Panoramica sulla vaccinazione

DiMargot L. Savoy, MD, MPH, Lewis Katz School of Medicine at Temple University
Revisionato/Rivisto lug 2023
Visualizzazione l’educazione dei pazienti

Si può ottenere l'immunità

  • Attivamente utilizzando antigeni (p. es., vaccini, tossoidi)

  • Passivamente utilizzando anticorpi (p. es., le immunoglobuline, le antitossine).

Un tossoide è una tossina batterica che è stata modificata in modo da non essere più tossica, ma può ancora indurre la formazione di anticorpi.

Il vaccino è una sospensione di batteri o di virus che possono essere interi (vivi o attenuati) o frazionati, e che vengono resi non patogeni.

La vaccinazione è stata estremamente efficace nel prevenire gravi patologie e nel migliorare la salute nel mondo. Grazie ai vaccini, le infezioni che una volta erano molto comuni e/o fatali (p. es., il vaiolo, la poliomielite, il morbillo, la difterite) oggigiorno sono poco frequenti oppure sono state eliminate. Tuttavia, fatta eccezione per il vaiolo, queste infezioni si verificano ancora in aree del mondo sottoposte a scarsa assistenza medica.

Ad oggi non sono ancora disponibili dei vaccini efficaci per molte infezioni serie, tra cui

Il 6 ottobre 2021, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccommendato l'uso generalizzato del vaccino contro la malaria RTS,S/AS01 (RTS,S) nei bambini nell'Africa sub-sahariana e in altre regioni con moderata ad alta trasmissione della malaria da Plasmodium falciparum (vedi WHO: Malaria vaccine implementation programme).

Nel foglietto illustrativo del vaccino è possibile visualizzare i contenuti di ciascun vaccino (compresi gli additivi).

Vaccini negli Stati Uniti

Le raccomandazioni più recenti per la vaccinazione di routine negli Stati Uniti sono disponibili presso i siti web dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Child and Adolescent Immunization Schedule by Age e Adult Immunization Schedule by Age e come app mobile gratuita. Per un riassunto delle modifiche al programma di vaccinazione per adulti del 2023, vedi Recommended Adult Immunization Schedule, United States, 2023: Changes to the 2023 Adult Immunization Schedule (Vedi anche tabella Vaccini disponibili negli Stati Uniti).

Nonostante le linee guida cliniche, alcuni adulti non ricevono i vaccini raccomandati. Per esempio, nel 2019, il 62,9% degli adulti ha riferito di aver ricevuto una delle vaccinazioni contro il tetano contenente un tossoide durante gli ultimi 10 anni, dati simili a quelli del 2018 (vedi CDC: Vaccination Coverage among Adults in the United States, National Health Interview Survey, 2019–2020). I tassi di vaccinazione tendono a essere più bassi tra gli adulti non bianchi rispetto ai bianchi non ispanici (1).

Alcuni vaccini vengono somministrati di routine a tutti gli adulti di una certa età, sia che non siano stati precedentemente vaccinati, sia che non presentino evidenze di una precedente infezione. Altri vaccini (p. es., il vaccino antirabbico, il vaccino Calmette-Guérin, il vaccino contro il tifo, il vaccino contro la febbre gialla) non vengono somministrati di routine, ma sono raccomandati solo per persone e circostanze specifiche.

Nel maggio 2023, l'U.S. Food and Drug Administration (FDA) ha approvato due vaccini contro il virus respiratorio sinciziale (RSVPreF3 e RSVpreF) per la prevenzione delle malattie del tratto respiratorio inferiore causate dall'RSV. Il CDC raccomanda agli adulti di età ≥ 60 anni di ricevere una singola dose di un vaccino anti-RSV, utilizzando il processo decisionale clinico condiviso basato su discussioni con il loro medico (vedi CDC: CDC Recommends RSV Vaccine For Older Adults). Nell'agosto 2023, l'RSVpreF è stato approvato per l'uso in gravidanza a 32-36 settimane di gestazione per la prevenzione delle malattie del tratto respiratorio inferiore causate dall'RSV (virus respiratorio sinciziale) nei neonati dalla nascita fino ai 6 mesi di età (FDA: FDA Approves First Vaccine for Pregnant Individuals to Prevent RSV in Infants).

