Parodontite

(Piorrea)

DiJames T. Ubertalli, DMD, Hingham, MA
Revisionato/Rivisto mag 2022
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I fatti in Breve

La parodontite è una forma grave di gengivite, nella quale l’infiammazione delle gengive si estende alle strutture che sostengono il dente.

  • Placca e tartaro si accumulano tra denti e gengive e quindi si diffondono all’osso sotto i denti.

  • Le gengive si gonfiano e sanguinano, l’alito è cattivo e i denti iniziano a diventare mobili.

  • Il medico esegue radiografie e misura la profondità delle tasche gengivali per stabilire quanto sia grave la parodontite.

  • Sono necessarie ripetute pulizie professionali e talvolta anche l’intervento chirurgico e antibiotici.

La parodontite si sviluppa in persone suscettibili a un’infezione più grave del tessuto parodontale (il tessuto che circonda i denti) rispetto alla semplice infiammazione delle gengive (gengivite). Molte malattie e disturbi metabolici, incluso il diabete (soprattutto di tipo 1), la sindrome di Down, il morbo di Crohn, la leucopenia e l’AIDS, predispongono alla parodontite. Nelle persone affette da AIDS, la parodontite progredisce rapidamente. Il fumo, la carenza di vitamina C (scorbuto), lo stress emotivo, sono anch’essi fattori di rischio di parodontite.

La parodontite può colpire persone di qualsiasi età, compresi i bambini piccoli. Alcune persone hanno una gengivite grave per molti anni senza sviluppare parodontite. Altri possono sviluppare parodontite, specialmente in età giovane (dai 20 ai 30 anni), senza lamentare prima alcuna gengivite significativa.

La parodontite è una delle principali cause della perdita dei denti negli adulti e la causa principale negli anziani. L’infezione erode l’osso che mantiene i denti in posizione. L’erosione indebolisce i legamenti e rende mobili i denti. Il dente interessato può, alla fine, cadere o richiedere l’estrazione.

Cause della parodontite

La maggior parte delle parodontiti deriva dall’infiammazione delle gengive (gengivite) e dall’accumulo prolungato di placca (una sostanza simile a una pellicola, composta principalmente da batteri, residui di cibo e cellule morte che si deposita continuamente sui denti) e tartaro (placca indurita) su denti e gengive. Si formano delle sacche fra i denti e le gengive, che si estendono verso il basso, fra la radice del dente e l’osso sottostante. Queste sacche raccolgono la placca in un ambiente scarsamente ossigenato, che favorisce, in persone con alcune suscettibilità del sistema immunitario alla parodontite, la crescita di forme aggressive di batteri. La placca e i batteri causano un’infiammazione cronica che danneggia il tessuto e l’osso che mantiene i denti in sede. Se la malattia avanza, alla fine viene persa una tale quantità di osso che il dente può diventare dolorosamente mobile e le gengive recedono. Di solito, la perdita dei denti inizia verso i 40 anni.

Sapevate che...

  • La parodontite è la causa principale di perdita dei denti tra gli anziani.

Parodontite: dalla placca alla perdita dei denti

La gengiva sana e l’osso tengono fermamente il dente in posizione.

L’accumulo di placca irrita le gengive, che si infiammano (gengivite). Con il tempo, la gengiva si stacca dal dente creando una tasca che si riempie di altra placca.

Le tasche diventano più profonde e la placca si indurisce in tartaro. Altra placca si accumula in cima.

L’infezione batterica si estende fino alla radice del dente e alla fine distrugge l’osso che lo sostiene. Senza questo sostegno, il dente si allenta e cade o deve essere estratto a causa di un ascesso parodontale.

La velocità con cui si sviluppa la parodontite varia considerevolmente, anche tra persone con quantità simili di tartaro. Queste differenze accadono perché la placca di ogni persona contiene tipi e quantità diverse di batteri e la parodontite è parzialmente causata dalla risposta del sistema immunitario individuale ai batteri della placca. La parodontite può causare picchi di attività distruttiva per mesi, seguite da periodi in cui la malattia non provoca apparentemente ulteriore danno.

