Tumore della tiroide

DiGlenn D. Braunstein, MD, Cedars-Sinai Medical Center
Revisionato/Rivisto set 2022
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I fatti in Breve

La causa del tumore della tiroide non è nota, ma la tiroide è molto sensibile alle radiazioni che possono causare alterazioni tumorali. Il tumore della tiroide è più comune fra i soggetti trattati durante l’infanzia con radiazioni alla testa, al collo o al torace per tumori benigni (sebbene oggi la radioterapia per patologie benigne non sia più usata).

(Vedere anche Panoramica sulla tiroide)

Noduli della tiroide

Il tumore determina, più che un ingrossamento complessivo della ghiandola, la crescita di piccole neoformazioni (noduli) che si sviluppano all’interno della tiroide. Tuttavia, la maggior parte dei noduli della tiroide non è di natura maligna. Un nodulo presenta una maggiore probabilità di essere di natura maligna se:

  • È solido invece di essere pieno di liquido (cistico)

  • Non produce ormoni tiroidei

  • È duro

  • Cresce rapidamente

  • È presente in un uomo

  • È associato a linfonodi ingrossati nel collo

Solitamente il primo segno di tumore della tiroide è la comparsa di una massa non dolente a livello del collo. Un tumore più grosso potrebbe fare pressione sui tessuti circostanti del collo, causando raucedine, tosse o difficoltà respiratorie.

Quando il medico riscontra un nodulo della tiroide, inizia una serie di accertamenti. Generalmente i primi esami consistono negli esami della funzionalità tiroidea, in cui vengono misurati i livelli dell’ormone tireostimolante (TSH) e degli ormoni tiroidei T4 (tiroxina o tetraiodotironina) e T3 (triiodotironina) nel sangue. A volte vengono eseguiti test per il rilevamento di anticorpi antitiroidei.

Se tali test mostrano la presenza di una tiroide iperattiva (ipertiroidismo), viene eseguita una scintigrafia tiroidea per determinare se il nodulo sta producendo ormoni tiroidei. I noduli che producono ormoni (noduli “caldi”) non sono quasi mai di natura maligna. Se gli esami non indicano ipertiroidismo o tiroidite di Hashimoto, oppure se i noduli non sono “caldi”, di solito viene eseguita una biopsia ad ago sottile.

L’ecografia viene inoltre eseguita per stabilire le dimensioni del nodulo, se il nodulo sia solido o pieno di liquido, se siano presenti altri noduli e se siano presenti caratteristiche ad alto rischio di cancro.

Una biopsia ad ago sottile consiste nel prelievo, con un sottile ago, di un campione di tessuto del nodulo, in seguito esaminato al microscopio. Tale procedura non è molto dolorosa, viene eseguita in ambulatorio e prevede l’uso di un anestetico locale e di un’ecografia per guidare l’inserimento dell’ago.

Tipi di tumore della tiroide

Vi sono quattro tipi generici di tumore della tiroide:

  • Papillare

  • Follicolare

  • Midollare

  • Anaplastico

Carcinoma papillare della tiroide

Il carcinoma papillare della tiroide è la varietà più comune, rappresenta infatti l’80-90% di tutti i tumori della tiroide. È circa 3 volte più frequente nelle donne che negli uomini. Il carcinoma papillare è più comune tra i 30 e i 60 anni di età, ma si sviluppa e si diffonde più rapidamente nelle persone anziane. I soggetti che sono stati trattati con radiazioni a livello del collo, di solito per patologie benigne durante la prima o la seconda infanzia, o per altri tipi di tumore in età adulta, presentano un rischio maggiore di sviluppare questo carcinoma.

Il carcinoma papillare si sviluppa nella tiroide, ma qualche volta si diffonde (metastatizza) ai linfonodi adiacenti; se non trattato, può diffondersi a organi più lontani.

Il carcinoma papillare guarisce quasi sempre. In caso di noduli di grosse dimensioni (in particolare quelli superiori a 4 cm), di solito si asporta la maggior parte o la totalità della tiroide. Lo iodio radioattivo è spesso somministrato per distruggere ogni residuo di tessuto tiroideo o di tumore. Si somministra, inoltre, una terapia ormonale ad alte dosi per sopprimere la crescita di ogni residuo di tessuto tiroideo.