Tabella

Riferimento generale

  1. 1. Lu PJ, Hung MC, Srivastav A, et al: Surveillance of Vaccination Coverage Among Adult Populations - United States, 2018. MMWR Surveill Summ 70(3):1-26, 2021. Published 2021 May 14. doi:10.15585/mmwr.ss7003a1

Somministrazione del vaccino

I vaccini devono essere somministrati esattamente come raccomandato sul foglietto illustrativo. La mancata osservanza o altri fattori possono portare a cambiamenti nel programma vaccinale per singoli pazienti; per la maggior parte dei vaccini, l'intervallo tra una serie di dosi può essere allungato senza perdere efficacia. Se la somministrazione del vaccino (p. es., per l'epatite B o per il papilloma virus umano) viene interrotta, i medici devono effettuare la prossima dose raccomandata la volta seguente che il paziente si presenta, assicurandosi che l'intervallo di tempo tra una dose e l'altra non sia stato superato. Non devono iniziare nuovamente con la sequenza del vaccino (ossia, con la prima dose).

Le somministrazioni dei vaccini avvengono normalmente per via intramuscolare nella regione mediolaterale della coscia (nei neonati e nei bambini più piccoli) o nel muscolo deltoide (nei bambini in età scolare e negli adulti). Alcuni vaccini vengono somministrati sottocute. Per i dettagli sull'amministrazione dei vaccini, vedi the General Best Practice Guidelines for Vaccine Administration dell'Advisory Committee for Immunization Practices (ACIP), Administering Vaccines to Adults dell'Immunization Action Coalition, e del CDC: Administer the Vaccine(s).

Per i pazienti con linfedema degli arti superiori (p. es., pazienti con cancro al seno), la migliore pratica è quella di utilizzare l'altro braccio o una posizione alternativa.

La lesione alla spalla correlata alla somministrazione di vaccino può essere causata dall'iniezione involontaria di un vaccino in tessuti e strutture sotto il muscolo deltoide della spalla (1).

I medici devono mettere in atto un meccanismo che valuti lo stato del paziente vaccinato a ogni visita in modo che i vaccini vengano somministrati in base alle indicazioni. I pazienti (o chi li accudisce) devono essere incoraggiati a tenere traccia (in modalità cartacea oppure elettronica) delle loro vaccinazioni e a condividere queste informazioni con nuovi medici e istituzioni sanitarie in modo da assicurarsi che le vaccinazioni siano aggiornate.

Consigli ed errori da evitare

  • Per tutte le vaccinazioni somministrate di routine, se una serie di somministrazioni del vaccino venisse interrotta, i medici devono somministrare la successiva dose raccomandata la volta seguente che il paziente si presenta, a condizione che l'intervallo di tempo consigliato tra una dose e l'altra sia trascorso; non devono ri-iniziare le serie (ossia, con la dose 1).

Tabella

Somministrazione simultanea di vaccini differenti

Fatta eccezione per alcuni casi, la somministrazione simultanea di vaccini è sicura, efficace, e utile; è particolarmente indicata su quei bambini che non si possono sottoporre a vaccinazioni future o su quegli adulti che richiedono più vaccini prima di effettuare un viaggio internazionale. Un'eccezione è data dalla somministrazione simultanea del vaccino coniugato pneumococcico e del vaccino anti-meningococco coniugato MenACWY-D (Menactra) in bambini con asplenia funzionale o anatomica; queste vaccinazioni non devono essere somministrate durante la stessa visita, ma devono essere separate da ≥ 4 settimane.

La somministrazione simultanea può comportare la somministrazione di vaccini combinati (vedi tabella Vaccini disponibili negli Stati Uniti) o l'uso di 1 vaccino a antigene singolo. Utilizzando sedi di inoculo diverse e siringhe separate, possono essere somministrati più vaccini contemporaneamente.

Se i vaccini a virus vivo (p. es., varicella e morbillo-parotite-rosolia) non vengono somministrati contemporaneamente, devono essere somministrati con un intervallo ≥ 4 settimane.

Riferimento relativo alla somministrazione del vaccino

  1. 1. Barnes MG, Ledford C, Hogan K: A "needling" problem: Shoulder injury related to vaccine administration. J Am Board Fam Med 25(6):919–922, 2012. doi: 10.3122/jabfm.2012.06.110334

Restrizioni, precauzioni e gruppi ad alto rischio

Le restrizioni e le precauzioni sono condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppare effetti collaterali causati dal vaccino oppure possono compromettere la capacità di un vaccino di indurre una risposta immunitaria. Queste condizioni sono generalmente temporanee, per cui il vaccino può essere somministrato in un secondo momento. A volte la vaccinazione è indicata quando esiste una precauzione effettiva, dato che gli effetti benefici del vaccino superano il rischio di una reazione avversa al vaccino.

