Coagulazione intravascolare disseminata (CID)

DiJoel L. Moake, MD, Baylor College of Medicine
Revisionato/Rivisto set 2021
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I fatti in Breve

La coagulazione intravascolare disseminata è una condizione in cui si sviluppano piccoli trombi all’interno di tutto il torrente circolatorio che ostruiscono i vasi di piccolo calibro. L’aumento della coagulazione causa la riduzione delle piastrine e dei fattori della coagulazione necessari per controllare il sanguinamento, causando un sanguinamento eccessivo.

  • Le cause possibili sono molte e includono infezioni, interventi chirurgici e complicanze del parto.

  • Una coagulazione eccessiva è seguita da sanguinamento eccessivo.

  • Si misura la quantità di fattori della coagulazione nel sangue.

  • Si tenta di trattare la condizione alla base dell’eccessiva coagulazione.

(Vedere anche Panoramica sui disturbi della coagulazione del sangue.)

La coagulazione intravascolare disseminata (CID) inizia con una coagulazione eccessiva. La coagulazione eccessiva generalmente è stimolata da sostanze immesse nel sangue durante un processo patologico (come, per esempio, un’infezione o alcuni tumori), in seguito a complicanze del parto, ritenzione di un feto morto o intervento chirurgico. Sono a rischio anche i soggetti che abbiano riportato un grave trauma cranico o un danno tissutale causato da shock, ustioni, congelamento, altri tipi di lesioni o persino il morso di un serpente velenoso. Man mano che i fattori della coagulazione e le piastrine (frammenti cellulari che circolano nel torrente ematico e aiutano il sangue a coagulare) si riducono, si verificano emorragie eccessive.

La CID si può sviluppare

  • Improvvisamente

  • Lentamente

La coagulazione intravascolare disseminata a sviluppo lento in genere è dovuta a tumori, aneurismi o emangiomi cavernosi (raggruppamenti di vasi sanguigni dilatati).

Sintomi della CID

Di solito una CID insorta improvvisamente causa emorragia che può diventare anche molto grave. Se la patologia è successiva a un intervento chirurgico o a un parto, l’emorragia può essere incontrollabile. Il sanguinamento può interessare la sede di un’iniezione endovenosa oppure il cervello, l’intestino, la cute, i muscoli o le cavità dell’organismo.

Se la CID si sviluppa più lentamente, come nel caso dei tumori, i coaguli che si formano nelle vene (trombosi venosa profonda) sono più frequenti delle emorragie. Se i coaguli si formano all’interno delle vene, di norma quelle delle gambe, la persona può manifestare edema, arrossamento o dolore dell’area. Talvolta, tuttavia, il processo è asintomatico. Un coagulo che si forma in una vena può staccarsi e spostarsi per arrivare fino ai polmoni (diventando un embolo). I coaguli polmonari possono causare dispnea.

Diagnosi di CID

  • Esami del sangue

Le analisi del sangue possono indicare una diminuzione del numero di piastrine (le piastrine si consumano quando il sangue si coagula) in un campione di sangue e un tempo di coagulazione prolungato. La diagnosi di CID è confermata se i risultati degli esami rivelano un aumento anomalo della quantità plasmatica di d-dimero (una sostanza rilasciata dai coaguli di sangue quando si degradano; una quantità maggiore di d-dimero indica che vengono prodotti più coaguli del solito) e spesso un livello basso o in diminuzione di fibrinogeno (una proteina consumata quando il sangue coagula).

Trattamento della CID

  • Trattamento del disturbo alla base

Deve essere identificato e corretto il disturbo sottostante, sia che si tratti di un problema ostetrico, di un’infezione o di un tumore. Il disturbo coagulativo si risolve infatti quando la causa viene corretta.

La CID che si sviluppa improvvisamente è potenzialmente letale e deve essere trattata come un’emergenza. Devono essere trasfusi piastrine e fattori della coagulazione per rimpiazzare quelli consumati e arrestare l’emorragia. Il trattamento con eparina può essere utilizzato per ridurre la funzione coagulativa nei soggetti affetti da forme lievi di CID, ad andamento cronico, in cui gli eventi trombotici sono più gravi di quelli emorragici.