I noduli più piccoli di 4 cm sono asportati insieme al tessuto tiroideo circostante (lobectomia e istmectomia), sebbene molti specialisti raccomandino l’asportazione dell’intera tiroide (tiroidectomia). I medici suggeriscono una “sorveglianza attiva” per i soggetti con carcinomi papillari della tiroide molto piccoli che non tendono a diffondersi ai tessuti adiacenti. Durante la sorveglianza attiva, il soggetto si sottopone a un esame ecografico della tiroide ogni sei mesi per rilevare l’eventuale diffusione del carcinoma.

Carcinoma follicolare della tiroide

Il carcinoma follicolare della tiroide rappresenta circa il 10% di tutti i tumori della tiroide ed è più comune fra gli anziani. Anche il carcinoma follicolare è più frequente nelle donne che negli uomini.

Molto più aggressivo di quello papillare, il carcinoma follicolare tende a diffondersi (metastatizzare) attraverso il sangue in varie parti del corpo.

Il trattamento del carcinoma follicolare richiede l’asportazione chirurgica della maggiore quantità possibile di tiroide e la distruzione con lo iodio radioattivo di ogni residuo di tessuto tiroideo, comprese le metastasi, se presenti. Generalmente guarisce, ma più raramente rispetto al carcinoma papillare.

Tumore midollare della tiroide

Il carcinoma midollare della tiroide rappresenta circa il 4% dei tumori della tiroide e origina in tale ghiandola, ma da un tipo di cellule diverse da quelle che producono gli ormoni tiroidei. Questo tumore origina dalle cellule C, solitamente diffuse in tutta la tiroide e responsabili della secrezione dell’ormone calcitonina, che aiuta a controllare il livello di calcio nel sangue. Il tumore produce grandi quantità di calcitonina. Dal momento che il carcinoma midollare della tiroide può anche secernere altri ormoni, talvolta provoca una sintomatologia insolita.

Questo tumore tende a diffondersi (metastatizzare) attraverso i vasi linfatici ai linfonodi e, attraverso il sangue, a fegato, polmoni e ossa. Il carcinoma midollare della tiroide può svilupparsi insieme ad altri tipi di tumori endocrini in quella che è definita sindrome da neoplasia endocrina multipla.

Il trattamento prevede l’asportazione chirurgica della tiroide. Può essere indicato un ulteriore intervento chirurgico per accertare l’eventuale diffusione ai linfonodi. Lo iodio radioattivo non viene utilizzato nel trattamento di questo tipo di tumore. Più di due terzi dei soggetti in cui il carcinoma midollare della tiroide è parte della sindrome da neoplasia endocrina multipla guariscono.

Dato che il carcinoma midollare della tiroide è spesso familiare, i soggetti vengono sottoposti a test genetici per identificare la mutazione genetica che causa il cancro. Se viene identificata una mutazione, il medico può consigliare ulteriori esami per i familiari, e alcuni di loro possono anche sottoporsi all’asportazione della tiroide prima che il cancro possa svilupparsi.

Carcinoma anaplastico della tiroide

Il carcinoma anaplastico della tiroide rappresenta circa il 2% dei tumori della tiroide ed è per lo più frequente nelle donne anziane. Molti casi sono dovuti a una mutazione genetica specifica. Questo tumore cresce molto velocemente e solitamente determina una grossa e dolente neoformazione nel collo. Anche questo tumore tende a diffondersi in altre zone del corpo.

Circa l’80% dei soggetti con carcinoma anaplastico muore entro 1 anno, nonostante il trattamento. Il trattamento del carcinoma anaplastico può comprendere un intervento chirurgico per asportare la tiroide (e talvolta il tessuto circostante), radioterapia e/o chemioterapia. In alcuni soggetti (come i soggetti con tumori di piccole dimensioni che non si sono ancora diffusi), il trattamento con chemioterapia e radioterapia prima e dopo l’intervento chirurgico ha portato a guarigione. Lo iodio radioattivo non è utile nel trattamento di questo tipo di tumore.