Le controindicazioni sono condizioni che aumentano il rischio di reazioni avverse gravi. Un vaccino non deve essere somministrato quando è presente una controindicazione.

Allergia

Per molti vaccini, l'unica controindicazione è quella di sviluppare una reazione allergica grave (p. es., la reazione anafilattica) verso il vaccino o uno dei suoi componenti.

L'allergia all'uovo è frequente negli Stati Uniti. Alcuni vaccini prodotti in sistemi di coltura cellulare, tra cui la maggior parte dei vaccini contro l'influenza, possono contenere tracce di antigeni dell'uovo; pertanto, c'è preoccupazione nell'utilizzare tali vaccini in pazienti allergici alle uova. Le linee guida del Centers for Disease Control and Prevention per l'uso del vaccino contro l'influenza (considerato generalizzabili ad altri vaccini derivati dalle uova) indicano che, anche se si possono verificare reazioni lievi, le reazioni allergiche gravi (ossia, l'anafilassi) sono improbabili, mentre per la vaccinazione con il vaccino antinfluenzale inattivato lo sconsigliano solo in quei pazienti che hanno avuto anafilassi dopo una precedente dose di un qualsiasi vaccino influenzale o a causa di una componente del vaccino, tra cui proteine dell'uovo.

Altre raccomandazioni per i pazienti con un'anamnesi di allergia all'uovo includono quanto segue:

  • Solo pomfi dopo l'esposizione all'uovo: ai pazienti deve essere somministrato un vaccino antinfluenzale adeguato all'età.

  • Altre reazioni alle uova (p. es., angioedema, distress respiratorio, sensazione di testa vuota, emesi ricorrente e reazioni che hanno richiesto adrenalina o altri trattamenti di emergenza): ai pazienti può essere somministrato un vaccino influenzale adatto all'età. Se si utilizza un vaccino a base di uova come il vaccino influenzale inattivato o il vaccino influenzale vivo attenuato, il vaccino deve essere somministrato in un ambiente medico e supervisionato da un operatore sanitario in grado di riconoscere e gestire gravi reazioni allergiche.

NOTA: una precedente reazione allergica grave al vaccino influenzale, indipendentemente dal componente sospettato di essere responsabile della reazione, è una controindicazione alla futura ricezione del vaccino.

Sindrome di Guillain-Barré

Ai pazienti che hanno sviluppato la sindrome di Guillain-Barré entro 6 settimane dopo aver conseguito un'influenza oppure una DTaP (vaccino difterite-tetano-pertosse acellulare per bambini), può essere somministrato il vaccino quando si presuppone che i benefici della vaccinazione siano superiori ai rischi. Per esempio, per i pazienti che hanno sviluppato la sindrome dopo una dose di DTaP (vaccino difterite-tetano-pertosse acellulare per bambini), i medici possono valutare se somministrare comunque il vaccino qualora si dovesse verificare un focolaio di pertosse; tuttavia, tali decisioni devono essere prese in seguito a un consulto con uno specialista in malattie infettive.

L'Advisory Committee on Immunization Practices non considera più che un'anamnesi del paziente con streptococco di gruppo B possa essere una precauzione o una controindicazione nell'uso del vaccino anti-meningococco coniugato, tuttavia rimane presente come precauzione nel foglietto illustrativo (vedi CDC: Meningococcal Vaccines Safety Information).

Febbre o altre patologie gravi

Una febbre importante (temperatura > 39° C) o una grave malattia senza febbre devono far rimandare la vaccinazione, mentre questo non è valido per le infezioni minori, come il raffreddore comune (anche se abbinate a una lieve febbre). Questa precauzione evita di creare confusione tra le manifestazioni della malattia di base e i possibili effetti negativi del vaccino, inoltre evita che gli effetti avversi causati dal vaccino si sovrappongano a quelli della malattia sottostante. La vaccinazione viene rinviata fino a quando la malattia si risolve, laddove è possibile.

Gravidanza

La gravidanza è una controindicazione alla vaccinazione con vaccini contro il morbillo/parotite/rosolia, il vaccino antinfluenzale intranasale (vivo), il vaccino contro il virus varicella-zoster e altri vaccini con virus vivi.

L'Advisory Committee on Immunization Practices raccomanda di ritardare la vaccinazione con il vaccino 9 valente contro il papillomavirus umano e il vaccino zoster ricombinante fino a dopo la gravidanza (vedi Adult Immunization Schedule by Medical Condition and Other Indication).