Sintomi della parodontite

I sintomi iniziali della parodontite sono dolore, gonfiore, sanguinamento, arrossamento delle gengive e alito cattivo (alitosi). Man mano che l’osso si riduce, i denti diventano mobili e cambiano posizione, e la masticazione diventa dolorosa. I denti frontali si inclinano di frequente verso l’esterno. In genere, la parodontite non causa dolore a meno che un’infezione non causi una raccolta di pus (ascesso) in una tasca, i denti non diventino abbastanza mobili da muoversi durante la masticazione o la persona affetta da parodontite non presenti un’infezione da virus dell’immunodeficienza umana.

Diagnosi della parodontite

  • Valutazione di un dentista

  • Talvolta radiografie

Per diagnosticare la parodontite il dentista esamina i denti e misura la profondità delle tasche nelle gengive con una sottile sonda. Vengono eseguite delle radiografie per vedere quanto osso è stato perso.

Trattamento della parodontite

  • Trattamento dei fattori di rischio

  • Pulizie professionali

  • A volte trattamento chirurgico e rimozione del dente

  • Talvolta, antibiotici

Le persone che presentano fattori di rischio, come una scarsa igiene orale, diabete e fumano, devono ricevere trattamento per questi fattori di rischio. Il trattamento dei fattori di rischio aumenta il successo dei trattamenti dentistici della parodontite.

Diversamente dalla gengivite, che solitamente regredisce con una buona igiene orale (uso quotidiano di spazzolino e filo interdentale), la parodontite richiede costanti cure professionali. Con una buona igiene orale è possibile pulire solo 2-3 millimetri al di sotto della linea gengivale. Tuttavia, il dentista può pulire le tasche gengivali fino 6-7 millimetri di profondità con tecniche di detartrasi e di levigatura radicolare, che consentono di rimuovere completamente placca e tartaro e la superficie radicolare interessata dalla malattia.

Se le tasche sono profonde 5 o più millimetri, è spesso necessario un intervento chirurgico. Il dentista o il parodontologo può accedere al dente sotto la linea gengivale aprendo chirurgicamente un lembo di tessuto gengivale (chirurgia muco-gengivale). Deterge accuratamente i denti e corregge i difetti dell’osso (talvolta mediante innesti ossei) al di sotto del lembo, quindi ricuce il lembo in posizione. Il dentista o il parodontologo può inoltre rimuovere parte della gengiva infetta e staccata (gengivectomia), in modo da far aderire nuovamente il resto della gengiva ai denti e permettere al paziente di rimuovere la placca a casa. Talvolta vengono rimossi (estratti) i denti. Se la bocca è dolorante dopo l’intervento, sciacqui orali di 1 minuto con clorexidina, due volte al giorno, possono temporaneamente sostituire l’uso dello spazzolino e del filo interdentale.

Il dentista può prescrivere antibiotici (come amoxicillina o metronidazolo), specialmente se si è sviluppata una raccolta di pus (ascesso). Può anche inserire materiale impregnato di antibiotici (filamenti o gel) nelle tasche gengivali profonde, in modo che l’area interessata dalla malattia riceva alte concentrazioni del farmaco. Gli ascessi parodontali provocano l’aumento della distruzione ossea, ma un immediato trattamento che preveda l’intervento chirurgico e gli antibiotici può permettere a gran parte dell’osso danneggiato di riformarsi rapidamente.

Ulteriori informazioni

Le seguenti sono alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di tali risorse.

  1. Mouth Healthy: questa risorsa generale offre informazioni sulla salute orale, comprese alimentazione e guida nella scelta di prodotti approvati dall’American Dental Association. Offre anche consigli su come trovare un dentista e come e quando richiedere un consulto.

  2. National Institute of Dental and Craniofacial Research: questo sito governativo copre un’ampia varietà di argomenti correlati alla salute orale e dentale (in inglese e spagnolo), comprese definizioni dei termini più comuni e le più recenti informazioni sulle sperimentazioni cliniche correlate a malattie orali e dentali.