaneamente sintomi simili a quelli di un attacco di panico: sudorazione, nervosismo, tremori, svenimenti, palpitazioni e fame.
Un’ipoglicemia più grave riduce l’apporto di glucosio al cervello, con conseguenti vertigini, affaticamento, debolezza, cefalea, incapacità di concentrazione, confusione, comportamento incoerente, che può essere confuso per uno stato di ubriachezza, difficoltà ad articolare le parole, offuscamento della vista, convulsioni e coma. Uno stato prolungato e grave d’ipoglicemia procura danni cerebrali permanenti.
I sintomi possono iniziare in modo graduale o improvviso, evolvendo in pochi minuti da lieve malessere a grave confusione mentale o crisi di panico. A volte, i soggetti affetti da diabete da molti anni (specialmente se hanno avuto episodi frequenti di ipoglicemia) non hanno la capacità di riconoscere i primi sintomi di ipoglicemia e possono manifestarsi svenimento o coma senza altro preavviso.
Nel caso di un insulinoma Insulinoma Un insulinoma è un raro tipo di tumore del pancreas che secerne insulina, un ormone che riduce il livello di zucchero (glucosio) nel sangue. Questi tumori si sviluppano nelle cellule del pancreas... maggiori informazioni , i sintomi sono più probabili nelle prime ore del mattino, dopo il digiuno notturno, specialmente se le riserve corporee di glucosio nel sangue sono ulteriormente ridotte da un’attività fisica svolta prima di fare colazione. Inizialmente, tali soggetti presentano solo episodi sporadici d’ipoglicemia ma, nei mesi o negli anni successivi, questi episodi diventano sempre più frequenti e gravi.
Diagnosi di ipoglicemia
Esami del sangue per la misurazione dei livelli di glucosio
In un soggetto notoriamente diabetico, il medico deve sospettare uno stato d’ipoglicemia se ne vengono riferiti i sintomi. La diagnosi viene confermata quando si rilevano bassi valori di glucosio nel sangue durante la crisi.
In un soggetto sano, non affetto da diabete, il medico è di solito in grado di riconoscere l’ipoglicemia in base a sintomi, anamnesi, esame obiettivo e comuni esami di laboratorio.
In primo luogo, si misura il livello di glucosio nel sangue. In un soggetto non diabetico, con sintomi tipici d’ipoglicemia, il rilievo di livelli di glucosio ridotti conferma la diagnosi, soprattutto se si dimostra più volte la correlazione tra comparsa dei sintomi e bassi livelli di glucosio nel sangue. Se i sintomi scompaiono con l’aumento dei livelli di glucosio nel sangue entro pochi minuti dall’ingestione di zucchero, la diagnosi viene confermata.
In un soggetto non diabetico, se non è chiara la relazione tra rilievo di bassi livelli di glucosio nel sangue e sintomatologia, sono necessari ulteriori esami. Spesso, il passo successivo è il dosaggio del livello di glucosio nel sangue dopo il digiuno in regime di ricovero oppure in un contesto di controllo molto rigoroso. Possono essere necessari anche ulteriori esami.
Se l’ipoglicemia viene attribuita a un farmaco, come pentamidina o chinino, tale farmaco viene sospeso e si misurano i livelli di glucosio nel sangue per osservarne un eventuale incremento. Se la causa rimane sconosciuta, sono necessari altri esami.
In caso di sospetto insulinoma, può essere necessario misurare i livelli di insulina nel sangue a digiuno (talvolta fino a 72 ore). Se i livelli dell’insulina sono elevati e suggeriscono la presenza di un tumore, si cerca di individuarne la sede prima di iniziare il trattamento.
Trattamento dell’ipoglicemia
Assunzione di zucchero per aumentare il livello di glucosio nel sangue
Modifica delle dosi dei farmaci
Fare diversi piccoli pasti durante il giorno
A volte, intervento chirurgico per rimuovere un tumore
Le persone soggette a ipoglicemia devono portare o indossare un braccialetto o un tesserino di riconoscimento per informare gli operatori sanitari della propria condizione.
Trattamento immediato dell’ipoglicemia
I sintomi dell’ipoglicemia migliorano entro pochi minuti dall’assunzione di zucchero, sotto forma di caramelle, compresse di glucosio, oppure di una bevanda dolce, come un bicchiere di succo di frutta. I soggetti con ricorrenti episodi ipoglicemici, specialmente se diabetici, spesso preferiscono portare con sé delle compresse di glucosio che agiscono rapidamente e forniscono una quantità notevole di zucchero. Questi soggetti possono trarre beneficio dall’assunzione di zucchero e, in seguito, di alimenti che forniscono carboidrati a lento assorbimento (come pane o cracker). Quando l’ipoglicemia è grave o prolungata e non è possibile somministrare zuccheri per via orale, si somministra rapidamente glucosio per via endovenosa per prevenire i danni cerebrali.
Soggetti notoriamente a rischio per gravi episodi di ipoglicemia possono tenere il glucagone a portata di mano in caso di emergenza. La somministrazione di glucagone stimola il fegato a liberare grandi quantità di glucosio. Tale farmaco si somministra per iniezione oppure mediante un inalatore nasale e, in genere, riporta i livelli di glucosio nel sangue nella norma entro 5-15 minuti. I kit di glucagone sono facili da utilizzare e i familiari o le persone di fiducia possono imparare a somministrarlo.
Trattamento della causa di ipoglicemia
Se la causa dell’ipoglicemia è un farmaco, la dose viene adeguata oppure il farmaco viene modificato.
Gli insulinomi Insulinoma Un insulinoma è un raro tipo di tumore del pancreas che secerne insulina, un ormone che riduce il livello di zucchero (glucosio) nel sangue. Questi tumori si sviluppano nelle cellule del pancreas... maggiori informazioni devono essere asportati chirurgicamente. Tuttavia, poiché sono di piccole dimensioni e difficili da localizzare, l’intervento deve essere eseguito da uno specialista. Prima dell’intervento, occorre somministrare al paziente un farmaco come l’octeotride o il diazossido per il controllo dei sintomi. A volte, i tumori sono numerosi e, se il chirurgo non li individua tutti, può essere necessario un nuovo intervento.
Spesso i soggetti non diabetici, ma predisposti all’ipoglicemia, riescono a evitarne la comparsa assumendo pasti piccoli e frequenti, in luogo degli abituali tre pasti giornalieri.
A volte si consiglia la limitazione dell’assunzione dei carboidrati, in particolare degli zuccheri semplici, al fine di prevenire l’ipoglicemia dopo un pasto (detta ipoglicemia reattiva). Gli inibitori dell’alfa-glicosidasi, come l’acarbosio, che rallentano l’assorbimento dei carboidrati, sono stati utilizzati con successo nei soggetti con ipoglicemia reattiva e ipoglicemia post-chirurgia bariatrica.