Immunocompromissione

In linea di massima, i pazienti immunocompromessi non devono ricevere vaccini microbici vivi, visto che questi ultimi possono provocare infezioni gravi o fatali. Se l'immunodeficienza è causata da una terapia immunosoppressiva (p. es., alte dosi di corticosteroidi [≥ 20 mg di prednisone o equivalente per ≥ 2 settimane], antimetaboliti, immunomodulatori, agenti alchilanti, e radiazioni), i vaccini costituiti da virus vivi non devono essere somministrati finché il sistema immunitario non si riprende dopo il trattamento (l'intervallo di tempo varia a seconda della terapia utilizzata). I pazienti che assumono farmaci immunosoppressori per uno qualsiasi di una grande varietà di disturbi, compresi disturbi dermatologici, gastrointestinali, reumatologici e polmonari, non devono ricevere vaccini con virus vivi. Per i pazienti che sono stati sottoposti a una terapia immunosoppressiva a lungo termine, i medici devono discutere i rischi ed i benefici della vaccinazione e/o rivaccinazione con uno specialista in malattie infettive.

Consigli ed errori da evitare

  • I vaccini con virus vivi non devono essere somministrati a pazienti immunocompromessi, compresi i pazienti in terapia immunosoppressiva.

I pazienti affetti da HIV devono generalmente ricevere i vaccini inattivati (p. es., il Tdap (tetano, difterite, pertosse acellulare), il vaccino inattivato contro il poliovirus, l'Hib) secondo le raccomandazioni delle linee guida. Nonostante le precauzioni generali nei confronti dei vaccini composti da virus vivi, ai pazienti che presentano una conta di CD4 ≥ 200/mcL (ossia, non sono gravemente immunocompromessi) possono essere somministrati alcuni vaccini con virus vivi, incluso quello trivalente anti-morbillo-parotite-rosolia. Ai pazienti infettati dall'HIV che non hanno ricevuto un vaccino anti-pneumococcico coniugato o la cui precedente anamnesi vaccinale è sconosciuta devono essere somministrati PCV15 o PCV20; se viene somministrato PCV15, a seguito, somministrare PPSV23 ≥ 8 settimane dopo la dose di PCV15.

Asplenia

I pazienti asplenici sono predisposti a sviluppare gravi infezioni batteriche, causate soprattutto da microrganismi incapsulati come Streptococcus pneumoniae, Neisseria meningitidis o Haemophilus influenzae di tipo b (Hib). Agli adulti asplenici devono essere somministrati i seguenti vaccini (se possibile prima della splenectomia):

  • Vaccino Hib coniugato: ai pazienti viene somministrata una singola dose e nessun richiamo.

  • Vaccino meningococcico coniugato (MenACWY): ai pazienti vengono somministrate 2 dosi ad almeno 8 settimane di distanza e un richiamo ogni 5 anni.

  • Vaccino meningococcico B (MenB): ai pazienti viene somministrata una serie di 2 dosi di MenB-4C a distanza di ≥ 1 mese o una serie di 3 dosi di MenB-FHbp a 0, 1 a 2 e 6 mesi (se la dose 2 è stata somministrata almeno 6 mesi dopo la dose 1, la dose 3 non è necessaria; se la dose 3 è stata somministrata < 4 mesi dopo la dose 2, una quarta dose deve essere somministrata almeno 4 mesi dopo la dose 3); MenB-4C e MenB-FHbp non sono intercambiabili (utilizzare lo stesso prodotto per tutte le dosi di una serie); 1 dose di richiamo di MenB 1 anno dopo le serie primarie e rivaccinare ogni 2-3 anni se il rischio persiste. Gravidanza: ritardare MenB fino a dopo la gravidanza a meno che ci sia un rischio elevato e che i benefici della vaccinazione superino i potenziali rischi.

  • I vaccini contro lo pneumococco coniugato (vaccino pneumococcico coniugato 15-valente e vaccino pneumococcico coniugato 20-valente) e il pneumococcico polisaccaridico (vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente): ai pazienti viene somministrata una dose di vaccino pneumococcico coniugato 20-valente o una dose di vaccino pneumococcico coniugato 15-valente seguita da una dose di vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente se non hanno precedentemente ricevuto un vaccino pneumococcico coniugato o se la loro storia vaccinale è sconosciuta. Un intervallo minimo di 8 settimane tra un vaccino pneumococcico coniugato 15-valente (PCV15) e un vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente (PPSV23) può essere considerato per gli adulti con una condizione di immunocompromissione (compresa l'asplenia congenita o acquisita), impianto cocleare o perdita di liquido cerebrospinale.

Le dosi addizionali vanno aggiunte in base al parere clinico.

Trapianto

Prima del trapianto di organi solidi, i pazienti devono ricevere tutte le vaccinazioni appropriate. I pazienti che si sono sottoposti a un trapianto allogenico o autogenico di cellule emopoietiche devono essere considerati come non immunizzati per questo devono effettuare i richiami di tutti i vaccini considerati appropriati. La cura di questi pazienti è complessa, per cui le decisioni su eventuali vaccinazioni devono prevedere una consultazione con l'onco-ematologo che sta seguendo il paziente e con uno specialista in malattie infettive.

Uso dei prodotti ematici

I vaccini con microrganismi vivi non vanno somministrati contemporaneamente a trasfusioni di sangue o plasma o alle immunoglobuline; questi prodotti potrebbero interferire con lo sviluppo degli anticorpi desiderati. Idealmente i vaccini con microrganismi vivi devono essere somministrati 2 settimane prima o da 6 a 12 settimane dopo le immunoglobuline.

I vaccini vivi-microbici comprendono quanto segue:

  • Bacille Calmette-Guérin (BCG) vivo (per la tubercolosi)

  • Vaccino contro il colera

  • Vaccino contro l'Ebola

  • Vaccino contro il virus dell'influenza

  • Vaccini contro morbillo-parotite-rosolia

  • Vaccino contro il virus del morbillo/della parotite/della rosolia/della varicella

  • Polio (solo preparazione orale; non più autorizzato o disponibile negli Stati Uniti)

  • Vaccino contro il rotavirus

  • Vaccino contro il vaiolo e il vaiolo delle scimmie (Mpox), vivo, non replicante

  • Vaccino contro il tifo

  • Vaccino contro il virus varicella-zoster (non più disponibile negli Stati Uniti)

  • Vaccino contro la febbre gialla

Sicurezza del vaccino

Negli Stati Uniti, la sicurezza dei vaccini è garantita attraverso due sistemi di sorveglianza: il CDC's e l'U.S. Food and Drug Administration's (FDA) Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) e il Vaccine Safety Datalink (VSD).

Il VAERS (Adverse Event Reporting System) è un programma di sicurezza sponsorizzato dall'FDA (Food and Drug Administration) e dal CDC; il VAERS raccoglie segnalazioni da singoli pazienti che ritengono di aver avuto un evento avverso dopo una vaccinazione recente. Gli operatori sanitari sono tenuti a segnalare alcuni eventi avversi dopo la vaccinazione e possono farlo anche se non sono sicuri che gli eventi siano correlati al vaccino. I report dell'Adverse Event Reporting System hanno origine in tutti gli Stati Uniti e forniscono una rapida valutazione dei potenziali problemi di sicurezza. Tuttavia, i report dell'Adverse Event Reporting System possono mostrare associazioni solo temporali tra la vaccinazione e il sospetto evento avverso; ma non dimostrano la causalità. Così, le relazioni dell'Adverse Event Reporting System devono essere ulteriormente valutate utilizzando altri metodi. Uno di questi metodi utilizza il Vaccine Safety Datalink, che utilizza i dati di 11 grandi organizzazioni per la gestione delle cure. I dati comprendono la somministrazione del vaccino (indicato nella cartella clinica come parte delle cure di routine), così come la successiva storia clinica, inclusi gli eventi avversi. A differenza dell'Adverse Event Reporting System, il Vaccine Safety Datalink comprende dati di pazienti che non hanno ricevuto un determinato vaccino, così come coloro a cui è stato somministrato. Di conseguenza, il Vaccine Safety Datalink può aiutare a distinguere gli eventi avversi reali da sintomi e disturbi che si sono verificati per coincidenza dopo la vaccinazione e quindi determinare l'incidenza reale degli eventi avversi.

Ciò nonostante, molti genitori presentano numerose preoccupazioni per l'effettiva sicurezza dei vaccini per l'infanzia ed i possibili effetti avversi (in particolare l'autismo). Queste preoccupazioni, hanno portato alcuni genitori a non far somministrare ai loro figli alcuni o tutti i vaccini raccomandati (vedi Esitazione vaccinale). Questo ha causato la nascita di focolai di malattie rese non comuni grazie alle vaccinazioni (p. es., il morbillo, la pertosse) che stanno invece diventando sempre più comuni tra i bambini non vaccinati in Nord America e in Europa.

Una delle principali preoccupazioni dei genitori è che i vaccini possano aumentare il rischio di autismo. I motivi citati comprendono

Nel 1998, un breve rapporto su The Lancet ha postulato un collegamento tra il virus del morbillo nel vaccino morbillo-parotite-rosolia e l'autismo. Questo articolo pubblicato ha ottenuto una rilevante attenzione da parte dei media di tutto il mondo, e molti genitori hanno iniziato a dubitare della sicurezza del vaccino morbillo-parotite-rosolia. Tuttavia, The Lancet ha ritirato il rapporto perché conteneva gravi difetti scientifici; molti successivi studi di grandi dimensioni non hanno trovato prove a sostegno di un'associazione tra l'uso di vaccini e il rischio di autismo (1). L'US Institute of Medicine Immunization Safety Review Committee revisionò gli studi epidemiologici (pubblicati e non) per determinare se il vaccino del morbillo-parotite-rosolia e i vaccini contenenti timerosal potessero causare l'autismo e per identificare i possibili meccanismi biologici coinvolti in questo effetto; sulla base delle evidenze scientifiche, questo gruppo ha respinto una relazione causale tra questi vaccini e l'autismo (2).

Alcune delle preoccupazioni riguardanti l'autismo e i vaccini per bambini riguardavano i costituenti dei vaccini. Il timoseral, un conservante, è stato al centro di alcune di queste preoccupazioni, anche se il vaccino morbillo-parotite-rosolia non ha mai contenuto il timerosal. Attualmente, praticamente tutti i vaccini somministrati ai bambini negli Stati Uniti sono esenti da timerosal. Piccole quantità di timerosal continuano a essere utilizzate nelle fiale multidose del vaccino antinfluenzale e in molti vaccini destinati a essere utilizzati negli adulti. Per informazioni sui vaccini che contengono bassi livelli di timerosal, consultare il sito web dell'FDA (Thimerosal and Vaccines). Il timerosal è presente anche in molti vaccini utilizzati nei paesi che hanno scarse risorse.

Come per ogni trattamento, i medici devono parlare con i loro pazienti circa i rischi e i benefici dei vaccini raccomandati (3). In particolare, i medici devono assicurarsi che i genitori dei loro pazienti siano a conoscenza dei possibili effetti gravi (compresa la morte) delle malattie infantili che possono essere prevenuti con un vaccino, come il morbillo, le infezioni Hib e la pertosse, inoltre i medici devono discutere con i genitori in merito alle preoccupazioni che li affliggono nel vaccinare i loro figli. Le risorse per queste discussioni includono CDC's Talking with Parents about Vaccines for Infants e Parents' Guide to Childhood Immunizations.

Riferimenti relativi alla sicurezza del vaccino

  1. 1. Gerber JS, Offit PA: Vaccines and autism: A tale of shifting hypotheses. Clin Infect Dis 48(4):456-461, 2009. doi: 10.1086/596476

  2. 2. Institute of Medicine Immunization Safety Review Committee: Immunization safety review: Vaccines and autism. Washington DC, National Academies Press, 2004.

  3. 3. Spencer JP, Trondsen Pawlowski RH, Thomas S: Vaccine adverse events: Separating myth from reality. Am Fam Physician 95(12):786–794, 2017. PMID: 28671426

Vaccinazione per i viaggiatori

Le vaccinazioni possono essere obbligatorie se si viaggia in aree dove le malattie infettive sono endemiche (vedi tabella Vaccini per i viaggi internazionali). Il Center for Disease Control and Prevention può fornire queste informazioni; un servizio telefonico negli Stati Uniti (1-800-232-4636 [CDC-INFO]) e un sito web (Travelers' Health) sono disponibili 24 h/24.

Per ulteriori informazioni

Le seguenti risorse in lingua inglese possono essere utili. Si noti che il Manuale non è responsabile per il contenuto di queste risorse.

  1. Centers for Disease Control and Prevention: Current immunization schedules

  2. Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP): Vaccine-Specific Recommendations

  3. ACIP: Recommended Adult Immunization Schedule, United States, 2023 including Changes to the 2023 Adult Immunization Schedule

  4. ACIP: General Best Practice Guidelines for Vaccine Administration

  5. Children's Hospital of Philadelphia: Vaccine Education Center

  6. European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC): Vaccine schedules in all countries in the EU/EEA

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